Introduzione
Il dolore pelvico è un dolore localizzato alla pelvi, struttura anatomica posta al di sotto dell’ombelico, tra l’addome e gli arti inferiori.
È un sintomo più frequente nel sesso femminile ma, può talvolta interessare anche l’uomo.
A parte le patologie a carico dell’apparato riproduttivo (che sono la causa più comune di dolore pelvico nella donna), molte altre condizioni possono essere responsabili di dolore alla pelvi, in egual misura in entrambi i sessi, come ad esempio :
- malattie infiammatorie o infettive dell’apparato urinario o intestinale,
- traumi,
- neoplasie,
- deficit neurologici.
Qui tratteremo del dolore pelvico nel sesso maschile, dopo avere brevemente accennato all’anatomia della pelvi.
Cenni di anatomia
La pelvi (detta anche bacino o basso ventre) è quella parte del corpo umano compresa tra addome e cosce.
Si compone di una struttura ossea, costituita dalle ossa del bacino (pube, ischio, ossa iliache, sacro e coccige) che vanno a delimitare una cavità pelvica, la cui base prende il nome di pavimento pelvico; il perineo, invece, è lo spazio posto al di sotto del pavimento pelvico.

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La cavità pelvica ospita:
- nervi,
- muscoli,
- vasi arteriosi,
- vasi venosi,
- legamenti,
- articolazioni,
- organi.
Gli organi contenuti nella pelvi maschile sono:
- vescica,
- uretra,
- reni,
- le ultime porzioni del colon (sigma e retto),
- prostata,
- dotti deferenti,
- vescichette seminali.
La pelvi svolge 3 importanti funzioni, consentendo all’uomo di:
- scaricare il peso della parte superiore del corpo sugli arti inferiori,
- muoversi e mantenere la postura eretta,
- proteggere gli organi pelvici ivi contenuti.
Cause
L’uomo può avvertire dolore alla pelvi per varie cause, a seconda dell’organo e/o della struttura colpiti, tra cui ricordiamo:
- infezioni intestinali,
- malattia infiammatoria intestinale (come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa),
- appendicite,
- diverticolite,
- stitichezza,
- ernia inguinale,
- occlusione intestinale,
- perforazione intestinale,
- sindrome dell’intestino irritabile,
- ascesso peri-rettale,
- proctite,
- emorroidi,
- ragadi anali,
- tumore del retto o del sigma,
- peritonite,
- cistite,
- pielonefrite,
- uretrite,
- orchi–epididimiti,
- diverticoli uretrali,
- calcoli renali,
- tumori a carico del sistema urinario,
- prostatite,
- ipertrofia prostatica,
- fratture ossee,
- stiramenti o traumi muscolari lombo-sacrali,
- neuropatie periferiche (ad esempio nevralgia del pudendo),
- traumi sessuali,
- aderenze cicatriziali post chirurgia pelvica,
- gonorrea, clamidia o altre infezioni a trasmissione sessuale,
- somatizzazione psicologica (ansia, depressione).
Quando non è possibile associare il dolore pelvico ad una causa specifica in particolare, si parlerà di dolore pelvico cronico ad indicare un dolore persistente o ricorrente alla pelvi da almeno 6 mesi, spesso associato a disturbi urinari, intestinali o disfunzioni sessuali come
- impotenza,
- stipsi
- ed incontinenza.
Sintomi
Il dolore alla pelvi nell’uomo può, a seconda della causa scatenante :
- originare da organi contenuti nella pelvi o posti al di fuori della pelvi,
- insorgere in modo acuto all’improvviso, oppure ciclico o cronico,
- essere più o meno intenso (trafittivo, crampiforme, sordo),
- essere localizzato in una sede specifica (al centro, al fianco destro o sinistro) oppure diffuso in tutta la pelvi,
- irradiarsi in altre aree circostanti la pelvi (inguine, schiena, genitali, regione sacro-coccigea o sovra-pubica).
Tra i sintomi che potrebbero accompagnare il dolore, e spesso determinanti durante il processo di diagnosi, ricordiamo
- nausea e/o vomito,
- vomito con emissione di sangue (ematemesi),
- diarrea,
- stitichezza,
- meteorismo e/o flatulenza,
- gonfiore addominale,
- crampi all’addome,
- sangue e/o muco nelle feci,
- sangue e/o muco nelle urine,
- dolore e/o bruciore alla minzione,
- difficoltà alla minzione,
- dolore lombare,
- dolore ai genitali, ai glutei o agli arti inferiori,
- febbre,
- malessere generale.
Se cronico o ricorrente, il dolore pelvico può comportare gravi ripercussioni sulla vita sociale del paziente, con manifestazioni di ansia o depressione che andranno ad influire negativamente sulle comuni attività della vita quotidiana come
- il lavoro,
- l’attività fisica
- ed i rapporti di coppia ed interpersonali.
Quando rivolgersi al medico
Un dolore al basso ventre, specie se lieve e di durata limitata, può non destare particolare preoccupazione: alcune condizioni come un periodo di stitichezza o una distensione intestinale dopo un pasto abbondante, possono comunemente associarsi a dolore pelvico episodico.
Se invece, il dolore pelvico presenta alcuni aspetti, come ad esempio:
- comparsa improvvisa del dolore,
- dolore molto intenso, con tendenza a peggiorare col passare delle ore,
- sangue nelle feci o nelle urine,
- vomito con sangue,
- febbre alta,
- difficoltà ad urinare,
sarebbe opportuno rivolgersi al medico per un controllo accurato, per escludere possibili cause anche gravi all’origine del sintomo.
Diagnosi
Il medico di base raccoglie l’anamnesi del paziente, ossia tutte le informazioni relative alla sua storia clinica ed al suo stile di vita. Quindi effettua la visita medica, concentrandosi in particolare sulla regione della pelvi e gli organi del perineo (genitali ed ano).
A questo punto, in base al sospetto diagnostico, potrà richiedere alcuni esami di approfondimento, come ad esempio:
- esami del sangue,
- raccolta delle urine,
- campione di feci,
- ecografia addome e pelvi (o altri esami più complessi, come ecografia trans-rettale, TAC, Risonanza Magnetica o Endoscopia),
- prove urodinamiche,
- manometria,
- studi neurofisiologici,
- oltre ad un eventuale consulto con un medico specialista (urologo, gastroenterologo, chirurgo, …).
Cura
La cura cambia in relazione alla causa che ha provocato il dolore, causa che può e deve essere accertata solo dal medico. Una volta posta la diagnosi, possono essere forniti consigli dietetici e prescritti farmaci, quali:
- antispastici,
- analgesici,
- antidepressivi,
- antiinfiammatori,
- lattobacilli,
- disinfettanti urinari.
Una terapia fisica con massaggi ed esercizi di rilassamento potrebbe risultare utile nel caso di dolore pelvico legato a disturbi del tessuto muscolare e connettivo. Nel caso di un dolore pelvico da interessamento delle radici nervose sacrali, si può ricorrere alla radiofrequenza pulsata.
Potrebbero essere suggeriti alcuni piccoli cambiamenti del proprio stile di vita, in particolare riguardo l’alimentazione, l’attività fisica e la postura.
Solo nei casi più gravi è richiesto un ricovero ospedaliero.
Il ricorso alla chirurgia è un evenienza rara, che si pone in presenza di condizioni gravi quali:
- fratture ossee,
- complicanze intestinali o genitourinarie.
Un supporto psicologico può essere utile nelle forme di dolore pelvico cronico o ricorrente.
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo
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