- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
- 1.5–3.5 x 109/l (fonte: MedScape),
- Rappresentano tra il 20 e il 40% dei leucociti (fonte: MedLinePlus).
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
I linfociti sono globuli bianchi, cellule presenti nel sangue e facenti parte del sistema immunitario, una complessa rete integrata cellule, tessuti e meccanismi biologici volta della difesa dell’organismo; sono prodotti nel midollo osseo e possono essere classificati in due grandi categorie in base al tessuto dove avviene la loro maturazione finale:
- linfociti B (maturazione nel midollo osseo),
- linfociti T (maturazione nel timo).
Alla luce della loro funzione è quindi del tutto prevedibile osservare temporanei aumenti della loro presenza nel sangue, ma l’entità e la durata di queste variazioni può aiutare il medico nei diversi processi diagnostici.
L’esame fa generalmente parte dei test richiesti durante l’esecuzione dell’emocromo.

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Interpretazione
Un elevato valore dei linfociti (linfocitosi) viene in genere rilevato a seguito di esami richiesti per sintomi già emersi, mentre è rara una scoperta inaspettata o casuale; di norma si parla di linfocitosi quando il risultato supera i 4.000 per microlitro, sebbene il numero possa di gran lunga aumentare, soprattutto nei bambini e nei neonati.
La linfocitosi è spesso indicativa di infezioni virali (come ad esempio la mononucleosi), ma può essere osservata anche in casi di infezioni batteriche intracellulari, ad esempio per tubercolosi.
Le cause possono comunque essere numerose, tra le più comuni ricordiamo
- infezione batterica
- epatite infettiva
- leucemia linfocitica
- mieloma multiplo
- infezione virale (come la mononucleosi infettiva, parotite, morbillo, …)
La linfocitopenia (o linfopenia) consiste al contrario nella rilevazione di un insufficiente numero di linfociti nel sangue, di norma inferiore a 1000-1500 per microlitro e nel bambino inferiore a 2500 per microlitro.
Le condizione in cui i valori sono bassi ed inferiori all’intervallo di riferimento è sicuramente più rara e può essere suggestiva di:
Valori Bassi
(Linfocitopenia)
- AIDS
- Anemia aplastica
- Insufficienza cardiaca congestizia
- Insufficienza renale
- Linfosarcoma
- Lupus Erimatoso Sistemico
- Miastenia gravis
- Stress
- Tubercolosi
- Tumore di Hodgkin
Valori Alti
(Linfocitosi)
- Citomegalovirus
- Colite ulcerosa
- Leucemia
- Malattia da siero
- Malattie virali
- Mononucleosi
- Morbo di Addison
- Morbo di Crohn
- Pertosse
- Tifo
- Tireotossicosi
- Toxoplasmosi
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
Tra le numerose possibili cause di alterazione dei valori ricordiamo ad esempio:
- medicinali responsabili di effetti immunodepressivi:
- chemioterapia e radioterapia,
- cortisonici,
- farmaci immunosoppressivi,
- stress,
- operazioni chirurgiche.
Quando viene richiesto l'esame
Il medico può richiedere questo esame in caso di sintomi di malattie in grado di indebolire il sistema immunitario; può anche essere utilizzato per distinguere tra malattia tumorale e non, specialmente nel caso dei tumori che coinvolgono il sangue e midollo osseo.
Il test può infine essere utilizzato allo scopo di monitorare l’efficacia di un trattamento.
Preparazione richiesta
Per questo esame non è richiesto né il digiuno né altra preparazione, ma l’emocromo viene spesso associato alla prescrizione di altri parametri che invece potrebbero richiedere un digiuno più o meno prolungato.
Altre informazioni
Quando preoccuparsi per i linfociti alti?
Piccole oscillazioni occasionali non sono in genere considerate significative, soprattutto in assenza di sintomi e segni associati; in caso di valori sostanzialmente elevati e persistenti nel tempo è invece presumibile la presenza di un’infezione che, anche se non necessariamente grave o pericolosa, andrebbe preferibilmente definita e seguita fino a risoluzione.
Articoli ed approfondimenti
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