Acinesia: significato, cause e cura

Introduzione

L’acinesia (detta anche acinesi) è la riduzione o la totale perdita della possibilità di dare inizio ad un movimento, senza tuttavia segnali che possano ricondurre alla paralisi; si verifica quando il movimento non viene percepito, ad esempio per un’ampiezza estremamente ridotta, oppure quando il tempo impiegato per dare l’avvio risulta notevolmente aumentato (il paziente che prova a camminare appare immobile, incapace di dare inizio al gesto). Può cioè presentarsi come

  • una risposta ritardata,
  • blocco del movimento prima di concludere l’azione,
  • o addirittura consistere in una totale impossibilità a mettere in atto il movimento (in lingua inglese viene descritto come freezing, congelamento).

Rappresenta un segnale clinico che potrebbe essere indicativo di una serie di disturbi, a seconda della fascia di età del paziente che la manifesta:

  • negli adulti l’acinesia può presentarsi da sola o come conseguenza di disturbi neurodegenerativi;
  • sono riportati anche casi di acinesia associati alla sindrome dell’acinesia fetale, la quale si presenta prima o dopo la nascita.

L’acinesia dev’essere distinta dalla discinesia, condizione caratterizzata da una contrazione involontaria dei muscoli; l’acinesia prevede un difetto a livello di trasmissione del sistema nervoso, ma il muscolo di per sé non perde la sua capacità di movimento. Nel caso della discinesia i muscoli possono muoversi in modo imprevisto od incessantemente senza la capacità di fermarsi. Entrambi i sintomi sono tuttavia tipici del morbo di Parkinson. Più sottile è invece la differenza con l’ipocinesia, condizione in cui l’ampiezza del movimento è ridotta ma chiaramente percepibile (seppure inferiore all’attesa), mentre la bradicinesia fa riferimento alla lentezza del movimento; trattandosi di disturbi del movimento che spesso coesistono nello stesso paziente, e per cui non è sempre semplice fissare chiaramente il confine fra una e l’altra, i termini sono talvolta raggruppati ed indicati genericamente come bradicinesia.

Causa

Le cause dell’acinesia possono essere classificate in base all’età di insorgenza.

L’acinesia ad esordio nell’adulto è stata associata alle seguenti cause:

  • Acinesia isolata pura
  • Patologie che interessano i gangli della base o i lobi frontali (rispettivamente deputati al controllo motorio volontario ed involontario, e al controllo dei movimenti volontari e alla coordinazione motoria), come la sindrome di Steele-Richardson-Olszewski, il morbo di Parkinson, l’atrofia multisistemica, paralisi sopranucleare progressiva
  • Patologie psichiatriche (ad esempio schizofrenia catatonica)
  • Effetti collaterali da farmaci (acinesia a carattere iatrogeno), usati ad esempio per il trattamento di disturbi psichiatrici a carattere psicotico (antipsicotici di prima generazione) che comportano disturbi simili a quelli del morbo di Parkinson (parkinsonismi),
  • di droghe con effetto neurotossico (Metilfeniltetraidropiridina)

L’acinesia ad esordio fetale, invece, è stata associata a contratture diffuse in tutto il corpo del feto (artrogriposi) che comportano una notevole riduzione della possibilità di movimento.

Fattori di rischio

Se nell’adulto i fattori di rischio sono sostanzialmente sovrapponibili alle cause viste, nel caso del feto sono stati evidenziati:

  • Anomalie di sviluppo del sistema nervoso,
  • Condrodisplasie (alterazioni displastiche delle cartilagini e conseguenti deformazioni scheletriche),
  • Edema fetale,
  • Ipoplasia polmonare,
  • Polidramnios (sovrapproduzione di liquido amniotico durante la gravidanza),
  • Utilizzo di droghe da parte della madre durante la gravidanza.

Sintomi

L’acinesia è di per sé un sintomo, caratterizzato dalla perdita totale o parziale della possibilità di movimento volontario, che si manifesta ad esempio in forma di:

  • Difficoltà ad iniziare il movimento,
  • Movimenti rallentati, goffi, faticosi,
  • Amimia (volto inespressivo),
  • Linguaggio parlato monotono e privo di intonazione,
  • Difficoltà ad iniziare a parlare,
  • Passi rigidi e molto lenti accompagnati da oscillazione degli arti superiori

Diagnosi

La diagnosi è ovviamente volta con l’obiettivo di individuare le cause primarie che comportano acinesia; si tratta di una valutazione principalmente clinica e condotta sulla base dei ritardi motori e dell’incapacità di eseguire un comando motorio.

Il medico, studiando il tempo di reazione, può stabilire il livello di gravità dell’acinesia.

Le indagini strumentali che possono essere impiegate per la valutazione includono:

  • Risonanza magnetica per immagini (MRI)
  • Risonanza magnetica funzionale (RM)
  • Tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT)
  • Tomografia ad emissione di positroni (PET)

La diagnosi differenziale dev’essere effettuata con la catatonia, sindrome psichiatrica in cui il paziente si presenta con assoluta immobilità ed inespressività ma per scelta volontaria.

La diagnosi di acinesia fetale viene invece effettuata sulla base delle diagnosi differenziali che consentono di escludere altre condizioni mediche; può essere formulata già a 12 settimane di gestazione se viene osservato un movimento fetale ridotto rispetto al normale, edema fetale o postura degli arti fissa tramite l’ecografia prenatale.

In questo caso la diagnosi differenziale dev’essere effettuata con:

  • Osteogenesi imperfetta,
  • Sequenza di Potter,
  • Miopatie congenite,
  • Miastenia congenita,
  • Disordini metabolici,
  • Trisomia 18.

Cura

L’acinesia, in quanto manifestazione sintomatologica di una patologia primaria che ne è la causa, non viene trattata direttamente, ma dipende dal trattamento calibrato sulla malattia del paziente.

La gestione dell’acinesia è sintomatica piuttosto che curativa:

  • Terapia farmacologica: mira a controllare le alterazioni dopaminergiche dei pazienti che, prevalentemente, presentano morbo di Parkinson;
  • Allenamenti di resistenza: possono essere utili per migliorare ed allenare la postura e i movimenti dei pazienti che presentano acinesia. Viene utilizzata prevalentemente per il trattamento dei pazienti parkinsoniani;
  • Terapia chirurgica: la procedura chirurgica consiste nella stimolazione cerebrale profonda, al fine di aiutare la gestione dell’acinesia, i tremori e la rigidità tramite il miglioramento delle secrezioni dopaminergiche.

Per il trattamento dell’acinesia fetale, invece, vengono impiegate misure di rianimazione onde combattere l’eventuale ipoplasia polmonare; farmaci per controllare la pressione polmonare; nutrizione controllata; trattamento farmacologico con anticonvulsivanti o sostituti dell’ormone tiroideo se la problematica è causata da anomalie del sistema nervoso.

 

A cura del Dr. Enrico Varriale, Medico Chirurgo

 

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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