- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
In un paziente sano ci si aspetta di trovare valori pari o inferiori a 2.1 ng/mL.
Fonte: Mayo
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
La fosfatasi acida prostatica è un enzima prodotto nella prostata, ovvero una proteina in grado di favorire specifiche reazioni biochimiche; la sua importanza è più che altro storica, in quando è stato il primo marker rilevante per il cancro alla prostata; le metastasi prodotte da questo tumore, quando si diffondono oltre la ghiandola e raggiungono le ossa, inducono un aumento delle concentrazioni di fosfatasi acida, in modo abbastanza proporzionale alla gravità della malattia.
Si tratta quindi di un esame che, soprattutto in passato, è stato ampiamente utilizzato per lo screening, la stadiazione ed il monitoraggio post-trattamento nel cancro alla prostata, ma ad oggi viene di norma preferito il valore del PSA (antigene prostatico specifico).
Da un punto di vista chimico le fosfatasi acide sono enzimi in grado di idrolizzare gli esteri fosfatici in un ambiente acido.
Interpretazione
Le condizioni associate all’aumento della fosfatasi acida prostatica comprendono:
- Tumore alla prostata
- Iperplasia prostatica benigna
- Infarto prostatico
- Manipolazione della prostata attraverso un massaggio o un esame rettale.
Un aumento dei livelli di fosfatasi acida nei pazienti con carcinoma prostatico noto può suggerire una progressione o la recidiva del tumore.
Valori Bassi
Valori Alti
- Ipertrofia prostatica benigna
- Tumore alla prostata
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
La misurazione della fosfatasi acida prostatica NON è un esame diagnostico dirimente per il tumore alla prostata, perché numerose altre condizioni (tra cui l’ipertrofia prostatica benigna, l’infarto prostatico e la manipolazione della ghiandola prostatica) possono spiegare concentrazioni sieriche aumentate.
Quando viene richiesto l'esame
Soprattutto in passato era usato per
- Valutare la prognosi del tumore alla prostata ed il rischio di recidiva a seguito dell’intervento di prostatectomia radicale (asportazione della prostata)
- Monitoraggio della risposta terapeutica del cancro alla prostata
È stato ad oggi quasi sempre sostituito dal PSA.
Viene talvolta utilizzato anche in clinica forense per indicare la presenza di sperma in caso di abuso sessuale.
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue venoso dal braccio e non richiede alcuna preparazione specifica.
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
- Scheda presente nelle categorie: Prostata