- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
- Uomini: da 65 a 176 mcg/dl
- Donne: da 50 a 170 mcg/dl
- Bambini: da 50 a 120 mcg/dl
- Neonati: da 100 a 250 mcg/dl
Fonte: Wikipedia
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Il metabolismo di quasi qualsiasi organismo vivente richiede necessariamente la presenza di ferro per numerosi processi metabolici e biochimici.
Quello che ingeriamo attraverso l’alimentazione viene assorbito a livello intestinale e temporaneamente immagazzinato grazie alla ferritina nel fegato (ed in minor misura anche in midollo osseo, milza e muscolo scheletrico); nel momento in cui l’organismo lo richiede, il metallo viene invece rilasciato legato alla transferrina, una proteina di trasporto prodotta dal fegato.
Quando si complessa con la porfirina forma l’eme, una struttura alla base di numerose proteine tra cui l’emoglobina; la caratteristica saliente dell’eme è la capacità di legare l’ossigeno, proprietà che viene per esempio sfruttata dai globuli rossi per trasportare l’ossigeno che respiriamo verso tutte le cellule dell’organismo.
- Se con l’alimentazione non viene fornito un sufficiente apporto di questo oligoelemento, i livelli di concentrazione nel sangue scenderanno e verranno progressivamente utilizzate le scorte accumulate nei tessuti, determinando nel tempo una situazione di carenza.
- D’altra parte, l’introduzione di un’eccessiva quantità di ferro può portare ad un progressivo accumulo in grado di causare danni a diversi organi, quali il fegato, cuore e pancreas.
L’esame del ferro nel sangue ne misura la quantità circolante legata alla transferrina, ma la richiesta del medico prevede in genere anche il dosaggio di altri parametri (ferritina, ad esempio) in modo da ottenere un quadro complessivo più accurato ed affidabile.
Se i valori di emoglobina ed ematocrito sono bassi, questi esame possono aiutare a comprenderne la causa.
Tra gli alimenti più ricchi del prezioso metallo ricordiamo non solo la carne, ma anche:
- cacao
- succo concentrato di barbabietola
- semi di sesamo
- germe di grano
- fagioli, ceci, soia e lenticchie
- muesli,
- albicocche, fichi, prugne secche,
- quinoa,
- noci, nocciole, mandorle.
Se è vero che di norma il ferro di origine animale (ferro eme) viene assorbito più facilmente dall’organismo, nei soggetti vegetariani/vegani l’intestino è in grado di adattarsi ed aumentare sensibilmente la quota di ferro vegetale (ferro non eme) assorbibile, soprattutto avendo l’accortezza di consumare contemporaneamente alimenti ricchi di vitamina C. La scelta di privilegiare il ferro non eme ha l’ulteriore vantaggio di permettere all’intestino di limitarne meglio l’assorbimento in presenza di eventuali eccessi alimentari.

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Interpretazione
Eventuali anomalie dei valori di sideremia trovano spiegazione quando interpretati insieme ad altri parametri strettamente correlati:
Malattia | Ferro | TIBC/Transferrin | UIBC | %Saturazione transferrina | Ferritina |
Carenza ferro | Basso | Alto | Alto | Basso | Basso |
Emocromatosi | Alto | Basso | Basso | Alto | Alto |
Malattia cronica | Basso | Basso | Basso/Normale | Basso | Normale/Alto |
Anemia emolitica | Alto | Normale/Basso | Basso/Normale | Alto | Alto |
Anemia sideroblastica | Normale/Alto | Normale/Basso | Basso/Normale | Alto | Alto |
Avvelenamento da ferro | Alto | Normale | Basso | Alto | Normale |
Fonte tabella: LabTestOnline
Parlando di carenza di ferro ci si riferisce ad una diminuzione della quantità immagazzinata nel corpo, mentre per anemia da carenza di ferro s’intende una diminuzione del numero di globuli rossi e/o della quantità di emoglobina contenuta negli stessi, che si manifesta tuttavia non prima di alcune settimane dopo la fine delle scorte del metallo.
L’insorgere di anemia è infatti graduale ed inizia nel momento in cui le perdite di ferro superano le quantità assorbite dall’intestino. Nelle prime fasi di questo processo la ferritina (indice delle quantità accumulate) sarà bassa, ma le concentrazioni di ferro nel sangue e il TIBC saranno ancora normali.
Se la carenza non viene corretta i livelli di sideremia diminuiranno progressivamente, mentre la transferrina e TIBC aumenteranno, e solo a questo punto inizierà a manifestarsi anemia.
Valori Bassi
- Artrite reumatoide
- Emorragia
- Gravidanza
- Infarto
- Infezione
- Infiammazione
- Nefrosi
- Tumore
- Uremia
- Ustioni
Valori Alti
- Anemia aplastica
- Anemia emolitica
- Anemia perniciosa
- Avvelenamento da piombo
- Danno al fegato
- Emocromatosi
- Emosiderosi
- Nefrite
- Policitemia
- Talassemia
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
I valori della concentrazione di ferro nel sangue sono influenzati da:
- sesso del paziente (gli uomini manifestano valori leggermente superiori alle donne),
- età,
- ora del giorno in cui avviene il prelievo,
- eventuale flusso mestruale recente o in corso.
La pillola anticoncezionale (insieme ad anello e cerotto) potrebbe essere causa di un aumento dei valori (probabilmente in virtù della riduzione del flusso mestruale mensile), così come il consumo di alcolici ed ovviamente la somministrazione di integratori a base di ferro.
Lo stress e la carenza di sonno possono al contrario ridurre temporaneamente i livelli sierici.
Si parla infine in alcuni casi di anemia dello sportivo, quando la carenza di ferro è legata ad una costante ed intensa pratica di attività fisica, anche se non tutti gli autori condividono l’esistenza della condizione e soprattutto non ne ne conoscono esattamente le possibili cause.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame viene richiesto quando ci sia il sospetto che il paziente abbia livelli troppo alti o troppo bassi di ferro nel sangue o più nel dettaglio:
- quando si sospetta un’emorragia interna,
- per la diagnosi differenziale di anemia, emosiderosi ed emocromatosi,
- per la valutazione della carenza di ferro,
- per la diagnosi di tossicità acuta da ferro, in particolare nei bambini,
- monitoraggio della risposta alla terapia per l’anemia.
Nei pazienti affetti da anemia questo esame è utile per capire se la causa è una carenza di ferro, oppure un’altra condizione come un’emorragia.
La carenza di ferro, condizione molto comune, può manifestarsi sotto forma di vari sintomi:
- affaticamento,
- debolezza,
- mal di testa,
- pallore,
- mancanza di fiato,
- vertigini,
- desiderio anomalo di alimenti e altre sostanze non commestibili (pica),
- gonfiore della lingua,
- mani e piedi freddi,
- battito cardiaco irregolare.
Mentre possono essere sospettati casi di eccessivo accumulo quando compaiono
- dolori articolari,
- problemi di cuore,
- riduzione del desiderio sessuale,
- stanchezza e debolezza,
- dolore addominale.
Viene infine prescritto come esame di routine alle donne in gravidanza, categoria ad elevato rischio di sviluppare carenze.
Preparazione richiesta
Potrebbe essere richiesto il digiuno prima dell’esame, perché anche piccole quantità di ferro assunte con la dieta (o sotto forma di integratori) possono causare temporanee ma rilevanti oscillazioni dei valori nel sangue.
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
- Scheda presente nelle categorie: Ferro
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