- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
Nella tabella seguente indichiamo la distribuzione dei gruppi sanguigni sul totale della popolazione italiana:
Gruppo sanguigno | Totale |
O | 45% |
A | 40% |
B | 11% |
AB | 4% |
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Il corpo umano di un adulto contiene indicativamente da quattro a sei litri di sangue, in grado di veicolare tra l’altro
- globuli rossi: trasportano l’ossigeno in tutto il corpo e rimuovono l’anidride carbonica e gli altri prodotti di scarto, sono inoltre responsabili del tipico colore rosso;
- globuli bianchi: sono cellule di difesa (sistema immunitario)
- e piastrine, molecole coinvolte nei meccanismi di coagulazione.
Se la composizione è comune a tutti gli individui, cosa determina l’esistenza di diversi gruppi sanguigni? Quali sono le reali differenze?
Ciascun gruppo sanguigno è identificato da antigeni e anticorpi presenti nel sangue. Gli anticorpi sono delle proteine che fanno parte delle difese naturali del corpo contro le sostanze invasori, come i microrganismi (virus e batteri, per esempio).
Gli antigeni che caratterizzano i diversi gruppi sono invece molecole proteiche presenti sulla superficie dei globuli rossi. I più importanti ai fini della presente discussione sono l’antigene A e l’antigene B e il gruppo sanguigno dipende dalla presenza o dall’assenza di questi antigeni.
- se è presente solo l’antigene A sui globuli rossi, il sangue è del gruppo A
- se è presente solo l’antigene B, il sangue è del gruppo B
- se sono presenti entrambi gli antigeni, il sangue è del gruppo AB
- se non c’è nessuno dei due antigeni, il sangue è del gruppo 0.

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L’organismo produce gli anticorpi contro gli antigeni A e B, se questi non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi. Ad esempio, se il sangue è del gruppo A, il paziente ha gli anticorpi contro l’antigene B, mentre, se il sangue è del gruppo B, il paziente ha gli anticorpi contro l’antigene A.
Nella tabella seguente indichiamo gli anticorpi presenti a seconda del gruppo sanguigno.
Gruppo sanguigno | Anticorpi contro … |
A | Antigene B |
B | Antigene A |
AB | Nessun antigene |
O | Antigeni A e B |
Il secondo antigene importante identificato sulla superficie dei globuli rossi è l’antigene D:
- Se l’antigene D è presente il sangue è Rh+ (Rh positivo)
- Se l’antigene D non c’è, il sangue è Rh- (Rh negativo).

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L’85% della popolazione mondiale è Rh positiva.
Esistono poi ulteriori tipi di antigene che caratterizzano in maniera più fine il sangue di ogni individuo (per esempio il fattore di Kell o l’antigene Lewis).
L’analisi di antigeni e anticorpi è quindi utile a definire il gruppo sanguigno e, conseguentemente, quali tipi di sangue possono essere ricevuti dal paziente senza problemi. Ad esempio se il paziente ha il gruppo sanguigno A (e quindi gli anticorpi contro l’antigene B) e riceve una trasfusione di sangue del gruppo B, i suoi anticorpi individuano e distruggono i globuli rossi del sangue trasfuso, causando complicazioni gravi e potenzialmente fatali. In caso di trasfusione, quindi, è fondamentale che il gruppo sanguigno del paziente e quello del sangue trasfuso siano compatibili.

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Rh in gravidanza
Il fattore Rh è particolarmente importante per le donne incinte; il bambino può andare incontro a gravi complicazioni se una donna che ha il sangue Rh-negativo rimane incinta di un bambino (feto) che ha il sangue Rh-positivo.
In caso di contatto del sangue del bambino con quello materno, per esempio al momento del parto, il sangue della mamma reagirà alla presenza del fattore Rh producendo specifici anticorpi diretti contro il sangue del bambino.
Di norma i rischi non sono legati alla gravidanza in cui avviene la sensibilizzazione, ma a quelle successive.
Riassumendo, il rischio nasce se:
- la mamma è Rh negativa,
- il papà è Rh positivo.
Interpretazione
Il risultato dell’esame indica quale sia il gruppo sanguigno del paziente e se il sangue sia Rh negativo o positivo, a seconda degli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi. L’esito dell’esame serve al medico per capire quale tipo di sangue o di emocomponenti può essere trasfuso al paziente senza creargli problemi.
Gruppo sanguigno ed Rh | Il paziente può ricevere tranquillamente sangue di tipo … |
A positivo | A positivo, A negativo, O positivo, O negativo |
A negativo | A negativo, O negativo |
B positivo | B positivo, B negativo, O positivo, O negativo |
B negativo | B negativo, O negativo |
AB positivo | AB positivo, AB negativo, A positivo, A negativo, B positivo, B negativo, O positivo, O negativo |
AB negativo | AB negativo, A negativo, B negativo, O negativo |
O positivo | O positivo, O negativo |
O negativo | O negativo |
mentre dal punto di vista della donazione possiamo dire che:
Gruppo sanguigno ed Rh | Il paziente può donare a soggetti con sangue di tipo … |
A positivo | A positivo, AB positivo |
A negativo | A positivo, A negativo, AB positivo, AB negativo |
B positivo | B positivo, AB positivo |
B negativo | B positivo, B negativo, AB positivo, AB negativo |
AB positivo | AB positivo |
AB negativo | AB positivo, AB negativo |
O positivo | Tutti i gruppi Rh positivi |
O negativo | Tutti (donatore universale) |
Fattori che influenzano l'esame
È assolutamente indispensabile che il risultato di questo esame sia affidabile, perchè esiti errati possono avere complicazioni fatali; fortunatamente i fattori che possono interferire sono pochi e specifici:
- trasfusione ricevuta negli ultimi 3 mesi,
- trapianto ricevuto di midollo osseo.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame può essere richiesto nelle seguenti condizioni:
- prima di ricevere una trasfusione di sangue,
- prima/dopo una donazione di sangue,
- prima di una donazione d’organo,
- prima di un intervento chirurgico per essere pronti a trasfondere sangue in caso di necessità,
- quando una donna programma una gravidanza o è rimasta incinta.
Gli esami del gruppo sanguigno e dell’Rh sono eseguiti su tutte le unità di sangue donate e su tutti i pazienti che devono ricevere una trasfusione.
Una trasfusione può essere necessaria in caso di:
- emorragia (perdita importante di sangue) a seguito di intervento chirurgico, incidente o grave,
- severa anemia,
- sanguinamento gastrointestinale,
- tumore,
- altre patologie in grado di ridurre la produzione di piastrine o altri fattori della coagulazione (per esempio emofilia),
- malattie del sangue.
Tutte le gestanti dovrebbero fare l’esame del sangue per capire se sono Rh positive o negative. Anche tutti i figli neonati di madri Rh negative dovrebbero essere controllati per capire se la mamma deve ricevere l’immunoglobulina Rh.
Preparazione richiesta
Il campione di sangue viene prelevato da una vena del braccio, oppure pungendo la punta del dito. Nei neonati può essere usato il sangue del cordone ombelicale o il sangue ricavato pungendo il tallone.
Quest’esame non richiede nessuna preparazione specifica.
Altre informazioni
Donatori universali e riceventi universali
I donatori universali sono coloro che hanno il sangue 0 negativo, cioè non hanno né l’antigene A, né l’antigene B né il fattore Rh. I loro globuli rossi possono essere trasfusi a chiunque, perché non hanno antigeni con cui gli anticorpi del paziente che riceve la trasfusione potrebbero reagire, quindi non c’è il rischio di reazioni emolitiche durante la trasfusione.
Viceversa i riceventi universali sono coloro che hanno il sangue AB positivo, quindi possono ricevere qualsiasi tipo di sangue senza incorrere in rischi di reazioni emolitiche durante la trasfusione.
Cosa succede in caso di trasfusione tra gruppi non compatibili?
La reazione trasfusionale da incompatibilità può rappresentare un evento drammatico ed è sempre dovuta ad errore che può accadere nel processo trasfusionale (Fonte: Ministero); la più comune è di tipo ABO ed è responsabile dell’innesco di emolisi, un processo di progressiva distruzione dei globuli rossi circolanti.
La gravità della reazione emolitica post-trasfusionale acuta dipende da
- Grado di incompatibilità
- Quantità di sangue somministrata
- Velocità di somministrazione
- Integrità dei reni, fegato e cuore.
Il tempo di incubazione è di circa un’ora o meno dall’inizio della trasfusione, ma sono possibili anche reazioni più o meno rapide; i sintomi iniziali sono rappresentati da
a cui possono seguire
- difficoltà respiratorie,
- febbre,
- brividi,
- arrossamento del volto,
- mal di schiena lombare,
- ittero.
Nei casi più gravi il paziente può sviluppare shock:
- polso debole,
- tachicardia,
- sudorazione algida (cute fredda e sudata),
- pressione bassa,
- nausea e vomito.
Il paziente richiede immediata assistenza ospedaliera e la prognosi è strettamente dipendente dal danno renale subito.
Come viene determinato il proprio gruppo sanguigno?
La presenza degli antigeni sui globuli rossi viene ereditata dal codice genetico dei genitori secondo le seguenti possibilità:
Genitore 1 | AB | AB | AB | AB | B | A | A | O | O | O | |
Genitore 2 | AB | B | A | O | B | B | A | B | A | O | |
Figlio | O | X | X | X | X | X | X | ||||
A | X | X | X | X | X | X | X | ||||
B | X | X | X | X | X | X | X | ||||
AB | X | X | X | X |
Dieta del gruppo sanguigno
Non esiste alcuna evidenza scientifica che organismi con gruppi sanguigni diversi beneficino di una dieta specifica.
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
- Scheda presente nelle categorie: Trasfusione