Cos’è il gap anionico?
Un esame del sangue con gap anionico è un test volto a verificare l’equilibrio acido-base (pH) del sangue; in altre parole valuta se il sangue sia eccessivamente acido o basico (si ricordi che il valore normale di pH del sangue deve costantemente rimanere entro lo stretto intervallo 7,35 e 7,45, ovvero leggermente basico).
Per calcolare il risultato si utilizzano in realtà i risultati di un’altra analisi, il pannello elettrolitico: gli elettroliti sono minerali dotati di carica elettrica (positiva o negativa, rispettivamente cationi e anioni) come sodio, potassio e bicarbonato. L’equilibrio globale degli elettroliti concorre a determinare il pH del sangue.
Il gap anionico misura la differenza (gap, in lingua inglese) tra gli elettroliti carichi negativamente (cloruri e bicarbonato) e quelli carichi positivamente (sodio e talora il potassio) nel sangue:
- Se il gap anionico è troppo alto, il sangue è più acido del normale (acidosi).
- Se il gap anionico è troppo basso, il sangue non è abbastanza acido (alcalosi).
Entrambi i casi possono essere segno di un grave disturbo nell’organismo che richiede immediata attenzione.
Per approfondire
È curioso notare come il nome dell’esame (gap anionico, ovvero differenza relativa agli anioni, minerali carichi negativamente) derivi dal fatto che l’esame sia rappresentativo di quanti ioni NON sono considerati dalle misurazioni di laboratorio utilizzate nel calcolo, per la maggior parte proprio anioni. Il numero totale di cationi (ioni positivi) dovrebbe infatti essere uguale al numero totale di anioni (ioni negativi), in modo che la carica elettrica complessiva sia neutra, tuttavia i test di routine non misurano tutti i tipi di ioni.
Per definizione solo i cationi sodio (Na+) e potassio (K+) e gli anioni cloruro (Cl−) e bicarbonato (HCO−3) vengono utilizzati per calcolare il gap anionico. Anche i cationi calcio (Ca2+) e magnesio (Mg2+) vengono comunemente misurati, ma non vengono utilizzati per calcolare il gap anionico.
Allo stesso modo si misura spesso l’anione fosfato (PO43-), che tuttavia non viene utilizzato nel calcolo del gap anionico, così come i solfati.
Questa è la ragione per cui ci si aspetta un risultato positivo (maggioranza di cationi misurati, rispetto agli anioni), nonostante il sangue abbia nel complesso carica neutra.
In ultima analisi è quindi possibile considerare il gap anionico come una misura della concentrazione di anioni (minerali carichi negativamente) non misurati.
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Quando viene prescritto
L’analisi del sangue del gap anionico rileva eventuali alterazioni dell’equilibrio elettrolitico, per evidenziare variazioni del pH del sangue rispetto alla normalità.
Le due possibili condizioni sono molto diverse tra loro, tra i sintomi conseguenti all’acidosi si annoverano ad esempio:
- Fiato corto (dispnea)
- Nause e vomito
- Aritmia (alterazioni con la frequenza o la regolarità del ritmo del battito cardiaco)
- Abbassamento della pressione (ipotensione)
- Confusione
- Stanchezza.
Sintomi suggestivi di alcalosi comprendono invece:
- Sensazione di stordimento e confusione
- Tremore alle mani
- Contrazioni e spasmi muscolari involontari (fino alla tetania)
- Nausea e vomito
- Intorpidimento o formicolio al viso, alle mani o ai piedi.
Preparazione
Il test del gap anionico viene condotto sui risultati dei valori relativi agli elettroliti, esame che consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e che non richiede alcuna forma di preparazione né digiuno.
Valori normali
I valori normali possono variare leggermente da un laboratorio all’altro e si invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio referto; a titolo indicativo è in genere compreso tra 7 e 15 mEq/L.
Valore alto
Un risultato più elevato del normale al test del gap anionico indica in genere la presenza di acidosi (sangue più acido del normale), condizione che potrebbe essere causata da:
- Disidratazione
- Diarrea, a causa della perdita di ioni bicarbonato
- Eccessiva attività fisica, a causa dell’aumento di produzione di acido lattico responsabile dell’acidificazione del sangue (acidosi lattica)
- Shock
- Malattie renali (ad esempio in caso di acidosi tubulare renale prossimale, condizione in cui i reni non riassorbono sufficiente bicarbonato che si perde così nelle urine, oppure in caso di insufficienza renale)
- Diabete (chetoacidosi diabetica)
- Alcuni medicinali e veleni (metanolo, aspirina, …).
In assenza di fattori in grado di indicare al medico la causa dell’alterazione (come nel caso di avvelenamenti) potrebbero essere richiesti ulteriori esami, come ad esempio:
- pH di sangue o urine
- Emogasanalisi
- Acido lattico
- Glucosio
- Chetoni
- Creatinina
- BUN (urea)
Valore basso
Un risultato più basso del normale test del gap anionico suggerisce invece alcalosi (sangue meno acido del normale), ma è una condizione estremamente rara e la causa più comune è un basso livello di albumina, la proteina più comune presente nel sangue, che potrebbe essere spiegata da:
- Dieta carente di proteine (malnutrizione, malassorbimento, …)
- Disturbi renali
- Malattie epatiche (del fegato)
- Malattie cardiache
- Tumori.
Fonti e bibliografia
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