- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
Sono considerati normali valori compresi tra 32 e 36 g/dL.
Fonte: Clinical Methods: The History, Physical, and Laboratory Examinations. 3rd edition | Chapter 152
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
MCHC è un acronimo che deriva dall’inglese “Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration”, ovvero “concentrazione emoglobinica corpuscolare media”; si tratta in altre parole di un indice che misura in maniera indiretta la quantità media di emoglobina contenuta nel singolo globulo rosso.
L’emoglobina è una proteina costituita da quattro subunità globulari che legano e stabilizzano uno ione ferroso posizionato centralmente; la sua funzione è in larga parte collegata al trasporto di ossigeno nel sangue, che dal piccolo circolo polmonare deve essere veicolato fino ai tessuti periferici dove viene rilasciato in cambio dell’anidride carbonica (che compirà il tragitto inverso).
Ogni globulo rosso umano contiene mediamente circa 270 milioni di molecole di emoglobina, quindi misurare la quantità di emoglobina contenuta in un singolo globulo rosso consente di trarre importanti considerazioni sullo stato di salute del paziente, soprattutto in caso di anemia di origine non definita: si è infatti osservato che certi tipi di anemia sono frequentemente collegati a stati di insufficiente concentrazione emoglobinica, mentre in altri casi l’aumento della MCHC può avvenire come tentativo di compenso allo stato anemico.
Nella maggior parte dei casi MCHC è parte degli esami previsti nell’emocromo completo, per cui se si sono svolti gli esami del sangue almeno una volta nella vita è probabile che tale misurazione sia già stata svolta in precedenza. Nello specifico, nei risultati dell’emocromo vengono considerate e conteggiate tre diverse linee cellulari aventi differenti ruoli nello stato di salute dell’organismo: la serie bianca (globuli bianchi), la serie rossa (globuli rossi) e la serie piastrinica (piastrine): la MCHC fa parte della serie rossa.
Interpretazione
La concentrazione media di emoglobina nel globulo rosso è un indice che viene calcolando numericamente, non misurato in modo diretto; se ne ottiene una stima accurata moltiplicando per cento la quantità di emoglobina rilevata all’emocromo e poi dividendola per il valore dell’ematocrito (la percentuale di globuli rossi presenti sul totale del volume ematico analizzato).
Valori di MCHC inferiori a 32 g/dL sono da considerarsi bassi, mentre valori di MCHC superiori a 36 g/dL sono da considerarsi alti.
Valori alti
Un valore di MCHC superiore a 36 g/dL può essere riscontrato in patologie caratterizzate da un’aumentata concentrazione emoglobinica nei globuli rossi, oppure da forme di anemia emolitica ove vi è marcata lisi (distruzione) dei globul rossi.
Sono ad esempio patologie correlate ad un aumento della MCHC:
- Anemie emolitiche autoimmuni
- Sferocitosi ereditaria
- Ustioni severe
Valori bassi
Un abbassamento nei livelli di MCHC è tipicamente riscontrato nelle forme di anemia microcitica ipocromica, caratterizzate cioè da una diminuita concentrazione emoglobinica nei globuli rossi (microcitica significa che i globuli rossi sono più piccoli, ipocromica che appaiono di un colore rosso meno intenso). Sono patologie correlate ad una diminuzione della MCHC:
- Carenza di ferro
- Inabilità dell’organismo ad assorbire il ferro, frequente in condizioni quali:
- malattia celiaca
- morbo di Crohn
- intervento chirurgico di gastroresezione
- Stilicidio ematico cronico, riscontrato in condizioni quali:
- ciclo mestruale abbondante
- ulcera peptica
- diverticolosi intestinale
- poliposi intestinale
- Emolisi di qualsiasi natura
- Avvelenamento da piombo
- Infezioni parassitarie (parassitosi)
Complicazioni
Valori alterati di MCHC non sono di per sé collegati a condizioni di pericolo per la salute, possono tuttavia essere lo specchio di una condizione anemica grave, che si manifesta con un abbassamento nei livelli percepiti di energia e resistenza allo sforzo che possono anche diventare invalidanti nelle attività diurne.
Nei casi di anemia più severi si possono verificare vere e proprie ipossie, situazioni in cui l’organismo non riesce a provvedere al substrato di ossigeno necessario ad organi e tessuti.
Sono sintomi di ipossia anemica:
- Accelerazione del battito cardiaco (palpitazioni)
- Confusione
- Aumento del ritmo respiratorio (tachipnea)
- Sudorazione profusa
- Dispnea (difficoltà respiratoria)
- Fischi respiratori
- Tosse
Non sempre è possibile prevenire bassi livelli di MCHC, ma poiché una delle cause più comuni consiste in un’anemia da deficit di ferro, è consigliabile accertarsi di assumere abbastanza ferro e vitamine B6 e B12 nella propria dieta.
Sono cibi naturalmente ricchi in ferro:
- Fagioli
- Frutti di mare
- Carne rossa
- Carne bianca
- Carne di maiale
- Piselli
- Spinaci (ma per favorirne l’assorbimento è importante associare vitamina C)
Mentre sono cibi ricchi in vitamine del gruppo B:
- Banane
- Tonno selvatico
- Petto di pollo
- Salmone
- Spinaci
Fattori che influenzano l'esame
L’eparina e i contraccettivi orali (pillola) possono causare un aumento dei valori.
Quando viene richiesto l'esame
MCHC è un indice che nella gran parte dei laboratori di analisi fa parte della “routine” di esami ematochimici normalmente presenti nell’emocromo, ma la sua valutazione risulta particolarmente utile al Medico in una serie di condizioni cliniche che comprendono:
- il controllo di routine dello stato di salute generale (check-up)
- la diagnosi differenziale tra patologie di diversa natura
- il monitoraggio di una patologia già nota e diagnosticata in precedenza
- la valutazione dell’efficacia di una terapia intrapresa
Generalmente la valutazione ruota intorno ad una qualche forma di anemia.
Per quali sintomi può essere utile?
Una variazione nella concentrazione emoglobinica media non dà luogo di per sé a sintomi, o almeno non ne è direttamente responsabile; un’anemizzazione, al contrario, può essere legata ad un’alterazione della MCHC e determinare la comparsa di sintomi più o meno eclatanti a seconda della gravità del quadro.
Possono essere comuni manifestazioni di anemia:
- Astenia e senso di stanchezza cronica
- Dispnea (difficoltà a respirare)
- Pallore cutaneo
- Facilità a riportare abrasioni ed ematomi cutanei
- Senso di confusione
- Senso di debolezza
- Perdita della forza muscolare
Pazienti aventi livelli alterati di MCHC possono in ogni caso essere del tutto asintomatici.
Preparazione richiesta
Per la valutazione di questo indice, essendo calcolato matematicamente a partire da emoglobina ed ematocrito, è sufficiente un normale prelievo di sangue da una vena nel braccio; non occorre digiuno, ma richiesto insieme ad altri esami può essere comunque opportuno rispettarlo a scopo precauzionale.
A cura del Dr. Marco Cantele, medico chirurgo
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