- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
Inferiore a 15 IU/ml
Fonte: Mayo
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario che contribuiscono ad individuare e distruggere i microrganismi che minacciano l’organismo, come ad esempio batteri e virus.
Nei pazienti con malattie autoimmuni questo meccanismo è purtroppo soggetto ad errori ed in particolare vengono prodotti auto-anticorpi, ossia molecole che scambiano per bersagli da eliminare anche importanti molecole del nostro stesso organismo; nel caso di alcune malattie reumatiche il corpo può produrre un autoanticorpo in grado di attaccare altri anticorpi, causando così gravi danni ai tessuti dell’ospite. Questo autoanticorpo si chiama fattore reumatoide e la sua presenza rappresenta un tassello importante nel processo di diagnosi delle malattie reumatiche autoimmuni.
L’analisi nel sangue del fattore reumatoide permette quindi di verificare la presenza della molecola nel sangue e, nel caso, misurarne la quantità presente.
L’esame trova applicazione nella diagnosi di artrite reumatoide e di sindrome di Sjögren, ma può essere positivo anche in altri casi, come infezioni batteriche, virali e parassitiche protratte, nonché in presenza di alcuni tipi di tumore.
Il fattore reumatoide generalmente non è utilizzato per monitorare l’andamento della malattia reumatica, anche se può essere utile nel caso di somministrazione di alcuni farmaci biologici recenti.
È infine bene sottolineare che anche una certa percentuale di persone perfettamente sane potrebbe risultare positiva all’esame e, proprio a causa della scarsa specificità e sensibilità del test, non è possibile utilizzarlo come esame di screening.
Interpretazione
Il valore normale consiste in un esito negativo, ovvero il fattore reumatoide non è generalmente prodotto in un soggetto sano (il risultato numerico può essere zero o semplicemente inferiore alla soglia di riferimento).
Un valore positivo è invece suggestivo della presenza di una malattia autoimmune nei pazienti che ne presentino sintomi caratteristici, ma da solo non è sufficiente alla formulazione della diagnosi e soprattutto un esito negativo non permette di escluderle.
L’esito dell’esame deve cioè sempre essere interpretato contestualmente ai sintomi e alla storia clinica del paziente, essendo positivo in
- circa il 75% dei pazienti che soffrono di artrite reumatoide,
- il 60-70% di quelli affetti dalla sindrome di Sjögren.
Ne consegue che rispettivamente circa il 25% e il 30-40% dei pazienti effettivamente colpiti dalle due malattie mostrano esiti negativi (o comunque bassi).
Ulteriori condizioni in cui l’esito può essere positivo sono:
- infezioni (influenza, mononucleosi, epatiti, tubercolosi, sifilide, HIV, …),
- leucemia,
- sarcoidosi,
- …
In questi contesti tuttavia l’esame non presenta particolare utilità.
Valori Bassi
Valori Alti
- Artrite reumatoide
- Cirrosi
- Citomegalovirus
- Crioglobulinemia
- Danno al fegato
- Dermatomiosite
- Endocardite
- Epatite
- Influenza
- Lupus eritematoso sistemico
- Malaria
- Malattia parodontale
- Malattie polmonari
- Malattie renali
- Malattie virali
- Mononucleosi
- Osteoartrite
- Rosoloia
- Sarcoidosi
- Scleroderma
- Sifilide
- Sindrome di Sjögren
- Spondilosite anchilosante
- Trapianto
- Tubercolosi
- Tumore
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
La frequenza di esiti falsi positivi dell’esame aumenta con l’età del paziente (dal 5% fino al 20% e oltre negli ultrasessantacinquenni).
Quando viene richiesto l'esame
L’esame del sangue per il fattore reumatoide viene in genere prescritto a qualunque paziente per cui esista il sospetto di malattia reumatica, anche se è importante ricordare che un eventuale risultato negativo non esclude la possibilità che venga confermata la diagnosi e viceversa, un risultato positivo può essere rilevato anche in pazienti sani.
La concentrazione rilevata non è in ogni caso proporzionale alla gravità del sintomi, anche se tendenzialmente questi sono più severi nei pazienti che risultano positivi all’esame.
I sintomi che possono indurre al sospetto di artrite reumatoide sono per esempio:
- rigidità articolare,
- aumento del dolore al mattino,
- presenza di noduli sotto la pelle,
- perdita di cartilagine,
- perdita di massa ossea (osteoporosi),
- calore e gonfiore delle articolazioni.
È consigliabile rivolgersi al reumatologo in presenza di uno o più di questi sintomi, soprattutto nel caso in cui non passino o peggiorino dopo alcune settimane.
Sono invece suggestivi di sindrome di Sjögren:
- secchezza di bocca, occhi e pelle,
- dolore muscolare,
- dolore articolare.
Nel percorso di diagnosi il reumatologo può avvalersi di questo esame anche per distinguere malattie reumatiche autoimmuni e non.
Non è un esame con le caratteristiche che lo rendano utile ad essere usato come controllo di routine (screening), ma in caso di sintomi particolarmente specifici può essere richiesto una seconda volta nel caso di precedente esito negativo (alla ricerca di una sieroconversione).
Preparazione richiesta
Per quest’esame non è necessaria alcuna preparazione; è richiesto un normale prelievo di sangue venoso, tipicamente dal braccio.
Altre informazioni
Cos’è l’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria autoimmune che colpisce le articolazioni; mentre le sue cause sono ancora poco chiare, il meccanismo che porta alla comparsa dei sintomi e dei danni ai tessuti si basa su un errato funzionamento del sistema immunitario che inizia ad attaccare le articolazioni.
La malattia scatena l’infiammazione, con una rapida insorgenza di dolore e gonfiore delle articolazioni, ma possono venirne interessati anche altri organi come occhi, polmoni, cuore e pelle.
L’artrite reumatoide colpisce le donne da due a tre volte più spesso rispetto agli uomini, sviluppandosi soprattutto fra i 30-60 anni circa. Le persone con specifiche mutazioni genetiche, chi ha subito gravi infezioni batteriche o virali e fumatori di lunga data sembrano essere più soggetti allo sviluppo della malattia che è purtroppo cronica, ossia non è possibile guarire.
L’artrite reumatoide è una condizione molto diversa dall’osteoartrosi, l’artrite che comunemente si accompagna all’età avanzata. L’artrite reumatoide infatti
- può colpire anche altre parti del corpo oltre alle articolazioni, come occhi, bocca e polmoni;
- è una malattia autoimmune, che significa che i sintomi sono dovuti all’attivazione del sistema immunitario verso gli stessi tessuti dell’organismo.
Nessuno sa cosa scateni l’artrite reumatoide: i geni, l’ambiente e gli ormoni potrebbero interagire tra loro in modi complessi e innescare la patologia.
I trattamenti comprendono cambiamenti dello stile di vita, farmaci ed eventualmente la chirurgia; obiettivo della terapia è di rallentare o arrestare il danno articolare e ridurre il dolore e il gonfiore.
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Ho ritirato i risultati delle analisi a seguito di varie problemi di salute .
Ho 55 anni, ma da eta di 36 anni ho avuto forti dolori a tutte e due le ginocchia , che regolarmente si ripetono ogni stagione di autunno e di primavera.
La notte mi sveglio dai dolori dei ginocchia.Al mattino ho spesso i piedi e anche le mani rigidi. Ho anche difficoltà e dolore nel camminare o nel salire le scale e addirittura nel momento in cui mi devo alzarsi dalla sedia.
Da 7 anni sto curando regolarmente con il mio ortopedico artrosi di 3 grado – ho fatto tanti infiltrazioni di acido ialuronico e anche LE INFILTRAZIONI CON FATTORI DI CRESCITA (PRP)
Ho avuto in passato epatite c, che è stato curato 10 anni fa con terapia standard con Peg-interferone e ribavirina:
I referti degli esami di laboratorio:
1- Fattore reumatoide (RA test) : ho 17 – norma UL/ml 0-14
2- Autoanticorpi anti-peptide ciclico citrullinato (CCP): ho 7.2 – norma U/ml meno 5
3- VES : ho 6 – norma mm/h 0-25
Ho fatto questi le analisi del sangue, anche se da 2 mesi prendo regolarmente indoxen 100.
Cosa significa? Grazie.
C’è una leggera positività, ma non sono così convinto che lo specialista la riterrà sufficiente per diagnosticare un’artrite reumatoide od altra malattia autoimmune.
Grazie !
Buonasera,
Ho fatto fare delle analisi a mia madre (62 anni), la quale lo scorso gennaio ha effettuato il II intervento di anca con protesi ed uno già avvenuto nel 2008 all altra anca. Ora ha problemi di ginocchia, infatti stiamo andando dal nutrizionista per perdere peso (ad oggi siamo a 98kg partiti da 105,8 kg). Le analisi ritirate sono : p-creatinina 0,54 PCR 0,56 VES 20 FR 10,60 S-Ab CCP 1,21. Il prof dopo l intervento gli ha consigliato per 3 mesi cartiJoint. secondo lei è in procinto di artrite reumatoide? Possiamo far altro? Grazie per la disponibilità
Valori di riferimento?
Non si riesce a capire cosa provoca il fattore reumatoide così alto 580 che esame devo fare per sapere di più sono anni che e’alto
Visita reumatologica.
Ho 47 anni sono alla inizio della menopausa ho forti dolori ai piedi gambe la notte mi sveglio e non posso muovere le mani ho fatto le analisi ho la VES a 39 reuma test 7.60 anti citrullina CCP 0.9
Valori di riferimento?
Potrei sapere quanto sono Grave o meno con questi risultati? Reumatest 490 ves 73 proteina C Reattiva 20,4 paratormone intatto 94,33 trasnferrina 201 omocisteina 7,7 proteine tot. 6,6 rapporto.A/G 1,18 anemia . HO 57 ANNI .GRAZIE
È prematuro parlare di gravità, con questi valori il medico potrà fare ipotesi sulla diagnosi, valutando anche storia clinica, sintomi, …
Ho ritirato gli esami xche dopo 1 anno di terapia ho interrotta x troppi dolori allo stomaco sono preoccupa il fattore reumatici e 349 invece la ves e bassa cosa devo fare grazie
Il passo successivo è fare il punto con chi ha richiesto gli esami, se si trattasse del medico curante si valuterà di rivolgersi a un reumatologo.
prescritto esame fattore rematoide un familiare diagnosticato artrite rematoide 401 ves 17 posso averla grazie
Genitore?
Sorella
Può averla? È possibile.
Ce l’ha sicuramente? Assolutamente NO, soprattutto se nessun genitore ha avuto il problema.
devo fare altri esami grazie
Gli esami più specifici sono quelli, senta comunque il parere dello specialista reumatologo.
ho cominciato con dolori ai polsi e alle caviglie durante l’allattamento circa un anno fa, ho smesso di allattare da qualche mese ma i fastidi anche se sono diminuiti non sono ancora spariti. ho fatto degli esami del sangue e il fattore reumatoide è pari a 52. mi devo preoccupare?
Preoccupare no, ma è necessario approfondire con l’aiuto del medico per arrivare a una diagnosi certa.
Salve, oggi ho ritirato le analisi prescritte dal reumatologo a seguito di dolori alla spalla , al braccio e alle nocche delle dita, i PCR 0,40 nella norma RA test 87.0 Ul/ml ( elevato ) e Anti Citrullina a 144 u/ml anch’esso elevato, ANA Negativi.
Le chiedo vedendo questi risultati quante possibilità ho di avere la malattia dell’AR.?
La ringrazio anticipatamente.
E’ un’ipotesi diagnostica, non so che idea si sia fatta il medico che glieli ha prescritti, ma gli esami in questione non ci fanno fare diagnosi di artrite reumatoide, vanno valutati altri elementi del quadro clinico, di cui sarà certamente a conoscenza il reumatologo che l’ha visitata.
ho effettuato esame fattore reumatoide risultato<20 cosa significa grazie
Sembra tutto OK, valori di riferimento?