- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
- Pseudocolinesterasi (PChE o butirrilcolinesterasi)
- Uomini:
- 5320-12.920 U/L
- Donne
- 0-15 anni: 5320-12.920 U/L
- 16-39 anni: 4260-11.250 U/L
- 40-41 anni: 5320-12.920 U/L
- > o = 42 anni: 5320-12.920 U/L
- Nelle donne di età compresa tra 18 e 41 anni in gravidanza o che assumano contraccettivi ormonali l’intervallo di riferimento è 3650-9120 U/L
- Uomini:
- Acetilcolinesterasi (AChE o colinesterasi eritrocitaria)
- 31.2-61.3 U/g di emoglobina, per gli adulti
Fonte: Mayo Medical Laboratoires
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Le colinesterasi sono un gruppo di proteine necessarie al buon funzionamento del sistema nervoso, ad esempio nella trasmissione degli impulsi nervosi. Una diminuita capacità dell’attività delle colinesterasi comporta tra l’altro l’accumulo di uno specifico neurotrasmettitore (acetilcolina) in corrispondenza delle terminazioni nervose, con la conseguenza di una stimolazione eccessiva ed incontrollata.
è possibile distinguere due diversi tipi di colinesterasi:
- acetilcolinesterasi (AChE o colinesterasi eritrocitaria), che si trova espressa nei globuli rossi e nelle cellule di polmoni, milza, terminazioni nervose e materia grigia del cervello;
- pseudocolinesterasi (PChE o butirrilcolinesterasi), che si trova invece nel siero (parte liquida del sangue), nella materia bianca del cervello ed in altri organi e tessuti (fegato, pancreas e muscoli, cuore compreso).
Il test della colinesterasi misura l’attività di queste proteine, quando si ritiene che possano essere presenti in quantità insufficiente (ad esempio per ragioni genetiche), oppure in qualche modo compromesse (ad esempio per avvelenamento).
Interpretazione
Colinesterasi bassa
L’attività dell’acetilcolinesterasi eritrocitaria (AChE) viene in genere misurata per valutare la possibile esposizione ad insetticidi organofosfati, sostanze in grado di bloccare in modo irreversibile la proteina. Un valore inferiore al normale è suggestiva di intossicazione.
Anche l’attività della pseudocolinesterasi può essere inibita dall’esposizione alle medesime sostanze, ma allo stesso tempo la valutazione del sangue è utile per evidenziare quella minoranza della popolazione affetta da una mutazione genetica responsabile della produzione di una colinesterasi meno efficace e quindi potenzialmente esposta a pericoli in caso di somministrazione di farmaci rilassanti muscolari, quali succinilcolina e mivacurio (la mancata degradazione del farmaco ad opera della colinesterasi rende il paziente drammaticamente più sensibile al farmaco, tanto da indurre paralisi prolungata dei muscoli dell’apparato respiratorio).
La riduzione dei livelli di colinesterasi può infine essere conseguente anche a malnutrizione o sviluppo di insufficienza epatica; relativamente al fegato va tuttavia notato che “i pazienti con cirrosi avanzata e carcinoma con metastasi mostreranno una diminuzione dal 50% al 70%, mentre i valori si manterranno essenzialmente normali in caso di epatite cronica, cirrosi lieve ed ittero ostruttivo.”
Colinesterasi alta
Alcune condizioni di salute potrebbero causare un aumento dei valori circolanti di colinesterasi, che tuttavia in questo caso non hanno significato clinico (ovvero non preoccupano di per sé); tra le condizioni:
Valori particolarmente elevati potrebbero infine essere legati alla sindrome nefrosica.
Valori Bassi
- Infezione cronica
- Intossicazione da organofosfati
- Malattie del fegato
- Malnutrizione
Valori Alti
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
La chemioterapia potrebbe alterare l’esito dell’esame della pseudocolinesterasi per azione epatotossica (riduzione della salute del fegato); i livelli potrebbero quindi essere anormalmente bassi per questa ragione.
Quando viene richiesto l'esame
Il dosaggio della colinesterasi trova essenzialmente due diverse applicazioni:
- Verifica periodica per rilevare un’eventuale eccessiva esposizione a pesticidi organofosfati, sostanze in uso ad esempio in agricoltura, oppure in presenza di sintomi suggestivi di avvelenamento acuto (potenzialmente fatale):
- Sintomi iniziali
- Sintomi avanzati
- vomito
- diarrea
- contrazione delle pupille
- vista annebbiata
- disturbi muscolari (spiccata debolezza, spasmi o perdita di coordinazione)
- diminuzione della frequenza respiratoria
- convulsioni
- coma
- Valutazione preventiva del rischio di sviluppo di complicazioni post-operatorie in caso di somministrazione di succinilcolina, un farmaco usato a scopo anestetico (ha azione rilassante sulla muscolatura), in pazienti con familiarità a questi disturbi (ne è interessato meno dell’1% della popolazione).
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede specifica preparazione né digiuno.
Altre informazioni
Come si interviene in caso di intossicazione da organofosforici?
La colinesterasi può essere riattivata a seguito di avvelenamento a patto di intervenire molto rapidamente mediante somministrazione di pralidossina, un antidoto specifico.
In passato si sono verificati casi di utilizzo di questi tossici (in forma di gas nervini) anche in corso di attentati terroristici, ad esempio nella metropolitana di Tokyo nel 95.
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
- Scheda presente nelle categorie: Altre cause esterne