- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
In pazienti sani l’esame è negativo, ovvero non si rileva la presenza di anticorpi anti-fattore intrinseco.
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Per un corretto assorbimento della vitamina B12 l’organismo si appoggia alla produzione di una specifica proteina prodotta nelle pareti dello stomaco, il cosiddetto fattore intrinseco.
La vitamina B12 è una vitamina essenziale, perché l’organismo umano non è in grado di produrla autonomamente e necessita quindi di introdurla regolarmente attraverso l’alimentazione; tra le numerose funzioni che riveste, spicca per importanza il suo ruolo nella produzione dei globuli rossi, cellule destinate al trasporto dell’ossigeno nell’organismo. In caso di carenza di B12 si sviluppa quindi una forma di anemia definita perniciosa.
Le cause più comuni di anemia perniciosa comprendono
- Gastrite atrofica
- Gastrite autoimmune, una condizione in cui il sistema immunitario dell’organismo attacca per errore il fattore intrinseco o le cellule del rivestimento dello stomaco che la producono.
- Malnutrizione
- Condizioni causa di malassorbimento intestinale (celiachia, morbo di Crohn, teniasi, …)
L’anemia perniciosa può quindi essere la conseguenza tanto di una dieta carente della preziosa vitamina, quanto di condizioni che ne rendano impossibile un corretto assorbimento, come succede nel caso di assenza di un’adeguata quantità di fattore intrinseco; l’esame che cerca nel sangue la presenza di anticorpi anti-fattore intrinseco è quindi destinato ad evidenziare la presenza di auto-anticorpi, ovvero anticorpi che erroneamente attaccano l’organismo stesso e nel caso in questione proprio il fattore intrinseco, rendendolo inutilizzabile.
Soggetti che producono anticorpi anti-fattore intrinseco sono in genere affetti da gastrite autoimmune.
Esistono due tipi di anticorpi contro il fattore intrinseco:
- tipo 1, che occupa sul fattore intrinseco proprio il sito di legame della vitamina B12,
- tipo 2, che ostacola il funzionamento perché in grado di legarsi alle strutture vicine.
In conclusione l’esame degli anticorpi anti-fattore intrinseco consente la diagnosi di una della possibili cause di anemia perniciosa, condizione che invece viene diagnosticata in presenza di anemia (carenza di globuli rossi) conseguente a carenza di vitamina B12, che vede tra le cause possibili numerose possibilità.
Interpretazione
Il risultato atteso in soggetti sani è l’assenza di anticorpi anti-fattore intrinseco, mentre rilevarne la presenza potrebbe contribuire alla conferma della diagnosi di anemia perniciosa (che è tuttavia espressione del quadro di carenza di vitamina B12, a prescindere dalla causa), ma soprattutto di gastrite autoimmune.
Gli anticorpi anti-cellule parietali sono considerati più sensibili, perché associati a più del 90% dei pazienti affetti da gastrite autoimmune, contro circa il 60% per gli anticorpi anti-fattore intrinseco; la valutazione è tuttavia invertita in merito alla specificità, superiore nel caso degli anticorpi anti-fattore intrinseco.
Si ricordi che:
- la sensibilità è la capacità di individuare tutti i soggetti affetti,
- la specificità è la capacità di evitare falsi positivi, ovvero diagnosi in assenza del disturbo.
Fattori che influenzano l'esame
Il più rilevante fattore in grado di interferire con un corretto esito del test è la somministrazione di vitamina B12 in forma di integratori (anche se iniettati) nei giorni precedenti.
È inoltre importante ricordare che alcuni pazienti affetti da altre malattie autoimmuni potrebbero mostrare la presenza di anticorpi bloccanti il fattore intrinseco senza tuttavia soffrire di anemia perniciosa, ad esempio nel caso di malattia tiroidea autoimmune o diabete mellito di tipo I.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame non rientra tra quelli comunemente prescritti, ma rappresenta parte dell’iter diagnostico di forme di anemia di cui si sia evidenziata la carenza di vitamina B12, mediante il relativo dosaggio nel sangue. Gli anticorpi contro il fattore intrinseco vengono per questa ragione in genere eseguiti solo nei pazienti che siano risultati positivi per gli anticorpi contro le cellule parietali gastriche.
Tra i sintomi caratteristici dell’anemia, a prescindere dalla causa, si annoverano:
- pallore
- stanchezza
- affaticamento all’esercizio fisico (ad esempio sviluppo di fiatone dopo aver fatto le scale).
Ad oggi è fortunatamente raro invece che un pazienti mostri sintomi conseguenti ad una reale e grave carenza di vitamina, che si sviluppano più tardi rispetto a quelli di anemia; tra i principali sono compresi
- ittero
- glossite (infiammazione della lingua, che diviene rossa e dolente)
- ulcerazioni in bocca
- formicolio e sensazione di punture di spilli sulla pelle (parestesie)
- disturbi della deambulazione
- disturbi della vista
- irritabilità
- depressione
- alterazioni cognitive e del comportamento
- riduzione della capacità di concentrazione e memoria, fino a sviluppare quadri di demenza.
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede una specifica preparazione, fatto salvo l’interruzione dell’eventuale integrazione di vitamina B12 da almeno 48 ore (alcuni specialistici precauzionalmente consigliano un periodo di sospensione più ampio, pari a 2 settimane).
Altre informazioni
Esami prescritti con il dosaggio degli anticorpi anti-fattore intrinseco
In associazione all’esame, quando sussista l’ipotesi diagnostica di anemia perniciosa, vengono in genere prescritti i seguenti esami:
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
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