Lividi: cause, sintomi, pericoli e cura

Introduzione

Il livido (in termini medici definito più propriamente “ecchimosi” o “ematoma”) è una raccolta di sangue che fuoriesce da un vaso sanguigno danneggiato e che si raccoglie nel tessuto sottocutaneo, ovvero sotto la pelle, rendendosi così visibile.

Nella maggior parte dei casi i lividi si formano per semplici urti, molto spesso accidentali; più raramente, invece, la loro formazione può essere la spia di una patologia ben più seria che potrebbe richiedere attenzione medica.

I lividi normalmente si evolvono dopo la loro formazione, modificando il proprio colore, passando da un colore rossastro iniziale ad un giallo-verdognolo, fino a un completo riassorbimento.

A seconda della loro grandezza i lividi assumono un nome diverso. Si parla di:

  • Ecchimosi (i lividi più comuni): sono piccole emorragie sottocutanee di circa 2-3 cm.
  • Petecchie: sono emorragie puntiformi di circa 2 mm dovute alla rottura di piccoli capillari.
  • Porpora: emorragie puntiformi ma che arrivano a 7-8 mm di grandezza. Possono essere rilevate e quindi palpabili.
  • Ematomi: emorragie di grandi dimensioni che possono manifestarsi oltre che a livello sottocutaneo anche a livello degli organi interni. In quest’ultimo caso non sono visibili all’esterno e possono essere perciò pericolosi qualora la loro formazione derivi dalla rottura di un’arteria e il sanguinamento non si arresti da sé. Tipico esempio è quello degli ematomi cerebrali da trauma cranico (ematoma subdurale, epidurale, parenchimale, …).
Livido su un braccio di donna, dovuto ad un'iniezione

Livido su un braccio, dovuto ad un’iniezione (iStock.com/Jay_Zynism)

Cause e fattori di rischio

La causa più frequente della formazione di lividi è senza dubbio il trauma, che a sua volta può essere dovuto per esempio a:

  • cadute da perdita dell’equilibrio (soprattutto in bambini ed anziani),
  • traumi accidentali,
  • traumi durante attività sportive o ludiche,
  • traumi per incidenti stradali,
  • aggressioni.

Oltre che a livello sottocutaneo i lividi possono formarsi in qualunque altra parte del corpo:

  • a livello osseo in seguito a fratture,
  • a livello muscolare per strappi, lesioni e lacerazioni,
  • a livello di vari organi interni (si parla propriamente di ematoma epatico se coinvolge il fegato, splenico se riguarda la milza, cerebrale nel caso del cervello, …)

Possono formarsi anche a distanza dal punto in cui si è verificato il trauma, questo avviene poiché il sangue tende a raccogliersi nelle zone declivi del corpo seguendo la forza di gravità. Tipico esempio è quello del trauma al capo con frattura della base cranica, che si presenta con lividi e gonfiore a livello delle palpebre.

I lividi possono formarsi in qualsiasi individuo a qualunque età, tuttavia alcuni fattori di rischio aumentano la possibilità che i lividi si formino in specifiche categorie di pazienti:

  • spessore della pelle ridotto (soprattutto nelle donne in età fertile per la presenza di estrogeni e negli anziani),
  • aumento della fragilità capillare,
  • soggetti con pelle chiara,
  • presenza di specifiche patologie (emofilia, piastrinopenia, tumori, infezioni, …),
  • assunzione di farmaci anti-aggreganti (aspirina) o di anti-coagulanti (Coumadin®) che, rendendo il sangue più fluido, facilitano la comparsa di lividi anche per traumi modesti.

Più raramente le cause dei lividi sono delle vere e proprie patologie che andranno prontamente riconosciute e trattate, tra cui per esempio:

  • Leucemia: per leucemia si intende un tumore maligno dovuto alla proliferazione incontrollata di cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, linfociti, …). in caso di leucemia o linfoma si viene ad avere una forte riduzione di piastrine e si alterano i normali meccanismi che permettono la coagulazione del sangue, di conseguenza potranno formarsi più facilmente lividi, ematomi ed emorragie. Bisogna porre perciò attenzione alla formazione di lividi che si formano per ogni minimo urto, o se un piccolo taglio provoca la fuoriuscita copiosa di sangue. Col tempo compariranno altri sintomi e gli esami del sangue (emocromo) potranno aiutare il medico nella diagnosi.
  • Scorbuto: condizione che consiste nel deficit di vitamina C, ad oggi ormai praticamente sparita nei Paesi occidentali. La vitamina C (o acido ascorbico) è una molecola fondamentale nella formazione del collagene e nel fornire resistenza al tessuto sottocutaneo e ai suoi capillari. In caso di scorbuto il tessuto sottocutaneo si assottiglia ed aumenta notevolmente la fragilità capillare con conseguente formazione di lividi ed ematomi.
  • Aumento del cortisolo endogeno (sindrome di Cushing) o esogeno (farmaci a base di cortisone): aumenta la fragilità capillare e si riduce lo spessore della cute. È tipica la comparsa di strie rubrae che sono delle linee rossastre orizzontali che si formano a livello dell’addome.
  • Alterazioni della coagulazione: parliamo di emofilia A e B, dovute alla carenza rispettivamente del fattore VIII e IX della coagulazione. Esordiscono spesso nei bambini con imponenti lividi alle ginocchia durante la fase di gattonamento. In seguito si associano altri sintomi come gengivorragie (perdita di sangue dalla bocca), epistassi (perdita di sangue dal naso) ed emorragie interne.
  • Riduzione delle piastrine: se il loro valore scende sotto le 150.000, si ha un rischio aumentato di formazione di lividi ed emorragie. Le piastrine possono ridursi per cause infettive, genetiche, tumorali o idiopatiche.
  • Malattie autoimmuni come il Lupus, l’artrite reumatoide, le vasculiti, …

Evoluzione

È noto a tutti il fenomeno che prevede il cambiamento di colore dei lividi col passare dei giorni, questo si deve alla degradazione dell’emoglobina, una proteina che lega l’ossigeno nel sangue permettendone il trasporto.

Nella fase iniziale il livido ha un colorito rosso chiaro e nel giro di diversi giorni questo evolve nel modo seguente:

  • bluastro a 2 giorni,
  • violaceo a 5 giorni,
  • verde a 7 giorni,
  • giallognolo a 10 giorni,
  • marroncino chiaro a 12 giorni,
  • rosato fino alla completa guarigione dopo circa 15-20 giorni.
Evoluzione del colore negli ematomi

iStock.com/AnnaViolet

Sintomi

Il livido è in genere accompagnato da alcuni sintomi caratteristici:

  • alterazione cromatica della pelle (colore),
  • dolore alla palpazione,
  • gonfiore e tumefazione,
  • aumentata temperatura della zona colpita.

A volte possono presentarsi i cosiddetti “lividi improvvisi”, ovvero senza una qualche causa sottostante. Compaiono soprattutto nelle donne e anziani in varie parti del corpo:

  • gambe,
  • braccia,
  • addome,
  • seno,
  • collo.

Spesso destano molta preoccupazione e allertano i pazienti portandoli a rivolgersi ad un medico, anche se in realtà nella maggior parte dei casi si tratta di semplice fragilità capillare, che nelle donne può essere dovuta alla presenza di estrogeni; negli anziani, invece, i lividi improvvisi possono verificarsi in seguito all’utilizzo di qualche farmaco come gli antiaggreganti o gli anticoagulanti.

Possono bastare dei piccoli traumi, di cui non si ha memoria per far comparire lividi in varie zone del corpo, che tuttavia guariscono prontamente senza complicanze.

Complicazioni

A volte gli ematomi hanno un decorso atipico e in soggetti particolari possono presentarsi complicanze come:

  • sovrainfezione e ascessualizzazione dell’ematoma (formazione di pus),
  • evoluzione fibrotica (comparsa di tessuto cicatriziale),
  • calcificazione tissutale (soprattutto in caso di ematomi a livello muscolare che non vengono riassorbiti correttamente),
  • rottura di ematoma epatico o splenico (rispettivamente relativo a fegato e milza) con spandimento emorragico in cavità peritoneale (richiedono un intervento chirurgico di urgenza).

Quando rivolgersi al medico

Quasi sempre i lividi guariscono autonomamente nel giro di due settimane senza lasciare sequele, ma possono talvolta presentarsi situazioni importanti in cui ci si dovrà rivolgere ad un medico, poiché i lividi possono essere un sintomo di patologie più serie.

Bisogna cosi prestare particolare attenzione ai seguenti casi:

  • livido che non scompare in circa 2 settimane (può indicare la rottura di un grosso vaso),
  • formazione di lividi per urti molto leggeri,
  • comparsa di lividi improvvisi senza memoria di trauma (possono essere secondari ad una patologia sottostante che andrà individuata),
  • livido che aumenta di dimensioni nel tempo,
  • livido il cui dolore non scompare in pochi giorni,
  • livido in zone delicate, come gli occhi (possono indicare una frattura della base cranica).

Rimedi e terapia

Il primo rimedio, in assoluto più efficace, è la tipica borsa del ghiaccio, un impacco freddo, o spray al ghiaccio secco in ambito sportivo. Applicare del “freddo” permette una vasocostrizione della zona traumatizzata, che diminuisce la fuoriuscita di sangue riducendo quindi le dimensioni del livido e il dolore associato. Va applicato immediatamente dopo il trauma e 3-4 volte al giorno nei successivi 2-3 giorni.

Qualora siano di grosse dimensioni, esistono rimedi farmacologici a base di pomate antinfiammatorie che aiutano e velocizzano la guarigione, ma nella maggior parte dei casi i lividi andranno soltanto monitorati nel tempo valutandone la corretta evoluzione.

Raramente si rendono necessari altri rimedi come:

  • Svuotamento sotto guida ecografica: nei casi in cui l’ematoma vada a comprimere strutture nobili (arterie e nervi in caso di sindrome compartimentale)
  • Intervento chirurgico per individuare l’ematoma, rimuoverlo e bloccarne il sanguinamento: in caso di raccolte di sangue a carico di organi interni (fegato, milza, cervello, …)

A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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