Introduzione
Il dolore all’orecchio (otalgia in termini medici) è un sintomo frequente sia in età pediatrica che in età adulto-anziana, anche se può ovviamente riguardare chiunque; può essere particolarmente doloroso, ma in genere non è legato a disturbi gravi.
Il dolore può interessare solo la regione auricolare o estendersi alle aree vicine, come mascella e mandibola, collo o addirittura tutto il lato della testa dell’orecchio in oggetto; può esordire in maniera brusca e improvvisa con picchi acuti alternati a momenti di semplice fastidio, oppure comparire più gradualmente e mantenersi a bassa intensità per tempi più prolungati.
Per risalire alla causa del mal d’orecchio è opportuno rivolgersi ad un medico specialista in otorinolaringoiatria, che è in genere in grado di formulare una diagnosi sulla base di un’accurata visita fondata su anamnesi ed esame obiettivo; gli esami strumentali sono richiesti solo nei casi più complicati e quando all’otalgia si associano altri sintomi più severi, come ad esempio
- riduzione o perdita dell’udito (ipoacusia)
- vertigini
- otorragia (fuoriuscita di sangue).
Molto rara è invece la possibilità che si sviluppi una perdita dell’udito permanente.
Il trattamento è di tipo eziologico, ovvero mirato alla rimozione della causa sottostante.
Cause
L’otalgia è un sintomo molto frequente e che si può manifestare per svariate cause, nella maggior parte dei casi poco o per nulla pericolose per la salute.
Le principali cause di dolore all’orecchio sono:
- Orecchio esterno (padiglione auricolare e condotto uditivo esterno):
- presenza di corpi estranei (condizione comune nei bambini),
- tappo di cerume (oltre al dolore riduce la percezione del suono con senso di ovattamento)
- otite esterna (infezione del padiglione e del condotto uditivo esterno provocata spesso da S. Aureus e Pseudomonas o da virus erpetici; molto rara è la forma di otite esterna maligna che evolvendo in un’osteomielite della base cranica è pericolosa per la vita),
- tumori.
- Orecchio medio:
- miringite (infiammazione della membrana del timpano),
- otite media (molto frequente soprattutto nei bambini),
- rottura del timpano,
- tumori,
- disfunzione della’articolazione temporo-mandibolare,
- nevralgia del nervo trigemino o del nervo facciale,
- patologie infiammatorie o neoplastiche a carico di:
- faringe (mal di gola),
- tonsille (tonsillite),
- base della lingua,
- laringe (laringite),
- seni paranasali (sinusite),
- mastoide (mastoidite);
- barotrauma (improvviso cambiamento di pressione atmosferica, come durante un viaggio in aereo o durante un’immersione subacquea, che nei casi gravi può provocare la rottura del timpano),
- trauma esterno da incidenti o colluttazione con formazione di otoematoma (quest’ultimo è frequente anche negli sport di contatto come arti marziali, pugilato o rugby).
Fattori di rischio
La comparsa di dolore all’orecchio si rende più frequente qualora siano presenti alcuni fattori di rischio generici come:
- diabete,
- riduzione delle difese immunitarie (per HIV, chemioterapia, terapia immunosoppressiva, …),
- concomitante infezione delle vie aeree,
- utilizzo di bastoncini cotonati (cotton fioc) per la pulizia dell’orecchio, che spesso diventano causa di microtraumi e microlesioni che rendono meno resistente la mucosa interna dell’orecchio,
- utilizzo assiduo di piscine o balneazione.
Sintomi
Il dolore all’orecchio è un sintomo espressione di una qualche condizione, non una patologia di per sè; a seconda dei casi può essere monolaterale o bilaterale (interessando un orecchio o entrambi) e può avere un decorso
- acuto intermittente (dolore improvviso, spesso severo, che si alterna a momenti di sollievo),
- o cronico progressivo (il dolore aumenta gradualmente).
Spesso si associa ad altri sintomi quali:
- febbre,
- naso chiuso,
- tosse,
- astenia e malessere generalizzato,
- prurito e mal di gola,
- arrossamento, gonfiore e calore dell’orecchio (tipici segni di infiammazione),
- otorragia (fuoriuscita di sangue dal padiglione auricolare),
- riduzione e perdita dell’udito temporanea e molto raramente permanente.
Nel neonato o nei bambini molto piccoli il dolore all’orecchio può diventare causa di
- crisi di pianto inconsolabile,
- riduzione dell’appetito
- e rifiuto di alimentarsi.
Oltre una certa età è possibile che venga riferita anche una riduzione uditiva.
Tra le cause più comuni ricordiamo le seguenti associazioni sintomo-condizioni:
- dolore all’orecchio e ai denti:
- crescita dei denti permanenti nei bambini,
- ascesso dentale;
- dolore all’orecchio e riduzione dell’udito:
- otite media sieromucosa,
- accumulo di cerume,
- presenza di corpo estraneo,
- timpano perforato;
- dolore all’orecchio e alla deglutizione:
- mal di gola e/o tonsillite,
- dolore all’orecchio e febbre:
- infezione delle vie respiratorie, come ad esempio
Diagnosi
Il percorso diagnostico si avvale dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.
- L’anamnesi consiste in una sorta di intervista medico-paziente che permette di ricostruire la storia clinica recente e passata del malato e di individuare gli aspetti salienti dell’otalgia.
Le domande che il medico pone al paziente cercano di evidenziare le caratteristiche principali del dolore:- se sia monolaterale o bilaterale,
- se sia un dolore continuo, intermittente o ricorrente,
- se sia associato ad una recente infezione delle vie respiratorie,
- se sia associato a movimenti del padiglione auricolare,
- eventuale presenza di patologie sottostanti.
- L’esame obiettivo permette di riconoscere segni e sintomi della patologia in atto. In caso di otalgia consente di riconoscere i sintomi eventualmente associati al mal d’orecchio e, attraverso l’otoscopio, di valutare le caratteristiche anatomo-funzionali dell’orecchio (l’otoscopio permette una visione diretta del condotto uditivo e del timpano).
Vanno sempre valutate e descritte quelle che sono
- sede,
- intensità
- e durata del dolore.
Nei casi complicati può essere utile richiedere l’esecuzione di alcuni esami strumentali come TC o RM delle strutture auricolari.
Cura
La terapia del mal d’orecchio è di tipo eziologico, ovvero basata sulla rimozione della causa sottostante.
Come primo trattamento standard per ridurre la sola sintomatologia dolorosa è possibile fare ricorso ai classici farmaci antidolorifici come Paracetamolo (Tachipirina), Ibuprofene (Brufen, Moment) e Ketoprofene sale di lisina (Oki); è bene ricordare che si tratta di un sintomo spesso causa di intossicazioni da farmaci, in quanto non sempre responsivo ai farmaci da banco il paziente è spesso indotto ad abusare e sovra-dosare i medicinali. In questi casi è ovviamente consigliabile evitare il fai da te e rivolgersi tempestivamente al medico per una diagnosi esatta e la prescrizione di antidolorifici più incisivi.
In caso di infezione accertata andrà instaurata una terapia antibiotica associata a farmaci antinfiammatori/antidolorifici.
In altri casi è richiesta una procedura di tipo chirurgico, come nel caso di traumi con perforazione del timpano (miringoplastica) o di una patologia tumorale.
I corpi estranei vanno accuratamente rimossi da personale medico specializzato (otorinolaringoiatra), per evitare la comparsa di ulteriori lesioni e complicanze.
In caso di mal d’orecchio, al fine di evitare complicazioni e peggioramenti, si raccomanda di evitare:
- baro-traumi eccessivi,
- tuffi o immersioni in acqua,
- rumori eccessivi.
Durante la doccia è opportuno indossare una cuffia che copra le orecchie, o dei tappi impermeabili.
Fonti e bibliografia
- Manuale di Otorinolaringoiatria. A.Quaranta – R.Fiorella. Ed. McGraw-Hill srl.
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo
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