- Introduzione
- Cause
- Sintomi
- Complicazioni
- Quando contattare il medico
- Diagnosi
- Cura
- Rimedi contro il bruciore di stomaco
Introduzione
Il bruciore di stomaco, o più correttamente pirosi, è considerato uno dei sintomi più diffusi nel mondo occidentale, al punto che sono molti i pazienti a ritenerlo un “evento normale” e per questo motivo, sbagliando, non portarlo nemmeno all’attenzione del medico.
Viene descritto come una sensazione urente che si localizza prevalentemente nell’area dello stomaco, ma spesso non si limita ad interessare questa zona, tendendo invece a risalire verso l’alto e coinvolgendo l’area retrosternale (localizzata al centro del torace) fino a raggiungere la gola. Questo avviene perché i succhi gastrici (particolarmente acidi) possono superare il cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago, e giungere fino alla faringe irritando le mucose.
Soffrire occasionalmente di bruciore di stomaco è un’esperienza comune a molte persone e in genere non preoccupante, ma in caso di disturbi frequenti e/o ripetuti uno dei possibili rischi è lo sviluppo di esofagite, l’infiammazione del rivestimento dell’esofago; se l’esofagite diventa grave l’esofago potrebbe restringersi (acalasia esofagea), fino a causare sanguinamento o difficoltà a deglutire.
Cause
Lo stomaco partecipa alla digestione producendo acido cloridrico e proteine.
Durante i pasti i boli di cibo raggiungono e riempiono lo stomaco passando attraverso il cardias, una valvola che separa l’esofago dallo stomaco e che ha la funzione di impedire la risalita del contenuto acido.
Lo stomaco stesso mette in atto meccanismi di protezione utili ad autodifendersi dal suo stesso contenuto e questi comprendono:
- uno strato di muco che ne riveste le pareti;
- la produzione di un liquido ricco di bicarbonato che ha la funzione di ridurre l’acidità dei succhi gastrici in prossimità delle pareti dell’organo.
Tuttavia alcune condizioni come:
- assunzione di specifici alimenti (cibi fritti o particolarmente grassi, ad esempio) ed alcune bevande (tè, caffè, bibite gassate, …),
- farmaci (come alcuni anti-infiammatori),
- stress,
- fumo,
possono provocare l’aumento della produzione di acido cloridrico o la riduzione dei meccanismi di difesa dello stomaco. In queste particolari condizioni la mucosa gastrica si infiamma provocando una gastrite.
Inoltre un’alimentazione sregolata, fatta di pasti abbondanti ed eccessivamente grassi, rallenta lo svuotamento dello stomaco favorendo la risalita del contenuto gastrico nell’esofago. Quest’ultimo non è provvisto dei meccanismi di difesa presenti nello stomaco ed è quindi maggiormente suscettibile all’acido cloridrico, con il risultato di infiammare le pareti.
Alcune condizioni possono inoltre rendere più semplice la risalita di acidi dallo stomaco all’esofago, tra queste ricordiamo:
- ernia iatale,
- gastro-paresi,
- gravidanza,
- obesità,
- assunzione di alcuni farmaci (come alcuni ansiolitici o farmaci utilizzati per la malattia di Parkinson).
Sintomi
Il bruciore di stomaco è di per sé un sintomo, ma a sua volta si presenta spesso accompagnato da:
- nausea e/o vomito,
- inappetenza,
- gusto acido/amaro in bocca,
- senso di pesantezza,
- gonfiore addominale.
I sintomi possono durare da pochi minuti a diverse ore, così come variabile può essere l’intensità con cui si presentano bruciore e sintomi associati; spesso peggiorano dopo i pasti, nelle ore serali e in posizione sdraiata.
Complicazioni
Nel caso in cui non vengano messe in atto misure per il controllo della gastrite questa può evolvere in ulcera, che può essere:
- gastrica (propria dello stomaco),
- duodenale (il duodeno è il primo tratto dell’intestino tenue, quello che segue immediatamente lo stomaco).
Anche la malattia da reflusso gastro esofageo può complicarsi:
- A livello dell’esofago stesso dove, i continui stimoli lesivi a carico della mucosa possono sfociare in:
- Ulcere
- Stenosi
- Esofago di Barrett (un’alterazione della mucosa esofagea che può infine tramutarsi in tumore all’esofago)
- A livello delle vie respiratorie, poiché i succhi gastrici risaliti in esofago possono anche invadere la trachea e dunque portare a:
Quando contattare il medico
Nel caso in cui si avverta una persistente sensazione di bruciore di stomaco, o quando questa sia particolarmente ricorrente, è opportuno rivolgersi al proprio medico per chiarirne la natura e prevenirne una cronicizzazione.
Il dolore al petto è anche il sintomo caratteristico dell’infarto e di altre condizioni cardiache come l’angina, nonché di patologie più serie come l’ulcera; si raccomanda quindi di rivolgersi a personale medico nel caso di:
- difficoltà a deglutire,
- vomito con sangue,
- feci nere,
- mancanza di fiato (dispnea),
- capogiri,
- dolore alla spalla e/o al collo,
- aumento improvviso della sudorazione,
- dolore che insorge durante l’esercizio fisico (anche semplici azioni come salire le scale).
Diagnosi
Molti casi di bruciore di stomaco vengono efficacemente diagnosticati e gestiti dal medico curante attraverso la sola visita, ma casi più complessi possono richiedere approfondimenti diagnostici come:
- Ph-metria nelle 24 ore: è attualmente l’esame più utilizzato per fare diagnosi di reflusso gastro-esofageo. L’esame si svolge facendo passare un tubicino di silicone attraverso la narice del paziente per portarlo nell’esofago.
- Manometria: costituisce un esame di secondo livello ed in quanto tale viene eseguito solo dopo altre indagini. Serve a valutare le pressioni all’interno dell’esofago e di conseguenza anche la capacità contrattile del cardias. Anche in questo caso, come per la ph-metria, si svolge inserendo un sondino attraverso il naso fino allo stomaco; si misurerà poi la pressione in esofago sia a riposo che durante la deglutizione.
- Radiografia (clisma opaco): viene eseguita dopo l’ingestione di un mezzo di contrasto
- Breath-test: eseguito nel caso di sospetto di infezione da Helicobacter pylori (un batterio che frequentemente causa gastriti). L’esame consiste nella raccolta di aria espirata dal paziente prima e dopo l’ingestione di un liquido contenente Urea
- Endoscopia (gastroscopia): Si tratta di un esame di secondo livello, che permette al medico di vedere le lesioni della mucosa ed eventualmente farne una biopsia per studiarne la natura.
Cura
I farmaci attualmente più utilizzati appartengono alla classe dei cosiddetti gastro-protettori, tra cui ricordiamo:
- Antiacidi: appartengono a questa categoria numerosi farmaci da banco, la loro azione consiste nella neutralizzazione dell’acido nello stomaco fornendo un rapido sollievo dal dolore.
- Farmaci anti-H2: questi medicinali riducono la produzione di acido.
- Inibitori della pompa protonica (PPI), come l’omeprazolo: si tratta della classe di famraci in assoluto più usata; riducono la produzione di acido in modo ancora più efficace dei bloccanti-H2, ma sono correlati ad alcuni importanti effetti collaterali in caso di uso cronico.
Rimedi contro il bruciore di stomaco
- Evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto in posizioni che comprimono lo stomaco (come la posizione prona); sarebbe opportuno attendere almeno 2-3 ore.
- Adottare uno stile di vita corretto, cercando di evitare pasti abbondanti ed alimenti difficili da digerire (come fritti, alcolici e cibi ricchi di grassi) e praticando regolarmente attività fisica (utile tra l’altro a favorire un corretto transito gastro-intestinale).
- Masticare lentamente.
- Perdere peso se necessario.
- L’Olio extravergine d’oliva deve far parte della dieta quotidiana, ma sarebbe preferibile ingerirlo a crudo.
- Evitare gli alimenti molto speziati o particolarmente acidi (come gli agrumi).
- Evitare indumenti particolarmente stretti o attillati.
- Evitare l’assunzione di bevande gassate , tè e caffè poiché in grado di stimolare la secrezione di succhi gastrici; ridurre od eliminare il consumo di alcolici.
- Smettere di fumare.
- Sollevare il letto dal lato della testa, in modo da rendere più difficile la risalita dei succhi gastrici verso lo stomaco; sarebbe opportuno agire direttamente alla base del letto, per mantenere una posizione corretta della schiena.
A cura della Dr.ssa Maria Teresa Bitonti, medico chirurgo
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