- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
In soggetti sani i valori di TSI nel sangue sono di norma inferiori o pari a 1.3.
Fonte: MayoClinic
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla nella parte anteriore del collo che produce due ormoni:
- tiroxina (T4)
- e triiodotironina (T3).
Gli ormoni tiroidei controllano il modo in cui il corpo utilizza l’energia, quindi influenzano quasi tutti gli organi del corpo, tra cui anche il cuore.
L’ormone stimolante la tiroide (TSH), o tireostimolante, è una molecola prodotta nella ghiandola pituitaria che induce la tiroide a rilasciare in circolo gli ormoni tiroidei: è quindi possibile dire che stimola il funzionamento della tiroide.
Per verificare il buon funzionamento della ghiandola, oltre a dosare nel sangue gli ormoni tiroidei, sono disponibili numerosi altri esami del sangue che cercano sostanze potenzialmente coinvolte nelle malattie che affliggono la ghiandola; tra le condizioni più comuni sono relativamente frequenti le cosiddette malattie autoimmuni, patologie caratterizzate dalla presenza di anticorpi che, invece di proteggere l’organismo da minacce esterne, attaccando per errore i tessuti dell’organismo stesso.
Esistono diversi tipi di anticorpi tiroidei e ciascuno di essi agisce con meccanismo e obiettivi diversi:
- Anticorpi anti perossidasi tiroidea (anti-TPO), che possono causare:
- Tiroidite di Hashimoto, la causa più comune di ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei.
- Malattia di Grave, la causa più comune di ipertiroidismo, condizione in cui si osserva un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei.
- Anticorpi anti-tireoglobulina (anti-Tg). Anche questi anticorpi possono isolati nei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto.
- Anticorpi anti-recettore dell’ormone stimolante la tiroide (anti-TSHR), di cui se ne distinguono due diversi tipi:
- Gli anticorpi attivanti (TSI), oggetto di questo articolo, sono caratteristici della malattia di Graves (ipertiroidismo autoimmune) e, legandosi al recettore, attivano la produzione di ormoni tiroidei e la conseguente crescita e vascolarizzazione della tiroide.
- Gli anticorpi bloccanti (TBII), al contrario, bloccano temporaneamente l’attività del TSH sul recettore. Ciò può causare ipotiroidismo, perché si impedisce l’effetto naturale del TSH.
Interpretazione
Gli autoanticorpi TSI sono in grado di stimolare la tiroide a produrre più ormoni a prescindere dalla quantità circolante di TSH, la sostanza che normalmente regola la produzione.
La presenza di TSI depone in genere per la diagnosi della malattia di Graves, la condizione più comune causa di ipertiroidismo; alcuni pazienti affetti sviluppano anche anticorpi bloccanti il recettore del TSH, ovvero con azione opposta ai TSI, per questa ragione si ritiene che l’equilibrio reciproco tra i due anticorpi siano possa determinare la gravità dei sintomi.
È infine interessante scoprire che gli autoanticorpi possono essere rilevati anche prima dei sintomi.
Gravidanza
I TSI sono anticorpi IgG e possono quindi attraversare la barriera placentare, arrivando al feto; se una donna incinta, con precedenti di malattia di Graves, ha un valore di TSI circolanti superiore a 3,9 nel corso dell’ultimo trimestre, indipendentemente dai sintomi, espone ad un elevato rischio di tireotossicosi neonatale (eccesso di ormoni tiroidei nel neonato).
Questa verifica è particolarmente importante nelle donne in trattamento farmacologico, che quindi potrebbero non mostrare alcun disturbo grazie ai medicinali.
Vale la pena sottolineare che la presenza di TSI non è influenzata dalla presenza in circolo di beta-HCG, che invece potrebbe fungere da stimolo per la tiroide.
Fattori che influenzano l'esame
I risultati positivi sono fortemente indicativi della malattia di Graves, ma non sempre sono correlati alla gravità dei sintomi (potrebbero ad esempio essere controbilanciati dalla presenza di anticorpi bloccanti).
Anche i pazienti con malattia di Hashimoto possono avere un elevato indice di immunoglobuline stimolanti la tiroide, così come (più raramente) si osserva in vari altri disturbi della tiroide, tra cui il gozzo nodulare e la tiroidite subacuta.
Quando viene richiesto l'esame
Il dosaggio nel sangue degli anticorpi TSI è un esame di secondo livello (ovvero prescritto solo in pazienti selezionati, con situazioni specifiche) che può avere ad esempio i seguenti obiettivi:
- Ricerca della causa di tireotossicosi (eccessiva quantità di ormoni tiroidei in circolo) in pazienti con segni clinici ambigui o quando non sia possibile ricorrere alla scintigrafia (gravidanza, allattamento, …)
- Conferma della diagnosi del morbo di Graves quando i sintomi siano fortemente suggestivi, ma gli esami del sangue tiroidei mostrino valori normali
- Determinazione del rischio di tireotossicosi neonatale (eccessiva quantità di ormoni tiroidei in circolo al momento della nascita) in un feto di una donna incinta con malattia di Graves attiva o pregressa
- Distinzione tra tireotossicosi gestazionale e recidiva della malattia di Graves
- Valutazione del rischio di recidiva della malattia di Graves dopo trattamento con farmaci antitiroidei
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede alcuna preparazione specifica né digiuno.
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