Lipoproteina A alta: quando preoccuparsi?

Valori Normali

Studi di grande portata effettuati sulla popolazione generale hanno evidenziato una variabilità estrema nei livelli plasmatici di lipoproteina (a):

  • alcuni soggetti presentano valori indosabili (inferiori a 0,2 mg/dL),
  • altri valori elevati (superiori a 300 mg/dL).

Stabilire quali siano i valori normali di questa molecola è quindi molto difficile e tutto sommato poco attendibile; a titolo di esempio il sito MedScape riporta come spesso la ricerca in ambito statunitense consideri come ideali (basso rischio cardiovascolare) valori inferiori a 10 mg/dL, mentre il cut-off superiore più utilizzato in letteratura è quello degli studi per cui si è dimostrato un aumento del rischio cardiovascolare; si considerano quindi elevati valori di lipoproteina (a) superiori a 30 mg/dL.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

La lipoproteina (a), spesso abbreviata come Lp(a), è un sottotipo di lipoproteina implicata nei meccanismi di trasporto del colesterolo nel sangue. Da un punto di vista strutturale consiste in una lipoproteina a bassa densità (LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo) coniugata ad una apolipoproteina (a), ed ognuna di queste componenti rende atto di funzioni specifiche.

Concentrazioni particolarmente elevate costituiscono quindi un fattore di rischio vero e proprio, determinando un aumento nella probabilità di sviluppare eventi cardiovascolari.

A differenza delle LDL, tuttavia, la sua concentrazione nel sangue non è controllabile attraverso le misure di prevenzione classiche (assunzione della terapia a base di statine, dieta equilibrata e povera in lipidi, attività fisica regolare), perché i livelli di Lp(a) sono geneticamente determinati (secondo i dati ad oggi presenti in letteratura essi sembrerebbero rimanere sostanzialmente invariati nel corso della vita del soggetto).

L’influenza maggiore sui livelli circolanti di Lp (a) si ipotizza che possa essere conseguenza di un polimorfismo sul gene di apo (a), che ne aumenterebbe l’espressione e di conseguenza la produzione cellulare (soprattutto a livello del fegato [1,2]). Tracce di Lp (a) sono state ritrovate anche nelle urine, il che potrebbe indurre a pensare che anche il rene contribuisca al catabolismo di questa lipoproteina.

Provetta di sangue con la scritta lipoproteina (a)

iStock.com/jarun011

A cosa serve?

Ad oggi non sono state identificate in maniera univoca le funzioni fisiologiche della lipoproteina (a), ma ciò che la rende particolarmente interessante da un punto di vista clinico è la correlazione della sua concentrazione con il rischio cardiovascolare globale: in una review [3] di McCormick del 2004 è stata infatti evidenziata una certa affinità rispetto alla parete vascolare che la rende specialmente interessante nel campo della malattia coronarica [4,5].

Gli studi più importanti condotti nell’ottica di approfondire il ruolo nel rischio cardiovascolare della lipoproteina (a) hanno dimostrato un aumento del rischio cardiovascolare per i pazienti aventi valori superiori al cut-off di riferimento (anche se va ricordato che il risultato è esacerbato in maniera significativa dalla presenza di altri fattori lipidici come un riscontro di LDL elevate o di HDL troppo basse [6]).

Da un punto di vista strutturale le componenti della porzione proteica possono aiutare a meglio comprendere la sua funzione fisiologica:

  • L’apolipoproteina A è conosciuta per le sue funzioni inibenti nella degradazione dei coaguli, agendo quindi in senso protrombotico ed essendo di fatto un attore importante nell’aumentato rischio di eventi cardiovascolari. La percentuale di apolipoproteina A rispetto al totale delle apolipoproteine presenti è variabile, ma la maggior parte dei test di laboratorio non ne rileva la quantità relativa.
  • L’apolipoproteina B è una proteina che partecipa al metabolismo lipidico e che costituisce parte integrante delle LDL e delle VLDL.

Perché elevati livelli di lipoproteina (a) sono correlati al rischio cardiovascolare?

La patogenesi del danno vascolare da Lp (a) può essere riassunta sostanzialmente in due meccanismi:

  • Promozione dell’accumulo di LDL e quindi della formazione di placche ateromasiche all’interno dei vasi
  • Inibizione enzimatica delle proteine deputate alla risoluzione del coagulo

Interpretazione

Un valore elevato rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare, per esempio in termini di sviluppo di malattia coronarica.

Valori di lipoproteina (a) inferiori a quelli del cut-off del proprio laboratorio di riferimento sono da considerarsi fisiologici (e auspicabili).

Fattori che influenzano l'esame

L’esame non è influenzato da particolari condizioni o terapie farmacologiche.

Quando viene richiesto l'esame

L’esame può essere richiesto dal Medico curante nel caso venga riscontrato un profilo di rischio notevole per le patologie cardiovascolari, in particolare se il paziente è di età giovane; nello specifico sono da considerarsi a rischio elevato pazienti che hanno avuto storia di infarto del miocardio o ictus ischemico con un profilo lipidico normale o con una dislipidemia lieve.

Non si tratta di un esame prescritto nella routine del profilo lipidico standard, anche se la sua richiesta può essere concomitante al suddetto screening.

Sono da considerarsi individui a rischio particolarmente importante:

  • Pazienti che hanno avuto eventi ischemici con dislipidemia assente o lieve (ictus/infarto con colesterolo sostanzialmente nella norma)
  • Pazienti affetti da ipercolesterolemia ereditaria
  • Pazienti affetti da scompenso cardiaco o angina con dislipidemia assente o lieve

Inoltre, in alcuni casi selezionati, lo studio dell’Lp (a) può essere prescritto nelle donne in menopausa o perimenopausa al fine di valutare il rischio cardiovascolare complessivo a seguito del crollo della produzione di ormoni estrogenici.

Preparazione richiesta

Per quest’esame non è necessaria alcuna preparazione specifica, tuttavia in alcuni casi la valutazione della lipoproteina (a) può essere contestuale a quella del profilo lipidico completo; può quindi essere necessario mantenere il digiuno nelle 12 ore precedenti al prelievo.

Altre informazioni

Cosa fare per abbassare i valori?

Purtroppo le quantità circolanti di lipoproteina (a) sono indipendenti da attività fisica, dieta e, ad oggi, farmaci; in presenza di valori elevati le strategie terapeutiche sono comunque sovrapponibili a quelle suggerite per il trattamento di elevati livelli di colesterolo LDL, con l’obiettivo di ridurre tutti gli altri fattori di rischio modificabili, ad esempio intervenendo sull’alimentazione

  • Dieta povera di grassi saturi (tipicamente di origine animale, pesce escluso)
  • Utilizzo di olio EVO e frutta secca a guscio come fonte privilegiata di grassi nella dieta
  • Elevato apporto di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, cereali integrali, legumi, …)

Allo stesso modo il paziente non può che beneficiare di tutti gli interventi in grado di ridurre il rischio cardiovascolare nel suo complesso:

  • Smettere di fumare
  • Perdere peso se necessario
  • Praticare regolare attività fisica
  • Riduzione o eliminazione del consumo di alcolici.

Fonti e bibliografia

  1. Effect of tranexamic acid and delta-aminovaleric acid on lipoprotein(a) metabolism in transgenic mice
  2. In vivo kinetics of lipoprotein(a) in homozygous Watanabe heritable hyperlipidaemic rabbits
  3. Lipoprotein(a): Biology and Clinical Importance
  4. Lp(a) lipoprotein level predicts survival and major coronary events in the Scandinavian Simvastatin Survival Study
  5. Lipoprotein(a)-cholesterol and coronary heart disease in the Framingham Heart Study
  6. Lipoprotein(a) further increases the risk of coronary events in men with high global cardiovascular risk
  7. Lipoprotein(a): from ancestral benefit to modern pathogen?

 

Scheda a cura del Dr. Marco Cantele, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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