Introduzione
Il dolore alla coscia è un sintomo frequente, che può colpire indifferentemente uomini o donne di qualsiasi età, ed avere differenti origini.
Questo dolore:
- può manifestarsi nella parte anteriore o posteriore della coscia,
- essere localizzato o diffondersi lungo tutta la gamba fino al piede,
- essere più o meno forte,
- comparire all’improvviso o insorgere gradualmente,
- accompagnarsi o meno ad altri sintomi.
Quando localizzato, il dolore interessa l’area del corpo detta comunemente “coscia” e che anatomicamente è compresa tra il bacino superiormente ed il ginocchio inferiormente. Nella coscia si trovano diverse strutture anatomiche, distinte in:
- ossee (ossia il femore che va a congiungersi ed articolarsi con le ossa del bacino, ilio, ischio e pube superiormente e con la tibia presente nella gamba, inferiormente)
- articolari e legamentose (ossia articolazioni dell’anca e del ginocchio)
- muscolari (ossia bicipite femorale, adduttori breve lungo e grande, semitendinoso, semimembranoso, sartorio, pettineo, retto-femorale,vasti laterale intermedio e mediale, ileo-psoas, gracile, otturatore esterno, ecc.)
- fibre nervose del sistema nervoso periferico
Ogni deficit o anomalia a carico di una di queste strutture può essere causa di dolore alla coscia. Vediamo insieme le cause più comuni del dolore alla coscia e quali cure effettuare per potere alleviare questo fastidioso disturbo.
Cause
Una causa comune e passeggera di dolore alla coscia è l’affaticamento di un muscolo, messo sotto stress ad esempio in seguito ad uno sforzo fisico. Oltre che all’affaticamento il muscolo può andare incontro ad una contrattura, uno stiramento o, nei casi più gravi, uno strappo.
Questi infortuni muscolari sono più frequenti nei soggetti che praticano sport a livello agonistico, ma possono interessare anche uno sportivo inesperto o poco allenato, che magari si è cimentato in un’attività fisica senza un adeguato riscaldamento con esercizi di stretching.
Non solo i muscoli, a volte il dolore alla coscia nasce dai nervi.
Una causa comune di dolore alla coscia di origine nervosa è la sciatalgia, un’irritazione a carico del nervo sciatico generalmente causata da una compressione delle radici spinali sporgenti dalle ultime vertebre della colonna vertebrale, denominate L4, L5, S1. Altra causa meno comune di dolore alla coscia è la cruralgia, ossia un’irritazione del nervo crurale, causata da una compressione delle radici spinali sporgenti dalle vertebre della colonna lombare, denominate L2, L3, L4.
Il nervo sciatico, così come il nervo crurale, possono irritarsi o comprimersi per svariate cause, ad esempio per:
- protrusione discale o un’ernia discale (in particolare a carico delle vertebre L4 o L5 o S1 nel caso della sciatalgia, L2 o L3 o L4 nel caso della cruralgia)
- artrosi
- rigidità a carico di un muscolo della schiena, bacino o coscia
- frattura vertebrale
- trauma spinale
- stenosi lombare (un restringimento del canale vertebrale ove passa il midollo spinale)
- infezione da Herpes zoster
Oltre ai nervi sciatico e crurale, anche altri nervi possono essere irritati o compromessi e causare dolore alla coscia: si parlerà in questo caso genericamente di neuropatia periferica. Tra le cause di danno a carico di uno o più nervi del sistema nervoso periferico, ricordiamo:
- malattie croniche del fegato o dei reni
- ipotiroidismo
- diabete
- carenze vitaminiche
- amiloidosi
- alcolismo
- malattia di Lyme
- sindrome di Guillan-Barré
Una neuropatia periferica è la sindrome di Bernhardt-Roth, dovuta alla compressione del nervo cutaneo laterale, che percorre la parte superiore ed esterna della coscia, ed è normalmente responsabile della capacità sensitiva di quest’area del corpo, che dunque risulterà compromessa.
Altra causa di dolore alla coscia è la trocanterite, un’infiammazione della borsa sinoviale posta superiormente al grande trocantere (una prominenza ossea del femore, ove trovano inserzione diversi muscoli del bacino e della coscia).
- attività sportiva intensa
- posizioni posturali errate, mantenute per diverse ore
- traumi (cadute, urti, scontri sportivi accidentali)
Altra possibile causa di dolore alla coscia è un’anomalia o disfunzione viscerale, e dunque va ricercata in un organo come ad esempio l’utero o l’intestino. Nella donna il dolore alla coscia potrebbe manifestarsi a causa della presenza di cisti all’ovaio, endometriosi o fibromi uterini. Una causa intestinale comune di dolore alla coscia è un attacco di appendicite acuta oppure la presenza di aderenze post-chirurgiche.
Infine tra le possibili altre cause di dolore alla coscia ricordiamo:
- trombosi venosa profonda,
- artrosi dell’anca o del ginocchio
- frattura del femore
- e, raramente, i tumori pelvici o addominali.
Chi sono le persone a rischio?
Un dolore alla coscia, in virtù dell’ampia varietà di possibili cause, può colpire chiunque, indipendentemente dall’età e dal sesso, tuttavia alcune persone presentano specifici fattori di rischio in grado di favorire l’insorgenza:
- gravidanza
- sovrappeso ed obesità
- frequente pratica sportiva
- diabete
- età avanzata
- sedentarietà.
Sintomi
Il paziente può lamentare la comparsa di un dolore alla coscia che, a seconda della causa scatenante, può localizzarsi variamente nella parte della coscia
- anteriore
- posteriore
- interna
- esterna
Il dolore alla coscia, inoltre, può manifestarsi
- all’improvviso o più gradualmente
- essere localizzato solo alla coscia o diffondersi in altre parti del corpo come schiena, glutei, inguine, gambe, piedi
- accentuarsi con il movimento o a riposo, o se sottoposto a pressione.
Ad esempio:
- Sciatalgia: il dolore inizia tipicamente nella parte lombare della schiena, si diffonde al gluteo e a tutta la parte dietro e/o esterna della coscia e della gamba, scende verso il basso fino al calcagno ed al piede.
- Cruralgia: il dolore inizia nella parte davanti ed interna della coscia, interessa l’inguine, si diffonde fino al ginocchio e può colpire la parta interna del piede (lato alluce).
- Coxalgia: il dolore si localizza alla coscia (anteriormente e posteriormente), interessando anche inguine e gluteo, senza diffondersi alla gamba od al piede.
Oltre al dolore, possono essere presenti anche altri disturbi a carico degli arti inferiori, come ad esempio:
- formicolii alle dita del piede
- bruciore (dolore bruciante)
- sensazione di scossa elettrica
- indebolimento muscolare
- spasmi muscolari
- difficoltà a camminare (fino alla zoppia) e/o a muovere l’arto colpito
- sensazione di intorpidimento
- paralisi muscolare
- accentuazione della sensibilità al dolore (allodinia)
- rigidità articolare
- comparsa di ematoma
- gonfiore, senso di calore e/o variazioni di colore della pelle dell’arto colpito (cute tendente al rosso o bluastro a causa di una cattiva circolazione sanguigna)
Il paziente può soffrire anche di mal di schiena, insieme al dolore alla coscia.
Altri disturbi sistemici, che possono associarsi al dolore alla coscia, sono inoltre:
- spotting
- dolore al basso ventre (dolore pelvico)
- dolore al fianco
- dolore addominale diffuso
- febbre
- nausea e/o vomito
- stipsi
- diarrea
- deficit neurologici (come incontinenza urinaria o fecale, disfunzioni sessuali)
Quando consultare il medico
Se si presenta un dolore alla coscia che non passa o, anzi, tende a peggiorare nonostante l’assunzione di antidolorifici, o che si accompagna ad altri disturbi o che è presente da almeno 10 giorni, è bene consultare un medico per un controllo.
Si raccomanda di rivolgersi in Pronto Soccorso in caso di sintomi neurologici (ad esempio incontinenza).
Diagnosi
Una diagnosi corretta è indispensabile per indicare la terapia utile ad alleviare il dolore.
La visita medica, insieme alla raccolta della storia clinica del paziente, sono le prime due tappe essenziali per poter stabilire la causa del dolore alla coscia.
Tra le informazioni preliminari raccolte durante l’anamnesi sono in genere comprese le seguenti domande:
- in quale parte della coscia avverte dolore? davanti, dietro, internamente, esternamente?
- il dolore scende lungo la gamba ed il piede, oppure è localizzato solo alla coscia?
- avverte dolore al gluteo? all’inguine? alla schiena?
- il dolore è comparso all’improvviso?
- da quanto tempo è comparso?
- quanto è forte da 1 a 10? (Indicando con 1 un dolore poco intenso, con 10 un dolore molto forte).
- il dolore è peggiorato con il tempo?
- si attenua con l’assunzione di antidolorifici? con il riposo?
- oltre al dolore, avverte altri disturbi?
Il medico inoltre valuta se il paziente:
- soffra di patologie note
- assuma regolarmente dei farmaci
- abbia subito recentemente un trauma (ad esempio è caduto accidentalmente, ha avuto un incidente domestico o stradale, ecc.)
In alcuni casi, infine, può richiedere a completamento della diagnosi:
- esami di laboratorio (come emocromo, funzionalità epatica, funzionalità renale, glicemia, fT3, fT4, TSH, …)
- ecografia dell’addome
- TAC o risonanza magnetica
- elettromiografia
- ecocolordoppler degli arti inferiori
- consulto specialistico (ad esempio con un ortopedico, neurologo, ginecologo, gastroenterologo,angiologo, ecc.)
Cura e rimedi
Un dolore alla coscia lieve può migliorare da solo, senza particolari cure.
Talvolta può essere utile ricorrere ad un antidolorifico, a seconda dell’intensità del dolore; è bene scegliere per primo sempre un farmaco più leggero e gravato da meno probabili effetti collaterali, come il paracetamolo, e passare solo in caso di mancato beneficio, ad altri farmaci come FANS (anti-infiammatori non steroidei) o cortisonici. I farmaci possono essere assunti sotto forma di pomate, pillole o fiale intramuscolo, a seconda della gravità.
Farmaci comunemente usati in altre patologie come epilessia e depressione, sono utilizzati anche nel caso di dolore alla coscia provocato da una neuropatia periferica.
In caso di irritazione del nervo crurale o sciatico, invece, può essere d’aiuto nelle fasi acute del dolore (ossia quando il dolore è più forte) effettuare brevi impacchi freddi sulla schiena, utilizzando una borsa del ghiaccio. Spesso si tende ad effettuare tale impacchi direttamente sulla coscia: in realtà gli impacchi sono poco utili se fatti sulla coscia, dal momento che l’origine del dolore risiede nelle radici spinali che fuoriescono dalle ultime vertebre della colonna vertebrale, e quindi nella schiena.
L’immobilità al letto, salvo nel momento di massimo dolore, non andrebbe mai incoraggiata nel caso di una sciatalgia o di una cruralgia. Un riposo eccessivo e protratto si rivela spesso controproducente ed in grado di peggiorare il dolore: meglio continuare a svolgere le comuni attività quotidiane e muoversi, senza ovviamente sforzarsi o esagerare.
Il riposo è indicato, invece, nel caso di un infortunio muscolare, tendineo od osseo, ma anche in questo non è consigliabile (salvo eccezioni) che sia assoluto, come invece avveniva in passato.
In alcuni casi è utile il ricorso a terapie fisiche, come ultrasuoni, laser terapia, o TENS; oppure fisioterapia per un graduale recupero della forza, sensibilità e movimento della schiena e degli arti inferiori.
Una cura specifica è richiesta nel caso di trombosi venosa profonda con fasciature elastiche compressive, farmaci trombolitici o chirurgia, a seconda della gravità.
La chirurgia è una possibile opzione anche in caso di appendicite acuta, formazioni dell’ovaio o dell’utero (cisti, fibromi, tumori), fratture ossee complicate.
Prevenzione
È impossibile adottare una strategia preventiva assoluta, sono troppe le possibili cause di dolore alla coscia, ma attraverso uno stile di vita equilibrato è possibile ridurre il rischio sotto diversi fronti:
- mangiare bene,
- mantenere il giusto peso corporeo,
- praticare regolarmente un’attività fisica regolare, anche leggera,
- correggere eventuali posture errate che col tempo possono affaticare e compromettere il benessere del nostro corpo (ad esempio non curvare la schiena durante lo studio, se si passano molte ore al computer per lavoro o nel tempo libero, oppure poggiarsi bene ad uno schienale quando ci si mette a tavola, …),
- non abusare di farmaci,
- bere con moderazione (si ad un bicchiere di vino ai pasti, no ai superalcolici),
- non fumare.
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno