Sangue nello sperma (emospermia): cause e pericoli

Introduzione

Con il termine “emospermia” si fa riferimento, in ambito medico, alla presenza di sangue nel liquido seminale (sperma).

Questa evenienza, pur essendo fonte di notevole e comprensibile preoccupazione per il paziente, non è di solito indicativa di una condizione clinica particolarmente allarmante; la presenza di sangue nel liquido seminale può essere ad esempio riconducibile ad un trauma riportato a livello delle strutture che concorrono alla formazione dell’eiaculato (epididimo, vescicole seminali, prostata o altre strutture ghiandolari minori), o come conseguenza di interventi di biopsia prostatica o vasectomia (casi in cui tende a risolversi spontaneamente nell’arco di qualche giorno); tra le altre possibili cause si annoverano infezioni (ad esempio malattie sessualmente trasmesse) e più raramente condizioni patologiche di natura diversa (come iperplasia prostatica benigna, epididimite, prostatite, uretrite, tumori prostatici, emangiomi, schistosomiasi o tubercolosi).

L’iter diagnostico si avvale di una scrupolosa anamnesi con un’attenta valutazione delle caratteristiche degli eventuali sintomi riferiti dal paziente, nonché sull’indagine di eventuali disturbi pregressi (patologie prostatiche, tubercolosi, patologie a trasmissione sessuale, viaggi in zone ad aumentata incidenza di schistosomiasi) che potrebbero associarsi al quadro clinico in esame. Il passo successivo consiste nell’esame obiettivo con valutazione dei genitali esterni, un’esplorazione digito-rettale (per valutare la salute della prostata) ed eventuali ulteriori esami laboratoristici e\o strumentali, in ragione del sospetto diagnostico elaborato.

L’emospermia può andare incontro a risoluzione spontanea, quando invece è causata da una patologia specifica il trattamento della causa sottostante consente la remissione della sintomatologia.

Cause

In passato la presenza di tracce di sangue nello sperma era un sintomo considerato di scarso interesse, ritenuto addirittura conseguenza di un’astinenza sessuale prolungata o rapporti particolarmente intensi e vigorosi (ivi compresa la masturbazione, se praticata con eccessiva frequenza e/o aggressivamente); sebbene siano cause ritenute tuttora plausibili, lo studio del sintomo è progredito e disponiamo oggi di una conoscenza più approfondita delle possibili cause.

Nella maggior parte dei casi l’emospermia non è preoccupate e riconosce alla base una causa di natura benigna che va generalmente incontro a risoluzione spontanea (nell’arco di giorni o al massimo mesi); negli uomini di età inferiore ai 40 anni senza fattori di rischio (pregressi di tumore, malformazioni urogenitali note, disturbi emorragici) e negli uomini senza sintomi associati, il disturbo è spesso autolimitante e non richiede ulteriori valutazioni o trattamenti. Nei casi di contemporanea presenza di sintomi relativi al tratto urinario inferiore in soggetti giovani la causa è tipicamente un’infezione sessualmente trasmessa, come clamidia, gonorrea, … (fonte: AAFP).

Sottoporsi a procedure ambulatoriali e chirurgiche del tratto genitale può condurre allo sviluppo di emospermia, per esempio nel caso di interventi quali:

  • Biopsia prostatica: esame svolto ambulatorialmente in anestesia locale che prevede il prelievo di frammenti di tessuto prostatico sotto guida ecografica e la successiva valutazione istologica dei campioni (l’emospermia può persistere fino ad un mese);
  • Vasectomia: intervento di resezione e legatura dei dotti deferenti (localizzati nello scroto), al fine di ottenere la sterilizzazione maschile.
  • Cistoscopia: esame invasivo che consente l’osservazione diretta delle pareti interne della vescica, mediante l’introduzione di un endoscopio attraverso il pene.

Cause più rare di emospermia sono:

  • Iperplasia prostatica benigna: accrescimento di natura non cancerosa della ghiandola prostatica, tanto da rendere difficoltosa la minzione, con necessità di urinare spesso e urgentemente.
  • Infezioni: riguardano principalmente epididimo, prostata e uretra.
  • Cancro alla prostata: è caratterizzato da una proliferazione incontrollata delle cellule che compongono la ghiandola prostatica; le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente negli uomini a partire dai 50 anni di età.
  • Emangiomi: tumore costituito da una replicazione incontrollata delle cellule che costituiscono l’endotelio dei vasi sanguigni; gli emangiomi dell’uretra spermatica o del dotto spermatico possono manifestarsi con una copiosa emospermia.
  • Schistosomiasi: infezione da vermi parassiti di forma piatta (trematodi) che si contrae nuotando o bagnandosi in acque dolci contaminate, molto frequente in Africa, Medio Oriente e sud-est asiatico.
  • Schistosoma hematobium causa un’infezione delle vie urinarie e della vescica che si manifesta frequentemente ematuria ed emospermia.
  • Tubercolosi: patologia che colpisce primariamente i polmoni, ma che può diffondere in sede extrapolmonare per via ematogena; se interessa il tratto genito-urinario può manifestarsi con emospermia.
  • HIV, infezione trasmessa prevalentemente attraverso il sangue (rapporti sessuali, scambio di siringhe o altro contatto con sangue infetto, latte materno, …).

Essere affetti da disturbi della coagulazione o da anemia falciforme può facilmente predisporre allo sviluppo del disturbo, così come pressione alta, malattie epatiche croniche, amiloidosi, linfoma.

Sintomi d’allarme

Molto spesso la presenza di sangue nel liquido seminale non è preoccupante e tende ad essere una condizione che si autolimita nel corso del tempo; in alcuni casi, tuttavia, l’emospermia si associa ad altri sintomi che richiedono una valutazione medica immediata, quali:

Quando rivolgersi al medico

Si raccomanda di rivolgersi sempre al medico in caso di presenza di tracce di sangue dello sperma, anche se in soggetti giovani il riscontro isolato non è in genere associato a disturbi di sorta.

Diagnosi

L’iter diagnostico prevede:

  1. Anamnesi patologica prossima: il medico valuta attentamente la sintomatologia riferita dal paziente, indagandone le caratteristiche (durata del disturbo, intensità del sanguinamento, eventuali sintomi associati);
  2. Anamnesi patologica remota: il medico valuta la presenza di eventuali disturbi che potrebbero essere alla base dell’emospermia (infezioni delle vie urinarie, malattie sessualmente trasmissibili, recente biopsia prostatica, iperplasia prostatica, viaggi in aree endemiche per schistosomiasi, anamnesi familiare positiva per cancro prostatico);
  3. Valutazione di eventuali sintomi sistemici (febbre, brividi, dolori ossei, dimagrimento non spiegato, sudorazione notturna);
  4. Esame obiettivo: prevede la valutazione della prostata (tramite esplorazione digito-rettale) e dei genitali esterni, per ricercare eventuali nodularità, masse o aree di tumefazione doloranti alla palpazione.

Sulla base del sospetto diagnostico potranno poi essere condotti ulteriori accertamenti, come:

Cura e rimedi

Nella maggior parte dei pazienti di età inferiore ai 30\40 anni l’emospermia è benigna, non associata ad altri sintomi, ad anomalie nel corso dell’esame obiettivo o a risultati alterati di esame urine, urinocoltura o test per la valutazione di malattie sessualmente trasmissibili; in questo caso può non essere necessario un trattamento in quanto la condizione va incontro a risoluzione spontanea e non influenza l’attività sessuale.

Qualora invece fosse stata individuata chiaramente la causa alla base dell’emospermia, il trattamento della patologia sottostante consente in genere la completa risoluzione del disturbo.

 

A cura della Dott.ssa Chiara Russo, medico chirurgo

 

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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