- Introduzione
- Sintomi dell’emorragia interna
- Cause di emorragia interna
- Diagnosi dell’emorragia interna
- Cura dell’emorragia interna
Introduzione
L’emorragia interna è una condizione medica potenzialmente letale che richiede attenzione immediata.
Si verifica quando il sangue fuoriesce dai vasi sanguigni all’interno del corpo, accumulandosi nei tessuti o nelle cavità corporee.
A differenza delle emorragie esterne, visibili sulla superficie del corpo, le emorragie interne possono essere difficili da individuare e diagnosticare tempestivamente.
Sintomi dell’emorragia interna
I sintomi dell’emorragia interna possono variare notevolmente a seconda della localizzazione e dell’entità del sanguinamento.
La forma più comune, e per certi versi banale, emorragia interna visibile è rappresentata dai lividi, segno del sangue che dai vasi sanguigni danneggiati fuoriesce nella pelle circostante.
Alcune forme di lesioni interne possono invece causare perdite di sangue che si palesano attraverso un’apertura del corpo (orifizi), come ad esempio in caso di:
- lesioni gastriche o eosfagee, che possono produrre vomito con sangue
- lesioni intestinali interne all’alvo, che possono manifestarsi come emorragia dall’ano
- lesioni alla testa, che possono causare emorragia dalle orecchie o dal naso
- lesioni polmonari, che possono indurre tosse con catarro schiumoso e sanguinante
- lesioni alle vie urinarie, che possono tradursi in cistite emorragica.
Molto più subdole sono invece le emorragie interne che non causano alcuna fuoriuscita visibile di sangue, tipicamente nel cranio o nella cavità addominale; in questi casi i sintomi suggestivi sono quelli correlati al trauma o all’infortunio, come ad esempio segni e sintomi di commozione cerebrale in caso di trauma alla testa.
Shock ipovolemico
I sintomi più generali di emorragia interna sono invece conseguenti alla perdita di sangue in sé, ma è importante ricordare che è possibile avere un’emorragia interna senza sintomi, dolore compreso; un paziente può infatti arrivare a perdere più del 30% del volume sanguigno prima che si verifichino cambiamenti nei segni vitali o nel livello di coscienza, condizione che prende il nome di shock emorragico, una delle possibili declinazioni dello shock ipovolemico, una forma di shock che si verifica quando non c’è più abbastanza sangue per garantire un’adeguata ossigenazione dell’intero organismo.
In questo caso i sintomi possono comprendere:
- Sintomi generali:
- Debolezza o senso di affaticamento improvviso
- Vertigini e sensazione di svenimento (fino a un’effettiva perdita di coscienza)
- Pelle pallida
- Sudorazione eccessiva, ma fredda (sudorazione algida)
- Sete intensa
- Sintomi cardiovascolari:
- Palpitazioni e tachicardia (battito cardiaco accelerato)
- Ipotensione (pressione sanguigna bassa)
- Sintomi addominali (in caso di emorragia intra-addominale):
- Dolore o gonfiore addominale
- Rigidità della parete addominale
- Nausea o vomito
- Ecchimosi attorno all’ombelico (segno di Cullen) o sui fianchi (segno di Grey Turner)
- Sintomi toracici (in caso di emorragia intratoracica):
- Dolore al petto
- Difficoltà respiratoria
- Tosse con espettorato sanguinolento
- Sintomi neurologici (in caso di emorragia intracranica):
- Mal di testa intenso e improvviso
- Alterazioni dello stato di coscienza
- Difficoltà nel parlare o nel muoversi
- Convulsioni
I sintomi possono svilupparsi gradualmente o manifestarsi improvvisamente, tutti o solo alcuni, a seconda della posizione, velocità ed entità del sanguinamento.
Cause di emorragia interna
Le possibili cause dell’emorragia interna sono molteplici e possono essere raggruppate in diverse categorie:
- Traumi, ad esempio:
- Incidenti automobilistici
- Cadute da grandi altezze
- Lesioni da impatto
- Ferite penetranti (ad esempio, da arma da fuoco o da arma bianca)
- Condizioni mediche:
- Ulcere gastriche o intestinali
- Rottura di aneurismi (dilatazioni anomale dei vasi sanguigni)
- Tumori
- Malattie del fegato avanzate
- Gravidanza ectopica (condizione in cui l’embrione si impianta al di fuori dell’utero, generalmente nelle tube di Falloppio)
- Complicanze chirurgiche:
- Danni accidentali ai vasi sanguigni durante interventi chirurgici
- Sanguinamento post-operatorio
- Disturbi della coagulazione:
- Emofilia
- Malattia di von Willebrand
- Effetti collaterali di farmaci anticoagulanti
Diagnosi dell’emorragia interna
La diagnosi di un’emorragia interna può essere complessa e richiede una combinazione di valutazione clinica, esami di laboratorio e tecniche di imaging. Il processo diagnostico generalmente include:
- Anamnesi e esame obiettivo: Il medico raccoglierà informazioni sulla storia clinica del paziente e condurrà un esame fisico approfondito.; una rilevante perdita di sangue induce spesso variazioni nei parametri vitali (frequenza cardiaca, pressione sanguigna, frequenza respiratoria) oltre che attraverso effetti visibili nello stato mentale del paziente. Altrettanto significativi possono essere segnali come
- lesioni osservabili sulla pelle, come macchie bluastre o violacee sulla cute
- alterazioni della sensibilità cutanea, come formicolii o intorpidimenti
- indizi che facciano sospettare una pressione eccessiva all’interno di un compartimento muscolare (sindrome compartimentale)
- Esami del sangue:
- Emocromo completo per valutare i livelli di emoglobina e l’ematocrito
- Test di coagulazione
- Gruppo sanguigno e prove crociate (in preparazione per eventuali trasfusioni)
- Tecniche di imaging, tra cui:
- Ecografia: utile per visualizzare rapidamente la presenza di liquido libero in cavità addominale o toracica (in regime di urgenza risulta particolarmente utile l’ecofast)
- Tomografia computerizzata (TC): fornisce immagini dettagliate di organi interni e può identificare la fonte del sanguinamento
- Risonanza magnetica (RM): particolarmente utile per valutare emorragie cerebrali
Cura dell’emorragia interna
Il trattamento dell’emorragia interna dipende dalla causa, dalla localizzazione e dalla gravità del sanguinamento. L’obiettivo primario è arrestare l’emorragia e stabilizzare il paziente.
- Stabilizzazione iniziale:
- Somministrazione di liquidi per via endovenosa per mantenere il volume ematico
- Trasfusioni di sangue o emoderivati, se necessario
- Ossigenoterapia
- Trattamento farmacologico:
- Farmaci per favorire la coagulazione (ad esempio, vitamina K, acido tranexamico)
- Inversione degli effetti degli anticoagulanti, se il paziente li sta assumendo
- Interventi chirurgici:
- Laparotomia esplorativa per identificare e trattare sanguinamenti addominali
- Interventi neurochirurgici per emorragie cerebrali
- Riparazione di vasi sanguigni danneggiati
- Procedure mini-invasive
- Endoscopia: può essere utilizzata per trattare sanguinamenti del tratto gastrointestinale
- Trattamento della causa sottostante:
- Terapia per ulcere gastriche o intestinali
- Trattamento di tumori o altre condizioni mediche che hanno causato l’emorragia
- Monitoraggio e cura di supporto:
- Monitoraggio continuo dei segni vitali
- Gestione del dolore
- Prevenzione delle complicanze (come infezioni o trombosi).
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