Dita delle mani gonfie, perché succede? Cause e rimedi

Introduzione

Il gonfiore delle dita delle mani, o più in generale dell’intero arto superiore, è un sintomo comune a numerose condizioni mediche; individuarne la causa esatta è molto importante per poter impostare un trattamento mirato, che in alcuni casi può beneficiare sensibilmente della tempestività con cui viene intrapreso.

Le più comuni cause dietro al gonfiore delle dita comprendono artrite, infortuni durante l’attività fisica, un consumo eccessivo di sale, reazioni allergiche, effetti collaterali da farmaci, infezioni e lesioni di vario genere.

Poiché quasi sempre si il gonfiore è secondario ad un fenomeno infiammatorio, in molti casi si può beneficiare del riposo delle articolazioni coinvolte, dell’impacco con il ghiaccio, eventualmente della compressione mediante specifici bendaggi e del sollevamento rispetto al cuore (per favorire il drenaggio del liquido in eccesso).

Nel complesso il gonfiore può essere il sintomo di una condizione benigna e destinata a risolversi da sola, oppure essere spia di qualcosa di più serio, che merita attenzione medica; per questa ragione si raccomanda di contattare il curante in caso di dubbi, se il gonfiore fosse particolarmente severo od in assenza di miglioramento dopo qualche giorno.

Gonfiore delle dita della mano

Shutterstock/Kamil Macniak

Cause

Il gonfiore di braccia, mani e dita è tipicamente l’espressione visibile di un accumulo di liquidi in queste aree; molto spesso si tratta di un fenomeno transitorio, causato da eventi banali, come ad esempio rimanere nella stessa posizione per troppo tempo o consumare cibo eccessivamente salato (che causa ritenzione idrica), ma anche condizioni parafisiologiche come uno stato di gravidanza o la sindrome premestruale possono essere responsabili di un visibile aumento del gonfiore.

Da un punto di vista patologico le cause più comuni comprendono invece:

  • improvvisi sbalzi di temperatura, come un clima molto caldo che induce ad un’improvvisa vasodilatazione
  • un infortunio muscolo-articolare, come uno stiramento, una distorsione, una borsite, una tendinite, …
  • morso o puntura d’insetto (tipicamente accompagnata da prurito)
  • un’allergia cutanea come l’angioedema.

Esistono poi condizioni croniche, o per loro stessa natura comunque più gravi delle precedenti, che annoverano:

  • un’infezione (che può ad esempio essere secondaria ad una puntura d’insetto o ad una ferita)
  • patologie della mano, come ad esempio sindrome del tunnel carpale o dito a scatto
  • artrite/artrosi (un insieme di numerose patologie che condividono l’infiammazione delle articolazioni), in questi casi è molto caratteristica l’osservazione di un gonfiore spiccato soprattutto al mattino,
  • un disturbo a reni, fegato o cuore, tale da alterare la circolazione e/o equilibrio salino ed osmotico dell’organismo (in questi casi tuttavia si osserva spesso anche gonfiore a piedi a caviglie, tipicamente anche in forma più grave essere soggetto alla forza di gravità)
  • una flebite/trombosi dovuta ad un coagulo di sangue (tuttavia sono più comuni a livello delle gambe)
  • linfedema (una rara malattia che si manifesta quando il fluido linfatico non viene più drenato adeguatamente).

Ricordiamo infine che sono numerosi anche i farmaci che annoverano tra i loro effetti indesiderati anche un possibile gonfiore, come ad esempio:

  • alcuni antipertensivi (medicinali contro la pressione alta)
  • pillole contraccettive,
  • antidepressivi,
  • cortisonici.

Se tutto quanto descritto finora fa riferimento a gonfiori più o meno estesi, ma tendenzialmente legati ad un accumulo di liquidi (seppure di varia natura), un gonfiore molto più localizzato (che si manifesta in forma di piccola massa palpabile, come fosse una pallina sotto la pelle) potrebbe essere segno della presenza di cisti.

Meccanismi dell’infiammazione

Il nome medico con cui si indica un gonfiore più o meno localizzato è edema.

Qualsiasi forma d’infiammazione, come una lesione traumatica, la frattura di un osso, una reazione allergica o lo sviluppo di un’infezione, prevede l’attivazione del sistema immunitario, che per la natura stessa alla base dei suo meccanismi di azione prevede un un significativo richiamo di liquidi, con l’obiettivo di richiamare cellule e fattori di infiammazione che rappresentano una parte indispensabile, per quanto dolorosa, dei meccanismi di difesa, riparazione e guarigione dell’organismo.

In caso di infezione il gonfiore potrebbe peggiorare nel caso di formazione ed accumulo di pus, sostanza dall’odore, colore e consistenza particolarmente sgradevoli perché derivanti dai residui della lotta sostenuta dal sistema immunitario nei confronti della minaccia esterna.

Mano gonfia

Shutterstock/Karen Poghosyan1

Dita gonfie al mattino al risveglio

Il gonfiore avvertito al momento del risveglio nelle prime ore della giornata potrebbe essere banalmente legato ad una posizione anomala tenuta durante la notte, soprattutto quando di riscontro occasionale e limitato ad un solo lato, o a condizioni articolari (artrosi/artrite) qualora il sintomo sia persistente ed accompagnato da rigidità e riduzione della mobilità.

Ovviamente non sono escluse tutte le altre ipotesi, come ad esempio una reazione allergica dovuta alla puntura di un insetto, un’infezione, …

Gonfiore delle mani durante l’attività fisica

Osservare un moderato gonfiore delle dita della mano durante l’esercizio fisico è piuttosto comune, sebbene le cause restino ancora in parte oscure; l’ipotesi prevalente è che possa essere la risposta dell’organismo all’aumentata richiesta di energia da parte dei muscoli, che induce quindi ad adattamenti a livello della circolazione.

È infatti noto di come l’esercizio aumenti il flusso sanguigno cuore, polmoni e muscoli attivati (ad esempio le gambe nel caso dei corridori), questo potrebbe sottrarre parte delle risorse alle mani, ma stimolando i vasi sanguigni qui presenti a dilatarsi in una sorta di risposta compensatoria.

Sembra poter essere utile:

  • Rimuovere gli anelli ed allentare il cinturino dell’orologio prima dell’allenamento
  • Eseguire occasionali esercizio circolari con il braccio durante l’esercizio, oltre a fare il pugno e poi aprirlo periodicamente.

Decisamente più raro è il caso di iponatriemia, una carenza di sodio circolante in genere risultante da un’eccessiva idratazione, che annovera tra i suoi sintomi proprio il gonfiore (insieme a manifestazioni più gravi come confusione e vomito, tanto da rendere l’iponatriemia un’emergenza medica).

Sintomi

A causa dell’accumulo di pressione, il gonfiore può causare dolore, disagio e riduzione della funzionalità della mano (ad esempio l’impossibilità di chiudere le dita).

Nei casi più gravi, ad esempio in seguito a fratture ed infezioni (con ascesso) il gonfiore può diventare così grave da ridurre il flusso sanguigno o danneggiare i nervi e i muscoli di mano ed avambraccio.

Quando rivolgersi al medico

Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di:

  • gonfiore asimmetrico (in un solo braccio o mano) senza causa ovvia (puntura d’insetto, infortunio, …)
  • il gonfiore è severo, doloroso o si presenta con un esordio molto brusco
  • l’area si presenta gonfia, rossa e calda al tatto (chiari segni d’infezione)
  • contemporanea presenza di brividi/febbre
  • sviluppo di formicolio od altre alterazioni della sensibilità
  • paziente diabetico.

Rimedi pratici

In assenza di una diagnosi specifica, se il gonfiore non è severo e non è associato ad altri sintomi che rendano necessario il parere del curante è possibile provare a trovare sollievo attraverso alcuni semplici comportamenti:

  • tenere sollevato l’arto (rispetto al cuore, ad esempio con l’uso di un cuscino su cui appoggiare la mano quando si è sdraiati a letto)
  • evitare il riposo assoluto dell’arto, periodicamente provare ad alzare la mano sopra la testa ed aprire/chiudere il pugno
  • massaggiare delicatamente il braccio o la mano dalla periferia verso il corpo, esercitando una pressione decisa ma non dolorosa (ad esempio iniziare dalla punta delle dita e massaggiare verso il palmo)
  • bere molta acqua e ridurre il consumo di sale ed alimenti salati in genere
  • alternare impacchi con acqua tiepida a al freddo (ma evitare il caldo nelle prime 48 ore in caso di fenomeni infiammatori acuti)
  • evitare indumenti troppo stretti
  • rimuovere eventuali anelli
  • evitare di restare nella stessa posizione troppo a lungo.

La terapia mirata non può invece che dipendere dalla causa del disturbo, ad esempio:

  • antinfiammatori in caso di infiammazione da artrosi
  • antistaminici/cortisone in caso di reazione allergica
  • antibiotici in caso di infezione.

Quando necessario i medicinali possono essere abbinati.

Fonti e bibliografia

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.