- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
- Altro
Valori Normali
- Uomini:
- 2-17 anni: inferiore a 0.8
- Adulti:
- Basso rischio (valore ideale): inferiore a 0.7
- Medio rischio: compreso tra 0.7 e 0.9
- Alto rischio: superiore a 0.9
- Donne:
- 2-17 anni: inferiore a 0.8
- Adulti:
- Basso rischio (valore ideale): inferiore a 0.6
- Medio rischio: compreso tra 0.6 e 0.8
- Alto rischio: superiore a 0.8
Fonte: Mayo
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Cosa sono le apolipoproteine?
Una lipoproteina è una molecola formata da una proteina ed una componente grassa; le lipoproteine circolanti nel sangue sono grosse molecole che hanno la funzione di raccolta e di trasporto nel circolo sanguigno dei grassi, in particolare di trigliceridi e colesterolo, che non potrebbero circolare tal quali (come ad esempio non è possibile sciogliere l’olio d’oliva in acqua). Possono quindi essere immaginate come navicelle di trasporto.
A seconda del rapporto tra massa e dimensione (volume) della molecola, ovvero in base alla densità, possono essere distinte in (dalla più grande e meno densa – più grasso che proteina – alla più piccola e più densa – più proteina e meno grasso):
- Chilomicroni: le meno dense, veicolano soprattutto trigliceridi e colesterolo assunti con la dieta e per questo in circolo soltanto dopo il pasto (periodo post-prandiale);
- Lipoproteine a densità molto bassa (VLDL): trasportano i trigliceridi sintetizzati dal fegato ai tessuti.
- Lipoproteine a densità intermedia o IDL (Intermediate density lipoprotein), prodotti del metabolismo delle VLDL.
- Lipoproteine a bassa densità o LDL (popolarmente note come “colesterolo cattivo”): trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule dell’organismo (se in eccesso depositandolo anche sulle pareti delle arterie).
- Lipoproteine ad alta densità o HDL (popolarmente note come “colesterolo buono”): smaltiscono il colesterolo dai tessuti e lo riportano al fegato.
L’involucro delle lipoproteine espone verso l’esterno specifiche proteine che prendono il nome di apolipoproteine (spesso abbreviate in apo), responsabili di definirne funzione e destino, ad esempio:
- i chilomicroni esprimono l’apoproteina B48 (apoB48);
- VLDL e derivati metabolici presentano apoB100;
- le LDL contengono solo apoB100, che consentono il deposito del colesterolo nelle cellule di tutti i tessuti (possono essere immaginate come una bolla di trasporto, che indica la strada alla lipoproteina);
- le HDL esprimono invece apolipoproteine di classe apoA.
Da un punto di vista più generale è quindi possibile distinguere due macrogruppi di lipoproteine:
- le lipoproteine legate all’apoB, responsabili del trasporto di colesterolo e trigliceridi dal fegato al resto dell’organismo;
- le lipoproteine non legate all’apoB, che raccolgono il colesterolo in periferia per riportarlo al fegato.
In un organismo sano sono entrambe necessarie al corretto funzionamento, ma quando le prime sono in quantità eccessiva (ovvero si realizza un rapporto sbilanciato tra le due) quello che si osserva è un eccessivo trasporto di colesterolo verso la periferia, le cui eccedenze finiranno per accumularsi pericolosamente nelle arterie in forma di placca aterosclerotica, aumentando così il rischio di infarto, ictus, …
Cos’è il rapporto ApoB – ApoA1?
L’esame del sangue denominato rapporto ApoB – ApoA1 esprime il rapporto tra la quantità in circolo di apolipoproteina B rispetto a all’apolipoproteina A1; può essere immaginato come il rapporto tra colesterolo cattivo e colesterolo buono, perché:
- L’apolipoproteina B (ApoB) è il principale componente proteico delle lipoproteine a bassa densità (LDL).
- L’apolipoproteina A1 (ApoA1) è il principale componente proteico delle lipoproteine ad alta densità (HDL).
Rispetto alla vecchia formulazione che utilizzava le quantità di LDL e HDL il rapporto tra apoLipo sembra garantire una maggior precisione nel prevedere i rischi di salute associati, probabilmente perché l’apoB è presente in tutte le lipoproteine aterogeniche (capaci di depositarsi nelle arterie), e non solo nelle più note LDL.
Il rapporto ApoB: ApoA1 rappresenta pertanto l’equilibrio tra lipoproteine aterogeniche e antiaterogeniche (semplificando, quelle pericolose rispetto a quelle protettive, anche se va ricordato che alle giuste dosi sono entrambe necessarie alla vita).
Più nel dettaglio:
- Il numero di proteine ApoA1 per molecola di HDL è variabile.
- Ogni LDL esprime una e una sola ApoB, questo significa che contare le ApoB consente di stimare il numero di molecole LDL e, di conseguenza, anche la concentrazione di quelle LDL piccole e dense che rappresentano il pericolo maggiore:
- un rapporto LDL/apoB è a favore dell’apoB indica la presenza di molte LDL piccole,
- un rapporto LDL/apoB a favore delle LDL indica la presenza di “poche” LDL di grandi dimensioni (e quindi meno pericolose).
Per comprendere il significato del rapporto LDL/apoB si può immaginare quanto segue:
- il valore LDL esprime la massa totale rappresentata dal colesterolo LDL;
- il valore apoB è direttamente proporzionale al numero delle particelle LDL, perché ciascuna espone una sola apoB;
- se le LDL sono poche e di grandi dimensioni (meno pericolose) il rapporto sarà un numero più alto, se invece le LDL fossero molte e di piccole dimensioni (più pericolose) il rapporto tenderà a diventare più piccolo, perché apoB sarà più grande.
Interpretazione
Poiché
- un valore elevato di apolipoproteina B (ApoB) è associato ad un aumentato rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica,
- un valore basso di apolipoproteina A1 (ApoA1) è associato ad un aumentato rischio di malattia coronarica,
se il rapporto ApoB:ApoA1 è troppo alto suggerisce un elevato rischio di eventi cardiovascolari, è cioè considerato un pericolo (indipendentemente dalle concentrazioni di colesterolo LDL e HDL).
Vale la pena ricordare che il reale rischio di sviluppare eventi cardiovascolari come ictus e infarti è il prodotto di numerosi fattori di rischio tra cui questo rapporto, ne consegue che il vero rischio cardiovascolare di una persona può essere valutato solo con l’aiuto di un medico che prenda in considerazione tutti i fattori di rischio, tra cui:
- età,
- abitudine al fumo,
- presenza di altre condizioni croniche (diabete, pressione alta, …)
- sedentarietà,
- …
Fattori che influenzano l'esame
- Valori estremamente bassi di ApoB (inferiori a 48 mg/dL) sono correlati al malassorbimento alimentare dei grassi.
- Un’ApoA1 particolarmente bassa (inferiore a 20 mg/dL) è suggestiva di una malattia del fegato o di una malattia genetica.
Quando viene richiesto l'esame
L’esame viene in genere richiesto da medici specialisti (tipicamente cardiologi) nell’ambito della valutazione del profilo di rischio cardiovascolare; anche se ad oggi non sono ancora considerati di routine, secondo alcuni autori dovrebbero essere preferiti alle tradizionali misurazioni di colesterolo totale, HDL e LDL, sulla base del fatto che:
- è applicabile anche quando i trigliceridi siano elevati (fattore che impedisce una corretta stima del colesterolo LDL),
- fornisce anche una stima della quota delle LDL più pericolose (ovvero piccole e dense).
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo del sangue da una vena del braccio; relativamente al digiuno s’invita a fare riferimento alle indicazioni del cardiologo (le informazioni raccolte possono essere diverse nei due casi).
Altre informazioni
Fonti e bibliografia
Articoli correlati ed approfondimenti
- Apolipoproteina B (apo B-100) alta e valori normali
- Lipoproteina A alta: quando preoccuparsi?
- Dieta e colesterolo alto: come abbassarlo davvero?
- Articolo presente nelle categorie: Esami del Sangue, Cuore e Profilo lipidico