- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
- Uomo
- 12-24 mesi: 17-25 mmol/l
- 3 anni: 18-26 mmol/l
- 4-5 anni: 19-27 mmol/l
- 6-7 anni: 20-28 mmol/l
- 8-17 anni: 21-29 mmol/l
- maggiore o uguale a 18 anni: 22-29 mmol/l
- Donna
- 1-3 anni: 18-25 mmol/l
- 4-5 anni: 19-26 mmol/l
- 6-7 anni: 20-27 mmol/l
- 8-9 anni: 21-28 mmol/l
- maggiore o uguale a 10 anni: 22-29 mmol/l
Fonte: Mayo
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
L’anidride carbonica (CO2) è un gas che viene prodotto come sostanza di rifiuto dal metabolismo; i globuli rossi nel sangue si occupano di raccoglierla costantemente da ogni cellula dell’organismo per trasportarla ai polmoni, dove verrà smaltita attraverso l’espirazione.
La maggior parte dell’anidride carbonica presente nell’organismo non circola ovviamente come gas, bensì disciolta sotto forma di bicarbonato (HCO3) e sono reni e polmoni a lavorare costantemente per bilanciare e mantenere in equilibrio le diverse forme chimiche in cui può trovarsi questa molecola, equilibrio che è di fondamentale importanza per mantenere il pH del sangue nel ristrettissimo intervallo di normalità previsto (né troppo acido, né troppo basico, precisamente tra 7.2 e 7.4).
Quando il livello di atomi di idrogeno (H+) nel sangue aumenta, aumenta proporzionalmente anche l’acidità e diminuisce il pH; questo può verificarsi in condizioni come l’esercizio fisico e il digiuno prolungato, così come durante alcune malattie; per ripristinare l’equilibrio il bicarbonato assorbe gli ioni H+ tamponando le oscillazioni del pH.
Con un meccanismo simile vengono anche gestite le situazioni inverse, in cui il pH aumenta.
L’esame non viene in genere richiesto come unico parametro, ma nel contesto più generale degli elettroliti (che includono anche sodio, potassio, cloruri, …), con l’obiettivo di verificare l’equilibrio elettrolitico, così come evidenziare eventuali stati di acidosi o alcalosi (squilibri acido-base).
Si sottolinea infine che la concentrazione dell’anidride carbonica (TCO2) non dev’essere confusa con la pressione parziale dell’anidride carbonica (PCO2), in quanto parametri diversi, anche se ovviamente correlati tra loro.
Interpretazione
Un’alterazione della quantità dei bicarbonati e dell’anidride carbonica disciolta nel sangue è indicativa di uno squilibrio acido-base, ma purtroppo l’esame non è in grado di fornire informazioni sulle cause che l’hanno provocato.
La diminuzione dei livelli di bicarbonato può derivare da:
- morbo di Addison,
- chetoacidosi diabetica,
- malattie renali,
- acidosi metabolica.
L’aumento dei valori può invece essere la conseguenza di:
- broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO),
- asma,
- sindrome di Cushing,
- sindrome di Conn,
- alcalosi metabolica,
- bulimia nervosa.
Valori Bassi
(Ipobicarbonatemia)
- Acidosi metabolica
- Chetoacidosi diabetica
- Diarrea
- Malattie renali
- Morbo di Addison
Valori Alti
(Iperbicarbonatemia)
- Alcalosi metabolica
- Malattie polmonari
- SIndrome di Conn
- Sindrome di Cushing
- Vomito
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
- La disidratazione può influenzare significativamente il risultato.
- La concentrazione di anidride carbonica nel sangue può aumentare come effetto collaterale di alcuni farmaci, come ad esempio il fludrocortisone, i barbiturici, il sodio bicarbonato, l’idrocortisone, i diuretici dell’ansa.
- Tra i farmaci in grado di far diminuire la concentrazione di anidride carbonica ricordiamo invece la meticillina, la nitrofurantoina, le tetracicline, i diuretici tiazidici e il triamterene.
- Una diminuzione può essere inoltre segno di intossicazione da glicole etilenico, metanolo, aspirina.
- Secondo alcune fonti anche l’assunzione di liquidi fortemente acidi (come la spremuta d’arancia) subito prima del test potrebbe indurre leggere alterazioni, ma verosimilmente si tratta di fluttuazioni proprie più che altro di alcuni parametri dell’urina.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame della concentrazione del bicarbonato fa parte degli esami per il controllo degli elettroliti, che servono per diagnosticare squilibri nella concentrazione degli elettroliti o alterazioni dell’equilibrio acido-base (pH).
Verranno quindi con buona probabilità prescritti contestualmente anche altri esami:
- emogasanalisi (un esame del sangue in cui il prelievo viene effettuato da un’arteria anziché da una vena; serve al medico per capire se i polmoni funzionano bene e riescono a mantenere l’ossigeno e l’anidride carbonica a livelli ottimali),
- pannello elettrolitico (sodio, potassio, cloro),
- pH urine,
- gap anionico.
Il quadro elettrolitico comprende, oltre alla TCO2, l’esame del sodio, del potassio e del cloro.
Il medico può consigliare quest’esame se:
- il paziente soffre di sintomi come:
- debolezza,
- stato confusionale,
- grave diarrea,
- febbre,
- attacchi di panico (per una possibile iperventilazione),
- anemia,
- vomito protratto o distress respiratorio, che possono indicare uno squilibrio elettrolitico,
- oppure una situazione di acidosi o alcalosi,
- se il medico sospetta che il paziente soffra di ritenzione idrica o sia disidratato,
- se il medico vuole valutare l’equilibrio acido-base (pH) del paziente.
Preparazione richiesta
L’esame viene condotto a seguito di un normale prelievo di sangue dal braccio, prima del quale non occorre alcuna preparazione specifica.
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