Irrequietezza ed agitazione psicomotoria: cause, sintomi e rimedi

Introduzione

L’agitazione psicomotoria è definita come uno stato di tensione interiore e di irrequietezza, che si manifesta con un eccesso di attività motoria, ripetitiva e non finalizzata, associata a una condizione di ansia e di eccitazione ingiustificata. Nei casi più gravi è possibile osservare tratti o comportamenti che sfociano in vera e propria aggressività, verso sé stessi e gli altri.

Le cause responsabili dell’insorgenza di uno stato di agitazione possono essere molteplici:

  • cause psicologiche lievi, come gli stati di ansia o di stress
  • cause psichiatriche vere e proprie, come il delirium da intossicazione di farmaci o sostanze d’abuso
  • cause organiche gravi che compromettono l’equilibrio metabolico dell’organismo, come gli accidenti cerebrovascolari o il diabete scompensato.

La sintomatologia è molto varia ed eterogenea, il soggetto si presenta tendenzialmente irrequieto, incapace di stare fermo o di smettere di parlare. A queste manifestazioni psichiche si possono affiancare condizioni somatiche come palpitazioni, sudore freddo o tremori, insieme a tutta la sintomatologia tipica della patologia che ne rappresenta la causa scatenante.

È importante che la diagnosi sia precoce per individuare la causa e impostare una terapia adeguata; l’iter diagnostico inizia da un’accurata anamnesi che aiuta a identificare le più importanti ipotesi diagnostiche, a cui poi si possono associare diversi test ed esami strumentali per confermare o escludere altre patologie organiche.

Il trattamento dello stato di agitazione dipende sensibilmente dalla gravità dello stesso, ma è essenziale il trattamento dell’eventuale malattia di base al fine di eliminare la causa scatenante.

Nelle forme lievi si può tentare con semplici cambiamenti dello stile di vita e l’impiego di tecniche e attività volte a ridurre l’ansia e lo stress. Nelle forme più gravi, invece, è necessario ricorrere all’uso di farmaci sedativi e ansiolitici per tranquillizzare il paziente e sottoporlo poi ad accertamenti e a cure più adatte allo stato patologico.

Meno spesso, ci si può trovare davanti a una situazione così grave da richiedere un ricovero in ambiente ospedaliero, che potrà essere psichiatrico per le forme psichiche o specialistico per le forme organiche.

Cause

L’insorgenza di una condizione di agitazione psicomotoria può avere varia origine, da cause transitorie e lievi come uno stato di ansia, fino a patologie organiche vere e proprie di maggiore gravità:

  • Stress: una condizione di forte stress psico – fisico può portare il soggetto a uno stato di irrequietezza interna e di agitazione.
  • Sbalzi ormonali: come accade in menopausa, in gravidanza o nella sindrome premestruale, le donne possono presentare dei periodi di umore instabile e di maggiore attività verbale e motoria.
  • Malattie cardiovascolari: gli ictus o le emorragie cerebrali possono manifestarsi nei primi istanti con agitazione, spesso associata anche a stato confusionale. Una sindrome coronarica acuta, allo stesso modo, si può manifestare con agitazione psicomotoria correlata soprattutto ad un importante stato di ansia e alla sensazione di morte imminente.
  • Malattie neurologiche: alcune forme di demenza senile (come la malattia di Alzheimer) o malattie come la sclerosi multipla o ancora alcuni tumori cerebrali (sia primitivi che secondari) possono manifestarsi con uno stato di agitazione psicomotoria oltre che con la sintomatologia tipica della malattia. Anche un trauma cranico può generare tale condizione, seppure in forma transitoria.
  • Malattie psichiatriche: molte malattie psichiatriche (come la sindrome maniacale e la schizofrenia nell’adulto, il disturbo da deficit dell’attenzione e la depressione nel bambino) si possono presentare con una sintomatologia caratterizzata da agitazione psicomotoria, insieme ad altri sintomi come allucinazioni, confusione, aggressività, …
  • Malattie respiratorie: qualsiasi patologia respiratoria che causi una condizione di ipossiemia (come un edema polmonare acuto o un’embolia polmonare) può determinare uno stato di ipossia cerebrale che danneggia le strutture nervose e di conseguenza può manifestarsi con uno stato di agitazione psicomotoria in associazione ad altri sintomi.
  • Stato di intossicazione: l’abuso di farmaci o droghe spesso si manifesta con uno stato di agitazione psicomotoria e confusione mentale; anche una sindrome da astinenza da tossici si può manifestare allo stesso modo, con una sintomatologia anche piuttosto grave e spesso associata a comportamenti finanche aggressivi e violenti.
  • Malattie metaboliche: l’insorgenza di uno squilibrio metabolico (diabete scompensato e crisi ipoglicemica, ad esempio) può determinare l’accumulo di molecole tossiche nell’organismo o l’alterazione dell’apporto nutritivo alle strutture vitali come il sistema nervoso centrale, con il conseguente sviluppo di sintomi psichiatrici a gravità variabile.

Sintomi

Uno stato di agitazione psicomotoria si manifesta con diversi segni o sintomi:

  • Facile irritabilità
  • Necessità di muoversi e impossibilità a stare fermi
  • Insonnia o altri disturbi del sonno
  • Fotofobia e fonofobia, ovvero ipersensibilità agli stimoli luminosi e ai suoni (verso i quali il soggetto è poco tollerante)
  • Tendenza a parlare tanto, spesso con passaggio rapido e senza un collegamento tra diversi argomenti
  • Stato di ansia eccessiva
  • Aggressività e comportamenti violenti (solo nei casi più gravi).

Tutte queste condizioni possono presentarsi in maniera fluttuante, senza compromettere significativamente la vita del soggetto, oppure in maniera così acuta e molto grave (in questo caso si parla di delirium) da rendere necessario l’intervento di un medico.

Nell’agitazione di origine psichica, come quella associata agli stati di ansia, è possibile osservare anche:

Quando invece lo stato di agitazione è correlato a una patologia organica si presenteranno i sintomi della stessa, tra cui ad esempio

Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico

Nel momento in cui un soggetto presenta uno stato di agitazione psicomotoria improvviso, senza una causa sottostante (come un periodo di forte stress o di ansia) e che compromette in maniera importante la vita quotidiana senza risolversi in maniera rapida, è importante che venga valutato da un medico.

A seconda di quali siano i sintomi o le eventuali patologie che si possono correlare, il soggetto verrà indirizzato poi all’attenzione di un medico specialista in neurologia se prevale la componente neurologica, o in psichiatria se non ci sono sintomi organici veri e propri, o ancora in cardiologia se si sospetta una causa cardiovascolare.

Diagnosi

Valutare una condizione di agitazione psicomotoria può essere estremamente difficile perché potenzialmente correlato a numerose cause scatenanti.

Il primo passo dell’iter diagnostico consiste quindi nell’inquadramento del paziente attraverso un’accurata anamnesi, mediante domande rivolte sia al soggetto stesso che ai familiari o accompagnatori e riguardanti:

  • Tipologia dei sintomi
  • Eventuale correlazione ad un evento scatenante specifico
  • Durata delle manifestazioni
  • Presenza di malattie di base
  • Eventuali terapie in corso e/o uso/abuso di sostanze
  • Precedenti episodi
  • Familiarità per patologie psichiatriche

È necessaria molta attenzione nell’indagine anamnestica, in quanto la presenza nella storia clinica di una pregressa patologia psichiatrica non deve portare ad escludere automaticamente la possibilità di scoprire una patologia organica di nuova insorgenza.

Un’agitazione con causa organica può essere sospettata in caso di

  • esordio improvviso
  • impossibilità di spiegarla per altre malattie note nel paziente
  • età avanzata
  • associazione con disturbi neurologici, cardiaci o respiratori.

Una volta inquadrato il paziente da un punto di vista anamnestico il medico formula le prime ipotesi diagnostiche e passa all’esecuzione di un esame obiettivo durante il quale si valutano:

  • polsi periferici
  • pressione arteriosa
  • frequenza cardiaca e respiratoria
  • riflessi pupillari
  • riflessi osteo – tendinei
  • capacità di eloquio
  • rumori respiratori
  • toni cardiaci

Quando necessario è possibile infine ricorrere ad esami e test diagnostici con l’obiettivo di trovare conferme od escludere le ipotesi diagnostiche, come:

  • Scala di valutazione dell’attività comportamentale (BARS): una scala clinica che permette all’osservatore di studiare diversi aspetti del comportamento del soggetto in agitazione psicomotoria, conferendo un punteggio che aiuterà l’impostazione della terapia più adeguata.
  • Esami ematochimici: si valutano l’emocromo completo, la glicemia, gli elettroliti (sodio e potassio in particolare), gli ormoni tiroidei (TSH, T3 e T4), gli indici di funzionalità epatica (transaminasi), renale (creatinina e azotemia) e cardiaca (troponina). Attraverso queste analisi si potranno escludere eventuali malattie organiche o scompensi metabolici.
  • Test tossicologici: analisi che valutano la presenza di metaboliti tossici nel circolo ematico ed eventualmente li quantificano per valutare la gravità dell’intossicazione.
  • Elettrocardiogramma (ECG): test diagnostico che utilizza 12 elettrodi posizionati in diverse zone del corpo per registrare l’attività elettrica del cuore e valutare la presenza di una disfunzione cardiaca di base. Nel soggetto agitato è necessario raggiungere un certo grado di sedazione prima di effettuarlo, in quanto si possono avere interferenze con la registrazione del tracciato e quindi dei falsi positivi.
  • TC: l’esecuzione di una tomografia computerizzata può aiutare nell’esclusione di patologie organiche a livello cerebrale (come per esempio i tumori o una forma di demenza) o a livello polmonare (come l’embolia o l’edema polmonare acuto).
  • RM: una risonanza magnetica eseguita per lo studio del sistema nervoso centrale può confermare o escludere la presenza di patologie neurologiche come la sclerosi multipla o una forma di demenza.

Cura e rimedi

Lo stato di agitazione psicomotoria può essere trattato in diversi modi a seconda della causa sottostante e della gravità della condizione stessa.

Negli stati di ansia semplice o di stress può essere utile modificare il proprio stile di vita cercando di evitare eventi scatenanti (eventi trigger) ed associando attività che aiutano il rilassamento come:

  • Attività sportiva
  • Yoga
  • Ingestione di tisane rilassanti o camomilla
  • Esercizi di respirazione.

Nelle forme di derivazione psicologica, lievi o moderate, si può tentare di calmare il paziente attraverso un contatto verbale, facendogli raggiungere un certo stato di tranquillità, in modo da poterlo sottoporre successivamente a degli accertamenti in maniera più approfondita.

Si può tentare attraverso l’assunzione di alcuni specifici comportamenti nei confronti del paziente come:

  • Parlare con voce bassa e tono pacato.
  • Cercare di stabilire un rapporto di collaborazione sia con il soggetto che con gli accompagnatori.
  • Fare domande aperte sulle cause di quello stato, mostrando interesse ed empatia così da favorire l’esternazione dei suoi pensieri.
  • Dimostrarsi disponibili e aperti ad aiutarlo.
  • Evitare movimenti improvvisi o un eccessivo avvicinamento al soggetto ancora agitato.
  • Creare un ambiente confortevole e sicuro sia per il paziente che per il medico.

Nelle forme di derivazione psicologica, ma gravi, spesso il soggetto non può essere calmato attraverso le parole, per cui è necessario ricorrere alla somministrazione di farmaci sedativi e ansiolitici, come le benzodiazepine (midazolam o diazepam), l’aloperidolo, l’olanzapina o lo ziprasidone.

Quando il soggetto non sia controllabile attraverso queste ultime metodiche, va presa in considerazione la necessità di un ricovero in un reparto psichiatrico.

Nelle forme correlate a patologie organiche, invece, l’insorgenza di uno stato di agitazione può derivare da un improvviso peggioramento della malattia stessa per cui spesso risulta necessario un ricovero in ambiente ospedaliero per sedare il paziente e inquadrarlo da un punto di vista clinico. In questo caso il trattamento a cui viene sottoposto è caratterizzato da farmaci sedativi in associazione alla cura specifica per quella singola malattia organica.

 

 

A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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