Fotosensibilità: significato, cause, sintomi e cura

Cos’è la fotosensibilità?

La fotosensibilità è una condizione in cui la pelle diventa eccessivamente sensibile alla luce solare o ad altre forme di luce ultravioletta, esponendosi al rischio di facili ustioni.

Si manifesta tipicamente in forma di eruzioni cutanee o vere e proprie scottature solari, specialmente sulle aree della pelle esposte ai raggi ultravioletti (viso, décolleté, braccia, collo, …), con lo sviluppo di

  • prurito,
  • dolore,
  • vesciche e successiva desquamazione.

Può essere causata da alcuni farmaci, come antibiotici e farmaci antitumorali, radioterapia, esposizione a determinate sostanze chimiche e varie condizioni mediche, come il lupus e lo xeroderma pigmentoso.

Dal punto di vista della terminologia è possibile definire:

  • fotodermatosi un’eruzione cutanea dovuta alla fotosensibilità
  • fotodermatite un’eruzione cutanea eczematosa, ovvero interessata anche da un processo infiammatorio (dermatite)
  • una sostanza chimica (farmaco, pianta, inquinante, …) che provoca fotosensibilità è detto fotosensibilizzante.

Cause

Il termine fotosensibilità può indicare numerosi sintomi causati o esacerbati dall’esposizione alla luce solare; si tratta di reazioni che nel complesso possono riguardare chiunque, a qualunque età ed etnia.

I pazienti possono essere sensibili ad uno specifico tipo di luce solare (ad esempio solo ai raggi UVB, UVA o allo spetto della luce visibile) o ad una gamma più ampia di radiazioni; la fotosensibilità più comune è quella secondaria all’esposizione agli UVA, che:

  • Raggiungono la Terra tutto l’anno, benché in estate la quantità sia più rilevante
  • Raggiungono la Terra durante tutte le ore di luce, ma in particolar modo a cavallo del mezzogiorno solare
  • Trasportano un’energia inferiore rispetto agli UVB (sono quindi meno dannosi per il DNA), ma sono in grado di penetrare più in profondità nella cute (fino al derma)
  • Penetrano il vetro (a differenza degli UVB, che sono peraltro responsabili della stimolazione alla base della produzione di vitamina D).

Alcuni fattori genetici ed ambientali possono modulare la gravità della reazione.

Le possibili cause di questa reazione esagerata possono essere distinte in 5 diverse categorie di fotodermatosi (reazione patologica al sole):

  • Primarie o autoimmuni, tipicamente di causa sconosciuta ma con manifestazioni piuttosto caratteristiche, come ad esempio
    • Dermatite polimorfa solare
    • Orticaria solare
  • Indotte da farmaci o da altre sostanze (fotosensibilizzante), come nel caso di
    • Medicinali, ad esempio
      • diuretici tiazidici
      • alcuni antibiotici (come le tetracicline)
      • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come il ketoprofene
      • fenotiazine (antipsicotici/antistaminici)
    • Da fotocontatto, legate cioè all’esposizione solare su porzioni di pelle entrate in contatto con sostanze fotosensibilzzanti, come nel caso di
      • psoraleni contenuti in piante, ortaggi, frutta
      • fragranze nei cosmetici
      • coloranti e disinfettanti
  • Dermatiti (infiammazioni della pelle) preesistenti ed esacerbate dal sole, come in caso di:
  • Metaboliche (rare), come varie forme di porfiria, in cui sostanze tossiche si accumulano sulla pelle
  • Genetiche.

Nel caso delle reazioni provocate da sostanze chimiche, a prescindere dalla loro natura, è possibile operare un’ulteriore distinzione in base al meccanismo biochimico coinvolto:

  • Reazione fototossica, la più comune, che si verifica quando la sostanza (tipicamente un farmaco, assunto per bocca o applicato localmente) viene attivata dall’esposizione ai raggi UV; una reazione fototossica può verificarsi in pochi minuti o dopo alcune ore dall’esposizione e di solito è limitata alla pelle che è stata esposta.
  • Reazione fotoallergica, più rara, è conseguenza dell’interazione tra raggi UV e gli ingredienti di medicinali o altri prodotti applicati direttamente sulla pelle e dell’attivazione del sistema immunitario, che produce anticorpi in risposta.

Fattori di rischio

Benché varie forme di fotosensibilità possano colpire chiunque, eventualmente con probabilità di rischio differenti, i soggetti di carnagione molto chiara, capelli rossi e occhi azzurri, sono spesso considerate più fotosensibili rispetto a soggetti caratterizzati da fototipi di pelle più scura con maggior facilità ad abbronzarsi.

 

Sintomi

I sintomi espressi da una reazione di fotosensibilità dipendono dalla forma sviluppata, ma tipicamente:

  • colpiscono le zone esposte alla luce solare, come viso, collo, mani; sono meno gravi o del tutto assenti nelle zone coperte, spesso si apprezza addirittura una separazione netta in corrispondenza di pelle protetta da indumenti o gioielli (ad esempio cinturino dell’orologio, anelli), ma esistono anche eccezioni, come il viso (risparmiato) nel caso della dermatite polimorfa solare;
  • più in generale spesso sono risparmiate
    • pieghe delle palpebre superiori
    • solchi profondi su viso e collo
    • pelle ricoperta di peli od ombreggiata dalle orecchie, naso e mento
    • spazi interdigitali (tra le dita).
  • possono comparire anche in seguito all’esposizione a raggi UV artificiali, come le lampade abbronzanti;
  • si nota un’esacerbazione nei mesi estivi, sebbene alcune forme possano essere presenti tutto l’anno.

Dermatite polimorfa solare

Si tratta di un’eruzione ancora non perfettamente compresa, per quanto relativamente comune nella popolazione; appare come placche irregolari, rosse, pruriginose ed in rilievo, occasionalmente anche come vesciche, solo nelle aree esposte al sole. Generalmente insorgono da 30 minuti a diverse ore dopo l’esposizione al sole, con ondate successive che possono protrarsi fino ad alcuni giorno dopo.

L’eruzione di solito scompare entro alcuni giorni o poche settimane.

Ad eccezione di tutte le altre reazioni, in questo caso una progressiva e soprattutto graduale esposizione può contribuire a ridurre la sensibilità verso il sole.

Reazioni da fototossicità

Nel caso delle reazioni da fototossicità il paziente sviluppa

  • dolore,
  • arrossamento o altre alterazioni del colore della pelle.

I sintomi sono in parte sovrapponibili a quelli di un’ustione solare, ma in questo caso è mediata dalla sostanza estranea; tutte le reazioni fototossiche compaiono solo su aree della pelle che siano state esposte al sole, già entro poche ore al massimo.

Reazioni fotoallergiche

In questo caso si sviluppano

  • arrossamento,
  • desquamazione,
  • prurito
  • e talvolta vesciche e macchie che ricordano l’orticaria.

Questo tipo di reazione può essere causato ad esempio da lozioni dopobarba, creme solari e sulfamidici; a differenza delle reazioni fototossiche l’insorgenza avviene con un ritardo di 24-72 ore.

Fotosensibilità e lupus

La fotosensibilità può causare

tanto nelle persone con lupus cutaneo che sistemico.

L’eccessiva esposizione ai raggi UV è un fattore scatenante noto per la capacità di innescare riprese della malattia (fiammate), la risposta è tuttavia individuale e può verificarsi anche in caso di esposizione a luci fluorescenti.

Complicazioni

Indipendentemente dal tipo di pelle, quando si sviluppa fotosensibilità si potrebbe essere particolarmente a rischio anche per danni permanenti alla pelle e per lo sviluppo di tumore, anche in caso di un’esposizione limitata ai raggi ultravioletti (UV).

Skin Cancer Foundation

Le reazioni da fotosensibilità riducono infatti le naturali difese della pelle, aumentando il rischio di danni.

Diagnosi

Il medico specializzato nel riconoscimento e caratterizzazione di una reazione da fotosensibilità è dermatologo; la diagnosi non può prescindere da un’accurata anamnesi, volta ad evidenziare fattori quali:

  • precedenti di disturbi della pelle
  • precedenti reazioni al sole
  • familiarità
  • modalità e tempi di comparsa della reazione
  • altre patologie
  • assunzione di farmaci
  • esposizione ad altre sostanze.

A seguito dell’esame obiettivo, concentrato soprattutto sull’osservazione della pelle, è possibile valutare di procedere a specifici esami in base al sospetto clinico maturato, tra cui:

Piuttosto caratteristico è il cosiddetto foto patch test, una variante del patch test tradizionale, utilizzato la diagnosi delle allergie cutanee a sostanze fotosensibili: cerotti adesivi contenenti noti materiali fotosensibilizzanti vengono applicati sulla parte superiore della schiena, rimossi dopo due giorni per poi esporre il paziente a luce UVA per 10 minuti. La reazione si considera positiva in caso di comparsa di eritema circa due giorni dopo.

Più semplice è invece il foto test, durante il quale il paziente viene irradiato su una zona normalmente poco esposta al sole, ad
esempio il gluteo, con raggi UVA e UVB, osservando eventuali reazioni nelle 24 ore successive.

Cura

La terapia di una condizione da fotosensibilità richiede

  • protezione in caso di esposizione solare (e da fonti artificiali di raggi UV)
  • trattamento del disturbo sottostante.

Una corretta protezione dal sole richiede di:

  • Evitare l’esposizione alla luce solare diretta
  • Restare all’interno e lontano dalle finestre, cercando zone d’ombra quando si è all’aperto
  • Scegliere indumenti coprenti ed indossare un cappello a tesa larga quando si è all’aperto.
  • Applicare regolarmente e generosamente una crema solare ad ampio spettro con fattore di protezione SPF 50 o superiore, su tutta la pelle esposta.

La dermatite polimorfa solare paradossalmente beneficia invece di un’esposizione graduale ed inizialmente molto cauta alle radiazioni ultraviolette.

Nei pazienti affetti, in conseguenza dello stile di vita necessario, è raccomandato un periodico screening della vitamina D ed una sua conseguente integrazione.

Domande frequenti

Augmentin causa reazioni da fotosensibilità?

No, Augmentin (o più correttamente i due principi attivi contenuti, amoxicillina ed acido clavulanico) non inducono reazioni da fotosensibilità.

L’esposizione alla luce degli schermi può causare reazioni?

No.

Fonti e bibliografia

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.