Dolori muscolari: cause, pericoli e rimedi

Introduzione

Il dolore muscolare (anche noto come “mialgia”) è una manifestazione clinica comune a numerose condizioni mediche e viene percepito come una sensazione dolorosa che interessa

  • fasce muscolari confinate in uno specifico distretto corporeo (per esempio: gambe, collo, braccia, petto, schiena, spalle),
  • simultaneamente più gruppi di muscoli, presentandosi quindi in maniera diffusa.

Questo tipo di dolore può insorgere gradualmente o improvvisamente e, a seconda di alcune caratteristiche come intensità e durata, riconosce alla base diverse cause, alcune più gravi, altre di minore importanza dal punto di vista medico.

Prima di impostare una terapia, è importante comprendere l’origine del dolore, perché solo rintracciandone la causa è possibile intervenire attuando un trattamento mirato e possibilmente risolutivo (che sarà specifico a seconda dei casi).

Dolore muscolare

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Dolore muscolare localizzato

Molto spesso il dolore muscolare può essere localizzato a livello di una specifica aerea corporea e, nella maggior parte dei casi, il paziente è in grado di indicare esattamente il distretto anatomico interessato dallo stimolo doloroso.

Questo tipo di mialgia può essere riconducibile principalmente a:

  • Esercizio fisico intenso: l’attività eccessiva, in termini di intensità o di durata, con impegno di uno specifico gruppo di muscoli, può causare tensioni muscolari che si riflettono in una maggiore dolorabilità delle regioni corporee interessate.
  • Traumi come strappi, stiramenti o contratture, sviluppatisi sia in corso di attività fisica che durante lo svolgimento delle attività quotidiane.
  • Mantenimento di posture scorrette: specialmente in chi trascorre molte ore nella stessa posizione, possono verificarsi affaticamenti muscolari che riguardano principalmente il distretto di collo, spalle e schiena.

Dolore muscolare diffuso

Il dolore muscolare diffuso è esteso a più fasce muscolari ed è più spesso indicativo di una patologia che può interessare l’organismo in maniera generalizzata.

In questi casi è possibile rintracciare alla base del dolore diverse condizioni cliniche, come:

  • Infezioni virali, principalmente determinate dai virus influenzali ed Enterovirus.
  • Miopatie indotte da farmaci: una comune forma di miopatia autoimmune, caratterizzata da necrosi (morte) del tessuto muscolare alla biopsia e anticorpi anti-HMG CoA reduttasi è quella dovuta all’assunzione di statine (farmaci utilizzati nel trattamento dell’ipercolesterolemia); la sintomatologia caratteristica consiste in una sensazione di intensa stanchezza muscolare che generalmente regredisce con la sospensione del farmaco.
  • Ipotiroidismo: una tiroide incapace di lavorare adeguatamente può manifestarsi con debolezza muscolare generalizzata e dolori diffusi (spesso crampiformi).
  • Miopatie di natura infiammatoria: gruppo di patologie attribuibili ad una disfunzione del sistema immunitario, deputato a difendere l’organismo dagli eventuali “attacchi” esterni; esordiscono in maniera subdola, causando inizialmente una debolezza muscolare che può riguardare i distretti prossimali degli arti (difficoltà a sollevare le braccia, pettinarsi, rialzarsi da terra o stare seduti) oppure in maniera generalizzata i muscoli del collo, del tronco e della porzione distale degli arti, accompagnata dolori muscolari intensi.
  • Squilibri elettrolitici: principalmente alterazioni del livello di potassio e calcio presente nell’organismo.
  • Rabdomiolisi: condizione che consiste nella rottura delle cellule muscolari scheletriche e nel conseguente rilascio nel torrente circolatorio, di sostanze contenute all’interno dei muscoli (mioglobina, creatinina, calcio, potassio, acido urico).
  • Lupus eritematoso sistemico: patologia autoimmune, ad andamento cronico, di natura infiammatoria; può determinare tra i sintomi, dolori muscolari, astenia (senso di debolezza), malessere generalizzato, accompagnato spesso da disturbi articolari e manifestazioni cutanee.
  • Fibromialgia: patologia cronica sistemica, caratterizzata dalla presenza di forti dolori (acuti, brucianti, simili a trafitture) che interessano diffusamente l’apparato muscolo-scheletrico.

Quando rivolgersi al medico

È importante rivolgersi al medico quando il dolore muscolare non vada incontro a miglioramento entro pochi giorni, nonostante il riposo ed i comuni rimedi da automedicazione, oppure immediatamente quando sia accompagnato da uno o più dei seguenti sintomi:

Diagnosi

Nella maggior parte dei casi la diagnosi è di natura clinica, ovvero richiede esclusivamente la visita medica (composta di anamnesi ed esame obiettivo, oltre ad eventuali test e manovre diagnostiche).

Ad esempio:

  • Un dolore insorto in seguito ad un trauma è suggestivo della presenza di una lesione (stiramento o strappo muscolare): la mialgia sarà in questo caso accompagnata da gonfiore e difficoltà a muovere il muscolo interessato.
  • È sempre opportuno, inoltre, indagare sulle abitudini di vita del paziente, con particolare attenzione all’attività professionale (e se/come questa comporti sforzi fisici, l’assunzione di determinate posture per un periodo di tempo prolungato, …).

Nel caso in cui il dolore muscolare assumesse un andamento cronico, presentandosi frequentemente nel corso del tempo, è opportuno considerare l’eventuale presenza di miopatie e\o di altre patologie che possono interessare l’organismo in maniera generalizzata, contribuendo quindi anche a manifestazioni cliniche a carico del distretto muscolare.

In questi casi, potrebbero essere richieste ulteriori indagini laboratoristiche e\o strumentali (come esami di imaging, quali ecografia, TAC e risonanza magnetica), in ragione del sospetto clinico emerso durante la valutazione medica.

I dolori muscolari presenti in forma cronica devono essere affrontati con l’ausilio dello specialista (ortopedico, reumatologo, …).

Rimedi e cura

Il dolore muscolare è un sintomo, non una malattia, quindi per la pianificazione di un’eventuale terapia è spesso necessario ricercare la causa del disturbo e degli eventuali altri sintomi associati, per un approccio mirato.

Se la mialgia è correlata ad affaticamento muscolare, tensioni, assunzione di posture scorrette, strappi o stiramenti, nonché traumi di altra natura, generalmente è attuato un trattamento di tipo sintomatico che prevede:

  • Riposo, che tuttavia solo raramente deve essere assoluto; evidenze recenti indicano infatti che una completa astensione dal movimento è di fatto controproducente. Ovviamente una vera e propria ripresa dell’attività fisica dovrà avvenire in maniera graduale, prediligendo un esercizio di tipo aerobico, come passeggiate, ciclismo, nuoto (ovviamente variabile in base al muscolo interessato).
  • Massaggi, per i quali si raccomanda di fare riferimento a medici e fisioterapisti specializzati.
  • Applicazione di ghiaccio.
  • Interventi di compressione o bendaggio.

A seconda dell’entità dei sintomi è eventualmente possibile associare antinfiammatori:

  • Topici (crema, gel, pomata, cerotto): farmaci antinfiammatori non steroidei (come il diclofenac), applicati localmente, per trattare il dolore muscolare localizzato in una regione corporea non particolarmente estesa; sono somministrati sotto forma di cerotti medicati autoadesivi, formulazioni in crema oppure in gel. La solidità scientifica alla base del loro effetto è tuttavia limitata.
  • Assunzione di FANS sistemici: vengono assunti per bocca, specialmente negli stadi di dolorabilità muscolare diffusa. Presentano importanti effetti collaterali gastrointestinali per cui è sempre preferibile consultare un medico prima dell’assunzione.

Prevenzione

Per ridurre la frequenza di mialgia attribuibile a scorrette abitudini di vita può essere utile adottare alcuni accorgimenti, come:

  1. Mantenere, specialmente quando si sta seduti, una corretta posizione della schiena (diritta);
  2. Non stare seduti troppo a lungo nella stessa posizione;
  3. Utilizzare un poggia piedi e mantenere la schiena appoggiata allo schienale della sedia;
  4. Non sovraccaricare mai un arto solo, ma suddividere il peso in entrambe le braccia (per esempio, quando si porta la spesa);
  5. Non utilizzare tacchi troppo alti o suole raso terra;
  6. Mantenere un peso corporeo ottimale, dimagrendo se necessario.

 

Dott.ssa Chiara Russo, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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