- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
I valori normali (oppure obiettivo della terapia, quando presente) vengono valutati in base al calcolo del profilo di rischio cardiovascolare:
- Soggetti a basso rischio: LDL inferiore a 116 mg/dL
- Soggetti a rischio moderato: inferiore a 100 mg/dL
- Soggetti ad alto rischio: inferiore a 70 mg/dL
- Soggetti ad altissimo rischio: inferiore a 55 mg/dL
Fonte: Linee guida europee 2019
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Senza il colesterolo non esisterebbe la vita così come la conosciamo, perché questa molecola è un mattone indispensabile per la costruzione della parete delle cellule e per la sintesi di numerose altre sostanze, come gli ormoni.
Per essere trasportato dove serve viene legato a specifiche proteine di trasporto presenti nel sangue e, tramite queste, viene distribuito in tutto l’organismo: ci sono diversi tipi di proteine di trasporto, ma dal nostro più importanti sono le
- HDL (colesterolo buono)
- LDL (colesterolo cattivo).
La nomea di cattivo deriva dal fatto che se le quantità circolanti sono eccessive tende ad accumularsi nelle pareti delle arterie, fino ad ostacolare o addirittura impedire la normale circolazione sanguigna per formazione di una placca aterosclerotica. Nei casi peggiori la placca può staccarsi e causare un infarto o un ictus.
Questi sono i motivi per cui livelli di LDL sono così importanti nella valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare.
Da un punto di vista tecnico spesso i valori vengono calcolati secondo la formula di Friedewald
LDL = Colesterolo totale − HDL − ( Trigliceridi / 5 )
ma in realtà, soprattutto per valori elevati di trigliceridi, la misurazione diretta nel sangue è preferibile perché più accurata.

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Interpretazione
L'interpretazione del risultato andrebbe sempre condotta prendendo in considerazione tutti i fattori di rischio cardiovascolare:
- età: il rischio aumenta con l'età e, nei pazienti anziani, diventa il fattore di rischio dominante;
- sesso: gli uomini hanno un rischio maggiore rispetto alle donne in pre-menopausa. Dopo la menopausa tuttavia, il rischio cardiovascolare nelle donne tende ad aumentare rapidamente. L'effetto protettivo è esercitato, almeno in parte, dagli estrogeni che favoriscono livelli più elevati di colesterolo HDL rispetto agli uomini;
- familiarità per eventi cardiovascolari;
- iperlipidemia (colesterolo totale elevato);
- pressione alta;
- diabete;
- obesità;
- fumo;
- sedentarietà.
Per esempio individui con diabete e/o un pregresso infarto dovrebbero avere come obiettivo valori molto bassi, inferiori a 50 mg/dL (le precedenti linee guida fornivano un obiettivo terapeutico pari a 70 mg/dL).
Per avere una stima del proprio obiettivo possiamo usare la tabella di stima del rischio cardiovascolare fornita dall'Istituto Superiore di Sanità, che prende in esame i diversi fattori di rischio.
Ovviamente per chiunque, anche per i soggetti a rischio basso, valori inferiori sono sempre preferibili.
Valori Bassi
- Malassorbimento
- Malattie mieloproliferative
- Malnutrizione
- Tumore
Valori Alti
- Colestasi
- Diabete
- Dieta (eccesso di colesterolo)
- Epatite
- Gravidanza
- Insufficienza renale
- Iperlipidemia famigliare
- Ipotiroidismo
- Mieloma multiplo
- Porfiria
- Sindrome nefrosica
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
La dieta delle tre settimane precedenti può influire alterando i valori, così come anche:
- un infarto recente può essere causa di valori più bassi, che si normalizzeranno in 12 settimane,
- malattie acute (per cui si consiglia un'attesa di sei settimane per regolarizzare i valori),
- forti stress (incidenti, operazioni, ...),
- gravidanza (fino a sei settimane dopo il parto).
Fonte: MedScape e LabTestOnLine
Quando viene richiesto l'esame
L'esame dovrebbe essere effettuato almeno una volta ogni 5 anni superati i 20 anni di età come screening di routine, ma può essere richiesto più spesso nel caso di presenza di fattori di rischi cardiovascolari.
Preparazione richiesta
Tradizionalmente il prelievo di sangue volto all'analisi di colesterolo totale e parametri derivati è sempre stato raccomandato che venisse svolto a digiuno, ma recenti studi sistematici hanno permesso di dimostrare che in realtà la differenza è trascurabile o quasi. Si raccomanda quindi di attenersi alle indicazioni ricevute dal proprio medico.
Gli alcolici dovrebbero essere evitati nelle 24 ore precedenti.
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