Disfonia: significato, cause, sintomi, pericoli e rimedi

Introduzione

La parola disfonia è un termine medico (dal greco dis: difficoltà e foné: voce), con cui si indica un disturbo della voce, più o meno grave, caratterizzato da un’alterazione qualitativa e/o quantitativa della voce parlata, cantata o gridata.

Un paziente può lamentare

  • un calo della intensità della voce (ipostenia fonatoria) o
  • una variazione della suo normale timbro (voce rauca) o
  • una perdita totale della voce (afonia)
  • o infine delle forme miste.

La fonazione è un processo fisiologico complesso che coinvolge la funzione coordinata di

  • Bocca (labbra, palato, lingua, denti)
  • Naso e seni paranasali
  • Mantice polmonare
  • Diaframma
  • Muscoli del viso, del collo, del torace, dell’addome
  • Trachea
  • Laringe e corde vocali
  • Cervello

Anche il nostro sistema uditivo, l’appartenenza culturale ed educativa ricevuta dai genitori, la postura, l’età e gli ormoni, partecipano alla “creazione” della nostra voce.

Semplificando possiamo dire che l’aria che respiriamo e che giunge ai polmoni, viene spinta da questi (e dai muscoli del torace e dell’addome ed il diaframma) verso la trachea e la laringe, facendo vibrare le corde vocali e consentendo l’emissione dei suoni.

La disfonia compare quando uno di queste parti del corpo non funziona bene; è generalmente un disturbo temporaneo e reversibile, quantomeno una volta individuata e curata la causa.

Donna che si tocca la gola

Getty/BSIP/UIG

Cause

Le cause della disfonia possono essere

  • organiche
  • funzionali
  • miste (sono contemporaneamente presenti componenti organiche e funzionali).

Quando non sia possibile identificare la causa si formula una diagnosi di disfonia idiopatica.

Disfonia organica

In questi casi la disfonia può essere dovuta ad una malattia di natura infiammatoria, infettiva, traumatica, meccanica, congenita o tumorale, come ad esempio:

Disfonia funzionale

In questo caso, la disfonia può essere dovuta a

  • Eccessivo uso della voce (ad esempio per motivi professionali, come accade frequentemente in cantanti, maestre, avvocati, medici, negozianti, …)
  • Traumi emotivi o stress psicologici (che creano tensioni muscolari a carico dell’apparato vocale)

Fattori di rischio

La disfonia è più in generale comune in caso di cattive abitudini, come:

  • I consumatori abituali di alcool od i forti fumatori (le cui sostanze sono tossiche e cancerogene)
  • Chi grida spesso, o tende a schiarirsi frequentemente la voce, chi parla tanto e per lungo tempo (in questi casi la disfonia sarà temporanea) o assume abitualmente posture scorrette
  • Età: Nei bambini piccoli la disfonia può essere favorita da pianti o grida prolungate (disfonia infantile). L’invecchiamento, infine, può comportare un fisiologico abbassamento del tono della voce.

Sintomi

Un paziente con disfonia avverte la sgradevole sensazione di non avere più la voce di sempre, che viene invece percepita fioca, rauca, faticosa, meno piacevole.

Un timbro di voce sottotono rende difficile una conversazione, specie in presenza di rumore nell’ambiente circostante o al telefono, o quando la persona colpita da disfonia debba richiamare l’attenzione di qualcuno lontano dal proprio raggio d’azione.

Un paziente con disfonia non può urlare e non può cantare.

A queste sensazioni si possono accompagnare altri disturbi, variabili a seconda della causa a monte, come ad esempio:

Quando rivolgersi al medico

Un controllo medico è sempre raccomandato in caso di disturbi della voce, soprattutto quando dovessero comparire nuovi sintomi o se la disfonia non tendesse a migliorare, nonostante le cure.

Serve attenzione particolare nel caso di:

  • perdita completa della voce per 2 o più giorni consecutivi
  • raucedine che persista da 2- 3 settimane senza miglioramenti per la voce
  • cambiamenti improvvisi della voce, in termini di tono, diventando più rauca, o stridula
  • perdita di peso senza una causa apparente
  • perdita di appetito
  • ingrossamento dei linfonodi del collo o la comparsa di gozzo tiroideo
  • comparsa di sangue a seguito di colpi di tosse
  • elevato dolore alla gola o alla bocca
  • difficoltà a respirare
  • tosse da più di 2 settimane, senza miglioramento
  • difficoltà o dolore quando mangia (quando si deglutisce)

Diagnosi

Con il primo incontro, il medico (lo specialista di riferimento è l’otorinolaringoiatra) raccoglie la storia clinica del paziente, in particolare annota:

  • Patologie note ed allergie
  • Farmaci assunti
  • Interventi chirurgici
  • Familiarità
  • Professione
  • Stile di vita ed abitudini voluttuarie (fumo, alcool, caffè, droghe)

È utile chiedere al paziente:

  • da quanto tempo sia presente il disturbo della voce
  • se abbia già avuto problemi di voce in passato
  • quando è iniziato il disturbo? Ad esempio si è manifestato dopo un’influenza o un «colpo di freddo», nel corso di un periodo di affaticamento, in seguito a problemi di lavoro o familiari, dopo un intervento chirurgico od un incidente
  • se il disturbo della voce si sia manifestato improvvisamente, gradualmente o episodicamente, se vari nel corso della giornata, se sia rimasto sempre uguale o sia peggiorato/migliorato, ad esempio in seguito ad una terapia (quale? farmaci o logopedia?)

Nella donna il medico indaga inoltre circa la regolarità del ciclo mestruale e/o l’assunzione di farmaci come terapie ormonali, anticoncezionali, o l’eventuale stato gravidico o menopausa.

Quindi passa ad una valutazione qualitativa e quantitativa della voce del paziente, analizzandone intensità, timbro e frequenza.

Il paziente, invitato a parlare, potrebbe presentare una voce che si discosta dal suo normale suono ed apparire rauca, strozzata, soffiata, “duplicata” (diplofonica), astenica, …

Per l’analisi della voce il medico si affida alla propria percezione soggettiva e a quella riferita dal paziente.

Esami aggiuntivi al fine di studiare la disfonia possono comprendere:

  • analisi elettroacustica (M.D.V.P., fonetogramma, spettrogramma)
  • indici aerodinamici
  • videostrobolaringoscopia, un esame endoscopico che consente la registrazione delle immagini utilizzando fibroscopi rigidi (utili ad individuare eventuali lesioni organiche) e flessibili (indispensabili per cogliere eventuali rigidità muscolo-tensive della laringe o disturbi deglutitori associati alla disfonia).

Quando si sospetti l’immobilità della laringe può essere richiesta, per una diagnosi differenziale, l’elettromiografia e talvolta per confermare il sospetto di una patologia da reflusso gastro-esofageo una ph-metria ed un’esofagogastroscopia.

Una TAC o una RMN possono essere richieste dallo specialista per escludere altre cause di disfonia organica.

Cura e rimedi

Per un recupero della voce, in caso di disfonia funzionale o dovuta a cause organiche non gravi (come un raffreddore, un’allergia od il reflusso gastro-esofageo, ad esempio) il medico può consigliare:

  • Idratazione, bevendo circa 2 litri d’acqua al giorno
  • Riposo vocale: non parlare, nemmeno a bassa voce, per qualche giorno (2-3 giorni), non cercare di schiarirsi la voce continuamente, non cantare, non gridare, non bisbigliare
  • Allontanare cattive abitudini, come fumare o bere alcoolici
  • Rendere più confortevole l’ambiente domestico con un buon deumidificatore dell’aria
  • Proteggere il collo dai colpi d’aria o dagli sbalzi di temperatura
  • Evitare un eccessivo ricorso all’aria condizionata
  • Respirare con il naso (e non con la bocca): ricordiamoci che l’aria che immettiamo nel nostro organismo attraverso il naso, viene fisiologicamente filtrata e riscaldata (dalla bocca ciò non accade)
  • Mangiare bene, evitando cibi speziati, acidi, pepati, troppo caldi o troppo freddi (in particolare in presenza di un’infiammazione alla gola o se si soffre di reflusso gastro-esofageo)

In base alla causa della disfonia, inoltre, potrebbe essere necessaria una cura farmacologica con:

  • Antibiotici in caso d’infezione batterica
  • Antiinfiammatori in spray o compresse, quando ci sia un’infiammazione della laringe, del naso o dei seni paranasali, delle corde vocali o della bocca o in caso di raffreddore
  • Antistaminici, in caso di allergie
  • Gargarismi con disinfettanti come collutori o acqua ossigenata (diluita o pura)
  • Antiacidi, in caso di reflusso gastro-esofageo
  • Tossina botulinica per correggere eventuali spasmi muscolari o disturbi neuromuscolari

Una visita specialistica ed un approccio chirurgico è richiesto in presenza di polipi, noduli (benigni o maligni), cisti, granulomi, …

In caso di tumore il paziente sarà affidato alle cure dell’oncologo e del radioterapista perché spesso si rende necessario, oltre all’intervento chirurgico, sottoporsi a cicli di chemioterapia e radioterapia.

Il logopedista può essere d’aiuto in molti casi di pazienti con un disturbo della voce, a patto che ci sia da parte di quest’ultimo collaborazione e voglia di aderire alle cure che, spesso, occorre protrarre per diversi mesi per ottenere miglioramenti clinici significativi.

 

A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo

 

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.