- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
I valori normali possono differire sensibilmente a seconda del laboratorio, nonché in base a numerosi altri parametri soggettivi, quali ad esempio:
- massa muscolare,
- età,
- sesso,
- etnia,
- grado di allenamento fisico,
- …
Può inoltre variare l’unità di misura utilizzata.
Riportiamo a titolo di esempio i valori suggeriti dal sito Medscape per diversi strumenti di misurazione:
Strumento usato | Uomo (µg/L) | Donna (µg/L) |
Abbott: AxSYM | 8.7 | 4.8 |
Beckman: Access | 8.2 | 5.6 |
Ortho-Clinical Diagnostics: Vitros ECi | 4.21 | 2.95 |
Dade-Behring: Dimension RxL | 4.2 | 3.1 |
Bayer: Centaur | 4.38 | 1.68 |
Roche | 7.6 | 4.66 |
Tosoh: AIA | 5.6 | 3.6 |
e dal sito Mayo, con unità di misura diversa:
- Uomo: 52-336 U/L
- Donna: 38-176 U/L
Segnaliamo infine i valori percentuali delle diverse isoforme (si noti come la frazione muscolare sia largamente preponderante):
- CK1 (CPK-BB): 0–1%
- CK2 (CPK-MB): <3%
- CK3 (CPK-MM): 95–100%
Fonte: Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
La creatinchinasi (CK), chiamata anche creatinfosfochinasi (CPK), è un enzima coinvolto nei meccanismi di produzione di energia in diversi tessuti dell’organismo, ma soprattutto a livello di:
- cervello,
- cuore,
- muscoli striati (ossia quelli che controlliamo volontariamente).
A seguito di una lesione ad un muscolo, oppure al cuore come avviene per esempio durante un infarto, il CPK viene rilasciato nel sangue dalle cellule muscolari (o cardiache) danneggiate. Un aumento dell’attività dell’enzima può quindi
- essere rilevato già dopo circa 4-8 ore dall’evento,
- raggiungere un picco (valore alto) dopo 12-24 ore
- e poi tornare normale entro 3-4 giorni.
Si conoscono tre differenti forme di CPK (più propriamente tre isoenzimi) in base alla localizzazione principale:
- CK-MM (muscolatura scheletrica e cardiaca),
- CK-MB (cuore),
- CK-BB (cervello.
La principale fonte del CK nel sangue è tuttavia la muscolatura, mentre quella proveniente dal cervello è praticamente assente nel sangue.

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Interpretazione
Un valore alto di CPK è in genere indice di
- malattia neuromuscolare,
- od infarto miocardico acuto (cioè infarto del cuore in corso).
In tutti i tipi di distrofia muscolare, e specialmente nella forma di Duchenne, i livelli rilevati possono essere fino a 50 volte superiori a quelli normali, ma valori oltre la norma sono comunque rilevabili in presenza di qualunque malattia in grado di colpire la muscolatura.
Come descritto in precedenza anche a seguito di un infarto il CPK aumenta entro poche ore e rimane alto fino a 3-4 giorni; per questa ragione ha rappresentato in passato un importante parametro valutato durante il processo di diagnosi, ma in tempi recenti è stato progressivamente sostituito nelle concitate fasi di assistenza medica del paziente infartuato dall’esame della troponina T e del CK-MB (ossia la sola frazione cardiaca).
Circa il 60% dei soggetti ipotiroidei mostra un valore di CPK mediamente 5 volte oltre il limite superiore di riferimento, ma non sono rari esiti anche superiori.
CK-MB
Poiché la fonte principale di CK-MB è il cuore, un elevato livello di questa particolare forma riflette un danno cardiaco (infarto,miocardite, trauma cardiaco, cardiochirurgia, biopsia). Ricordiamo però che il CK-MB costituisce anche il 5-7% di CPK nel muscolo scheletrico, quindi deve comunque essere esclusa la causa muscolare.
L’applicazione clinica dei valori di CK-BB è ancora limitata a casi particolari e a scopo di ricerca.
Valori Bassi
- Danno epatico
- Gravidanza
- Malassorbimento
- Morbo di Addison
- Scarsa massa muscolare
Valori Alti
- Abuso di Alcool
- Convulsioni
- Defibrillazione
- Delirium Tremens
- Dermatomiosite
- Distrofia muscolare
- Evento cerebrovascolare
- Infarto
- Infarto polmonare
- Infiammazione muscolare
- Iniezioni intramuscolo
- Ipokaliemia
- Ipotiroidismo
- Mixedema
- Operazione chirurgica
- Polimiosite
- Psicosi
- Rabdomiolisi
- Shock elettrico
- Trauma cranico
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
- Un’intensa attività fisica e la somministrazione di iniezioni intramuscolari possono causare un aumento transitorio della CPK.
- Qualsiasi trauma muscolare può aumentare i valori (sport di contatto, incidenti stradali, chirurgia, convulsioni, puntura di ape o vespa, ustioni, …).
- I soggetti con un’importante massa muscolare mostrano livelli di CPK fisiologicamente aumentati.
- Numerosi farmaci possono incrementare il valore (particolarmente importante è il dosaggio nel caso di uso delle statine, farmaci usati per abbassare il colesterolo).
- L’abuso di alcool potrebbe determinare aumento.
- Le prime fasi della gravidanza causano invece una diminuzione dei valori.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame del CPK viene in genere richiesto in presenza di sintomi di un attacco cardiaco:
- dolore al centro del petto che si può irradiare verso il braccio e la spalla sinistra o, meno comunemente, ad altre parti del corpo (mandibola, gomiti, polsi),
- sudorazione fredda,
- senso di morte imminente,
- astenia,
- sensazione di bruciore al petto, a volte scambiata per bruciore di stomaco,
- capogiri e vertigini,
- nausea e vomito,
oppure nel caso di dolori muscolari o sintomi associati, come la progressiva insorgenza di debolezza muscolare.
Trova infine applicazione nel monitoraggio degli effetti indesiderati legati alle statine, una classe di farmaci usata in tutto il mondo contro l’ipercolesterolemia (vedi paragrafo successivo).
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue, tipicamente da una vena nel braccio, e non richiede alcuna preparazione specifica né digiuno.
Altre informazioni
CPK e statine
Le statine sono farmaci molto usati per il controllo del colesterolo LDL (colesterolo cattivo), tra le più comuni si annoverano
- atorvastatina,
- simvastatina,
- pravastatina,
- rosuvastatina,
- fluvastatina,
- lovastatina.
Uno degli effetti collaterali più comuni è la comparsa di dolori anche molto intensi alla muscolatura, che possono peggiorare al punto da causare rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da marcati aumenti di creatinfosfochinasi.
Le statine devono quindi essere prescritte con estrema cautela ai pazienti che presentino fattori di rischio per questa condizione e il livello della CPK dev’essere sempre misurato prima di iniziare il trattamento in caso di:
- problemi renali,
- ipotiroidismo,
- precedenti episodi o famigliarità di disturbi muscolari ereditari,
- problemi al fegato,
- abitudine al consumo di grandi quantità di alcool.
Se i livelli di CPK fossero significativamente più alti rispetto ai valori normali (5 o più volte il limite) il trattamento non può essere iniziato.
Durante il trattamento è importante avvisare urgentemente il medico in caso di comparsa di
Quando i sintomi muscolari sono così gravi da interferire con le normali attività quotidiane, anche piccole variazioni oltre il limite di CK sono sufficiente a valutare la possibilità di sospendere il trattamento o provare con dosi inferiori (monitorando parallelamente i valori di colesterolo risultanti).
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
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