- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
L’intervallo terapeutico è in genere fissato tra 0.4 a 0.8 mmol/L.
Fonte: MedScape
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Il litio (per esempio Carbolithium®) è un farmaco usato per il trattamento di malattie psichiatriche come il disturbo bipolare, fasi acuta di manie e altri disturbi dell’umore. Questo esame del sangue viene utilizzato per
- trovare la dose adatta al paziente all’inizio della terapia,
- monitorarla periodicamente durante il trattamento.
Il litio sembra possedere diversi meccanismi d’azione e, anche se la ricerca è tuttora in corso, è in grado di:
- regolare il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina, la noradrenalina e la dopamina;
- influenzare l’attivazione delle proteine G trimeriche,
- ridurre l’attivazione della via di trasduzione del segnale dei polifosfoinositidi, attraverso l’inibizione dell’enzima inositolo-1-fosfatasi;
- inibire l’attività di alcuni enzimi coinvolti nella regolazione di numerose attività cellulari,
- regolare l’attività di fattori di trascrizione,
- esercitare un’azione neuroprotettiva.
A causa del suo ristretto indice terapeutico (dosi troppo basse sono inefficaci, dosi elevate pericolose), il litio è considerato un medicinale di seconda scelta, utile nei casi in cui farmaci più sicuri e maneggiabili non consentano di raggiungere un adeguato controllo dei sintomi.
Il litio esplica la sua azione in modo relativamente lento, quindi può impiegare diverse settimane per stabilizzare l’umore; il dosaggio viene controllato e modificato dal medico finché la concentrazione del farmaco nel sangue non raggiunge l’efficacia terapeutica.
La quantità di farmaco necessaria varia a seconda del paziente e può dipendere da fattori quali:
- età,
- stato di salute complessivo,
- eventuali altri farmaci che il paziente assume (e in grado d’influenzare il metabolismo del litio).
Il disturbo bipolare può colpire sia gli adulti che i bambini e consiste in una sindrome (insieme di sintomi) caratterizzata da una continua alternanza tra due condizioni:
- depressione,
- periodo maniacale.
L’alternanza è continua e ciascun periodo può durare da alcuni giorni ad alcuni anni.
- Durante l’episodio depressivo i pazienti possono sentirsi tristi, senza speranza, inutili e perdere interesse per le attività che prima li appassionavano. Possono sentirsi fisicamente stanchi, avere problemi a dormire, dimagrire o ingrassare eccessivamente, avere difficoltà a concentrarsi e manifestare pensieri suicidari.
- Durante gli episodi maniacali, al contrario, possono diventare euforici, irritabili, esprimere una considerevole energia e pensieri grandiosi, sottovalutare i rischi e i pericoli e manifestare comportamenti a rischio.
In alcuni casi gli episodi possono essere misti, con aspetti sia depressivi che maniacali.
Il litio è usato da tempo come farmaco in grado di stabilizzare l’umore dei pazienti affetti da disturbo bipolare, ma trova applicazione anche in pazienti depressi che non rispondono ad altre terapie, nonché in altre patologie di competenza neurologica (tra cui la cefalea a grappolo).

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Interpretazione
Nei pazienti che iniziano la terapia farmacologica di litio i livelli sono in genere controllati due volte alla settimana fino al raggiungimento dell’obiettivo terapeutico, che nella maggior parte dei casi si raggiunge entro 5 giorni circa.
Molteplici fattori possono tuttavia influenzare i risultati del test, per questo motivo non necessariamente un risultato al di fuori dell’intervallo di normalità indica un problema; l’interpretazione va quindi sempre affidata al proprio medico.
Il litio possiede un intervallo terapeutico molto ristretto ed è quindi fondamentale tenerlo rigidamente monitorato fino ad ottenere la concentrazione desiderata:
- In caso di livelli troppo alti si corre il rischio di incorrere in avvelenamento da litio, una condizione che richiede immediata assistenza medica perché potenzialmente fatale.
- Se i valori sono troppo bassi, al contrario, il farmaco non migliorerà i sintomi del paziente.
È quindi indispensabile una stretta collaborazione paziente-medico per trovare e mantenere la concentrazione nell’intervallo corretto, che significa anche un’assunzione scrupolosa e regolare del farmaco.
Eventuali alterazioni dei livelli possono essere spia di problemi cardiovascolari o renali, infatti non è raro che a questo esame vengano associate altre analisi volte a verificare questo aspetto.
È molto importante che i pazienti non modifichino la dose senza consultare il medico, perché i sintomi della sindrome bipolare potrebbero peggiorare, oltre che correre il rischio di andare incontro a pericolose complicazioni; le variazioni dei dosaggi e il loro adeguamento devono essere valutate caso per caso dal medico con la massima collaborazione da parte del paziente.
Fattori che influenzano l'esame
Il momento in cui viene prelevato il sangue può influire sul risultato dell’esame. In generale, l’esame della litiemia viene eseguito 12 ore dopo l’ultima dose di farmaco (cioè quando il litio raggiunge la concentrazione minima).
Alcuni medicinali possono influenzare i risultati, tra cui per esempio:
- antibiotici,
- farmaci per l’artrite,
- antiepilettici,
- diuretici,
- farmaci anti-infiammatori non steroidei (non l’aspirina),
- ACE inibitori e calcio-antagonisti.
Essere disidratati o seguire una dieta con insufficiente/eccessivo consumo di sale può influire sui risultati in quanto condizioni che modificano la funzionalità renale (il litio è una sostanza eliminata dall’organismo principalmente attraverso i reni).
Sul lungo periodo l’uso del litio presenta il rischio di compromissione della funzionalità renale. Chi soffre di insufficienza renale può avere i livelli di litio maggiori del normale, perché il litio non viene eliminato correttamente. I medici quindi controllano la funzionalità renale e lo stato di salute nel tempo con ulteriori esami come:
- analisi delle urine,
- azotemia (BUN),
- creatinina,
- calcio,
- emocromo completo,
- funzionalità tiroidea,
- elettrocardiogramma.
La litiemia, e conseguentemente i suoi possibili effetti collaterali, possono aumentare se l’organismo perde molto sale e molti liquidi, ad esempio quando si segue una dieta priva di sale, quando si suda copiosamente o si ha un qualche problema di salute causa di vomito e/o diarrea.
Per mantenere stabile la litiemia, il National Institute of Health (NIH) consiglia di
- bere da 8 a 10 bicchieri di liquidi al giorno,
- mantenere l’assunzione di sale e caffeina inalterata rispetto a prima dell’inizio della terapia,
- evitare il consumo di alcolici.
Quando viene richiesto l'esame
Di solito l’esame della litiemia viene prescritto nei primi giorni della terapia con il litio.
A seguito del raggiungimento di una concentrazione stabile del farmaco, compresa nell’intervallo terapeutico, il medico può prescrivere esami di controllo a intervalli regolari per garantire che i livelli del farmaco rimangano compresi in detto intervallo.
Nel corso della terapia l’esame può essere prescritto se il disturbo sembra non rispondere alla terapia con il litio, per capire se le concentrazioni sono troppo basse o se il farmaco non è efficace e per capire se il paziente sta portando avanti correttamente la terapia (cioè se assume il litio regolarmente).
Può anche essere prescritto se il paziente manifesta effetti collaterali importanti, quando il medico sospetti che possano essere imputabili ad un’eventuale tossicità, come ad esempio:
- vertigini e capogiro,
- ansia,
- stanchezza, sonnolenza, mancanza di energia,
- debolezza muscolare,
- mancanza di coordinazione,
- disturbi della parola,
- nausea, vomito e/o diarrea,
- stato confusionale,
- tremori irregolari o continui,
- irrequietezza.
Se la litiemia è molto alta, il paziente può andare incontro a
- perdita della coscienza,
- convulsioni,
- insufficienza renale,
- decesso.
Preparazione richiesta
Il campione di sangue viene prelevato mediante un prelievo da una vena del braccio. Per l’esame non è necessaria alcuna preparazione particolare né digiuno.
Articoli ed approfondimenti
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Salve dottore, da 4 mesi sono in terapia con il litio, lo psichiatra dice che oltre ad eseguire la litiemia, almeno 1 volta all’anno dovrei fare degli esami del sangue per verificare la funzionalità epatica, renale, tiroidea e cardiaca, vorrei sapere da lei quali esami del sangue sono necessari per sapere se questi organi funzionano correttamente durante la terapia con il litio?
Grazie
Salve, sono analisi di routine come emocromo, transaminasi, creatinina, esame urine, ormoni tiroidei, elettrocardiogramma. Ne parli con suo medico di famiglia. Saluti
La ringrazio per avere risposto