Introduzione
Alcune persone avvertono spesso una sensazione di freddo, nonostante il clima mite e anche quando chi sta intorno al loro non manifesti la stessa percezione della temperatura esterna. Questa condizione viene chiamata ipersensibilità o intolleranza al freddo.
È generalmente dovuta ad una maggiore sensibilità costituzionale alle basse temperature, condizione per cui non è necessario (né possibile) trovare soluzione, se non accettare d’esser nati un po’ più freddolosi degli altri; meno comunemente può essere invece il sintomo di una malattia o di una carenza nutrizionale.

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Cause
Le cause patologiche in grado di suscitare l’intolleranza al freddo, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne, sono svariate. Tra le più comuni, ricordiamo:
- anemia
- cattiva circolazione del sangue
- infezioni
- stanchezza e/o stress
- magrezza costituzionale o patologica
- disturbi della tiroide
- disturbi dell’ipofisi
- disturbi dell’ipotalamo
- morbo di Parkinson
- lesione di un nervo
- fibromialgia
- diabete
- farmaci
Sentire sempre freddo può essere un sintomo di anemia, condizione accompagnata spesso anche da altri disturbi comuni come la stanchezza ed il pallore del viso; chi soffre di anemia presenta un ridotto valore del sangue dei globuli rossi e dell’emoglobina con conseguente ridotto apporto di sangue ossigenato ai tessuti del nostro corpo. L’anemia può essere dovuta a varie cause di natura ereditaria, ambientale o nutrizionale (come un ridotto apporto con la dieta di ferro e vitamina B12).
Anche la cattiva circolazione del sangue può essere causa di una ipersensibilità al freddo; chi ne soffre sente spesso le dita delle mani o dei piedi infreddoliti, a causa di un’alterazione del microcircolo sanguigno con carente apporto di sangue (e quindi di calore) nelle estremità del nostro corpo. Tale disturbo può essere legato alla sindrome di Raynaud, cioè ad uno spasmo episodico che costringe la parete dei piccoli vasi sanguigni delle mani o dei piedi, rendendoli temporaneamente più bianchi e freddi rispetto al resto del corpo.
Il freddo avvertito in seguito ad un’infezione quando si innalza la temperatura corporea, spesso accompagnato da brividi ed alternato ad una sensazione di calore provocato dalla febbre, può essere causato da diversi agenti patogeni come virus o batteri.
Se si è dormito poco e male o in caso di jet-lag, oppure quando ci si sente particolarmente stanchi o stressati, ad esempio per un problema sul lavoro od una preoccupazione, si potrebbe avvertire una maggiore sensibilità verso il freddo: questa sensazione in genere scompare, dopo un riposo ristoratore o superato il momento di difficoltà.
Le persone
- molto magre costituzionalmente
- e/o che soffrono di malassorbimento intestinale (ad esempio a causa di malattie come il morbo di Crohn)
- e/o che non assumono il giusto apporto di nutrienti (in particolare vitamine, minerali, proteine) ad esempio a causa di diete non equilibrate perché affetti da anoressia nervosa,
spesso presentano, tra gli altri possibili disturbi, anche una sensazione di freddo sistemica. In particolare, in caso di magrezza eccessiva, viene a mancare quel giusto strato di grasso corporeo che di norma contribuisce ad isolare il nostro corpo rispetto all’ambiente esterno riducendo la dispersione di calore.
Una tiroide che funziona poco (pigra), condizione nota come ipotiroidismo, si associa sempre ad un’intolleranza al freddo. Se la tiroide non funziona bene, infatti, produciamo meno ormoni tiroidei che di norma regolano il metabolismo e la temperatura del corpo. Chi soffre di ipotiroidismo avrà spesso freddo, oltre che soffrire di stitichezza, gonfiore, pelle secca, stanchezza e depressione.
Altre cause che possono associarsi alla sensazione di freddo sono una disfunzione dell’ipofisi o dell’ipotalamo. Ricordiamo che:
- l’ipofisi è una piccola ghiandola del cervello situata all’interno della sella turcica, ove svolge normalmente la funzione di regolazione della temperatura corporea e della produzione di alcuni ormoni (come il TSH, che agisce sulla tiroide);
- l’ipotalamo, invece, è un’area del cervello che regola la temperatura, la produzione di ormoni, la sensazione di fame, l’umore, il desiderio sessuale, il sonno, la sete e la pressione sanguigna.
Una disfunzione di tali organi può dipendere da una malattia genetica, un’infezione od un trauma.
A soffrire di fibromialgia sono soprattutto le donne; la causa non è ancora nota, mentre sono ben conosciuti i sintomi, tra i più comuni: dolori diffusi in tutto il corpo, cronici ed invalidanti, stanchezza, insonnia, intolleranza al freddo e depressione.
Una causa meno comune di sensazione di freddo sistemico è un disturbo di natura neurologica, come una lesione di un nervo (ad esempio in seguito ad un incidente) oppure il morbo di Parkinson (di cui avvertire spesso freddo risulta essere un sintomo meno comune ma possibile).
Se pur raramente, infine, possibili altre cause di intolleranza al freddo sono:
- diabete scompensato, con complicanze quali alterazioni del microcircolo sanguigno periferico o una neuropatia periferica
- effetto collaterale di alcuni farmaci, come i betabloccanti.
Quando rivolgersi al medico: gli altri sintomi
La sensazione di ipersensibilità al freddo può essere l’unico disturbo avvertito dal paziente ed è normale in caso di
- febbre (quando la temperatura del corpo comincia ad innalzarsi sopra i 37 °C, ad esempio per un’infezione o un banale stato influenzale)
- o se ci troviamo in un ambiente particolarmente freddo.
Talvolta, però, insieme alla sensazione di freddo sistemico, possono manifestarsi altri sintomi che è bene non sottovalutare, come:
- pallore del viso
- pelle secca
- stanchezza eccessiva, anche dopo piccoli sforzi
- mal di testa
- difficoltà di concentrazione
- alterazioni del battito cardiaco (aritmie)
- perdita di peso eccessiva o rifiuto del cibo
- aumento di peso
- tremori
- stitichezza (prima assente)
- ciclo mestruale irregolare (amenorrea e/o oligomenorrea)
- sbalzi d’umore, in senso depressivo
- dolori muscolari od articolari
- gonfiore e dolore alle gambe
- brevi episodi di dita delle mani e dei piedi che impallidiscono, per poi diventare di colorito bluastro
- (fenomeno di Raynaud)
- geloni o ulcere ai piedi o alle mani
- formicolii o sensazione di intorpidimento di braccia o gambe
- dolori diffusi in tutto il corpo
In presenza di tali sintomi, è sempre bene rivolgersi al medico per un controllo.
Quali esami richiede il medico?
Sentire spesso freddo può essere legato ad una semplice predisposizione soggettiva, spesso a soffrirne sono soprattutto le donne ed in tal caso non ci sono particolari esami di controllo o cure che il medico debba adottare.
Il paziente può però riferire nel corso della visita medica altri disturbi, oltre l’intolleranza al freddo. Dopo un’accurata visita medica,
- se si è in presenza di altri disturbi/segni clinici
- o se si sospetta una malattia organica come causa della sensazione di freddo sistemico,
il medico può richiedere un approfondimento diagnostico, con uno o più dei seguenti esami e visite specialistiche, ossia:
- esami di sangue, tra cui
- esame delle urine.
Tra gli specialisti che possono essere coinvolti, in base a quanto emerso dalla prima visita, si annoverano
- angiologo (che potrebbe approfondire con la capillaroscopia)
- endocrinologo
- neurologo (con eventuale richiesta di risonanza magnetica e/o TAC)
- psichiatra.
Cosa fare
Le cure dipendono dalla malattia di base che causa la sensazione di intolleranza al freddo.
In linee generali è buona regola:
- coprirsi bene testa, mani e piedi se le temperature esterne sono rigide
- avere un’alimentazione equilibrata con il giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali
- non eccedere con alcool e superalcolici
- non fumare
- idratare la pelle con creme nutritive, che mantengono il naturale film idrolipidico della cute indispensabile ad evitare dispersioni di calore.
A differenza di come si crede comunemente la sensazione di freddo non si combatte bevendo alcool o con un bagno eccessivamente caldo, pratiche che potrebbero sortire l’effetto contrario a causa dell’effetto di vasodilazione che aumenta la dispersione del calore.
Meglio riattivare la circolazione con getti di acqua calda alternata ad acqua fredda, o ristorarsi con l’acqua tiepida.
Anche l’alcool, dopo un iniziale e piacevole sensazione di calore, dovuta alla dilatazione dei vasi sanguigni, si associa ad una maggiore dispersione di calore e quindi alla sensazione di freddo.
In caso di carenza di ferro, vitamine o minerali, questi elementi devono essere integrati con la dieta e con specifici integratori alimentari, da assumere solo su indicazione medica.
Antibiotici e anti-infiammatori sono richiesti nel caso di infezioni batteriche.
La cura dell’ipotiroidismo prevede l’assunzione quotidiana della levotiroxina sodica, in compresse.
La cura dell’anemia dipende dalla causa scatenante.
Un difetto del microcircolo sanguigno periferico, in particolare la sindrome di Raynaud, trova giovamento dall’assunzione di farmaci ad azione vasodilatatore.
Un supporto psicologico o psichiatrico potrebbe essere richiesto nel caso dell’anoressia nervosa o per la gestione della sindrome depressiva delle pazienti che soffrono di fibromialgia.
Fonti e bibliografia
- Principi di Medicina Interna, Harrison
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo
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