Rimedi per il mal di gola in adulti e bambini e altre informazioni

Introduzione

Cosa si intende esattamente quando si parla di “mal di gola”?

La gola è anatomicamente costituita da due organi diversi, la faringe e la laringe:

  • La prima è un canale condiviso fra le vie aeree e le vie digestive superiori, vale a dire che al suo interno vengono trasportati sia l’aria inspirata (che viene poi incanalata nella laringe), sia il bolo alimentare (diretto invece verso l’esofago).
  • La seconda, invece, fa parte esclusivamente dell’apparato respiratorio e contiene gli organi della fonazione (cioè le corde vocali, che con il loro movimento ci permettono di parlare).
Anatomia semplificata della faringe

Anatomia semplificata della faringe (iStock.com/LCOSMO)

Il dolore alla gola può essere dovuto a un’infiammazione di queste due strutture, quindi una faringite o una laringite. Nei bambini, inoltre, è comune anche il quadro di tonsillite, cioè l’infiammazione delle tonsille (organi linfoidi situati nella faringe con funzioni immunitarie, che nell’adulto vanno incontro a una fisiologica atrofizzazione).

Si tratta di un problema estremamente comune che interessa tutte le età: i dati epidemiologici, infatti, indicano che gli adulti presentano in media fra i tre e i quattro episodi di mal di gola l’anno e tale quota è ancora più alta fra i bambini, soprattutto ovviamente nella stagione fredda.

Tali patologie sono normalmente dovute ad un’infezione che nella maggior parte dei casi è di tipo virale (cioè sostenuta da un virus); è possibile comunque che il disturbo sia scatenato da altre cause come

  • un’infezione batterica,
  • il contatto prolungato con sostanze irritanti
  • o anche il reflusso gastro-esofageo.

A seconda della sua origine il quadro clinico comprenderà sintomi diversi, così come differiranno la prognosi e il trattamento, ma a questo proposito è sottolineare fin da subito un aspetto importante: se la causa della malattia è un virus (quindi la maggioranza dei casi) il trattamento antibiotico non è efficace. La somministrazione di farmaci antibiotici in questo tipo di infezioni è un utilizzo improprio che purtroppo è ancora molto, troppo comune. Questo approccio non è solo inutile, ma anche nocivo: l’uso inappropriato di tali farmaci favorisce infatti la crescita di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, che sono più difficili da debellare e quindi più pericolosi per l’uomo.

Di seguito cercheremo di offrire le informazioni essenziali riguardo il mal di gola e i quadri che più frequentemente causano questo sintomo, esplorandone le cause, i sintomi, il trattamento e la prevenzione, ma il presente articolo non deve essere inteso in nessun modo come un’alternativa al parere del proprio medico curante.

Uomo con forte mal di gola

iStock.com/g-stockstudio

Cause

Iniziamo il nostro percorso dalla causa più comune di mal di gola: le infezioni. Fra queste, come abbiamo già anticipato, spiccano in particolar modo quelle dovute a microrganismi virali.

Circa il 70% delle laringiti e delle faringiti è causato da un virus.

Ne esistono più di 200 che sono in grado di infettare le vie respiratorie superiori! A titolo di esempio riportiamo quindi le famiglie di virus più comunemente associate a questo tipo di problematiche, tenendo conto che ciascuna di esse può comprendere anche decine di microrganismi e che nonostante questo l’elenco è da considerarsi incompleto:

  • Orthomyxovirus (virus influenzali);
  • Paramyxovirus (virus parainfluenzali);
  • Rhinovirus (principali responsabili del raffreddore comune);
  • Herpesvirus (fra cui anche il virus di Epstein-Barr, agente eziologico della mononucleosi);
  • Adenovirus;
  • Parvovirus,
  • e molti altri.

La restante percentuale delle infezioni è invece dovuta a batteri: questi ultimi sono solitamente responsabili di faringiti (non di laringiti), caratterizzate da un quadro più grave rispetto alle forme virali, che rende spesso necessario l’uso della terapia antibiotica. I batteri che causano mal di gola sono pochi e fra questi vale la pena ricordare gli Streptococchi, in particolar modo i β-emolitici di gruppo A. Tale patogeno è noto perché la sua infezione, soprattutto nei bambini, si può complicare con un quadro di glomerulonefrite (una patologia a carico del rene) o, più raramente, di febbre reumatica (condizione che interessa vari organi, ma soprattutto il cuore e le articolazioni).

Proprio per prevenire queste manifestazioni secondarie la sua presenza dev’essere sempre indagata nel caso di pazienti giovani, così da poter instaurare il più rapidamente possibile una terapia antibiotica adeguata.

Invece le infezioni da batteri come l’Haemophilus influenzae o il Corynebacterium diphtheriae (il microrganismo responsabile della difterite) fortunatamente oggi sono rare nei Paesi industrializzati grazie all’efficacia dei protocolli vaccinali.

Altre cause di mal di gola possono essere:

  • Agenti irritanti: Rientrano in questa categoria, ad esempio, il fumo di sigaretta, gli inquinanti ambientali e polveri o altre sostanze che possono essere inalate. Agenti di questo tipo possono provocare un danno diretto alla mucosa di laringe e faringe e provocare quindi un’infiammazione di questi organi.
  • Reflusso gastro-esofageo: Prende il nome di reflusso gastro-esofageo il fenomeno di risalita di materiale acido dallo stomaco all’esofago. Anche se normalmente questa condizione si associa a bruciore e dolore al petto, in alcuni casi può dare sintomi alle vie aeree superiori, come tosse e mal di gola.
  • Sforzi di voce: La fonazione, cioè l’atto di parlare, avviene grazie al movimento delle corde vocali. Come tutti i muscoli del nostro organismo, anche quelli deputati alla fonazione risentono dell’utilizzo eccessivo. Sforzi come urla o canto prolungato possono causare raucedine e mal di gola.

Fattori di rischio

Un fattore di rischio è un evento od una condizione che ci rende più vulnerabili ad una determinata malattia; per il mal di gola tali fattori sono:

  • Basse temperature: Il freddo non è direttamente causa di mal di gola, ma ne favorisce l’insorgenza. Le mucose delle vie aeree (cioè le cellule che le rivestono) sono infatti munite di piccole ciglia che, sbattendo ritmicamente e in modo sincronizzato, trasportano all’esterno eventuali corpi estranei o microrganismi. A temperature basse l’azione di queste ciglia viene rallentata o interrotta, facilitando quindi l’infezione da parte dei germi patogeni. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il freddo influisce negativamente sulle difese immunitarie di tutto il nostro organismo (anche se un’esposizione controllata può avere secondo alcuni autori effetti benefici in termini di contrasto all’invecchiamento, grazie a specifici meccanismi epigenetici).
  • Abitudine al fumo: L’abitudine al fumo comporta un danno cronico alle vie respiratorie superiori che non solo può essere causa diretta di faringite e tonsillite, ma va anche ad inficiare i normali meccanismi di difesa delle vie aeree, rendendole più suscettibili alle infezioni.
  • Consumo eccessivo di alcolici: Vale per l’alcool lo stesso ragionamento descritto nel punto precedente: il consumo eccessivo di alcolici, infatti, può causare (oltre ad una lunga serie di ben noti problemi) il danneggiamento delle vie digestive superiori e predisporre all’insorgenza di una faringite.
  • Aria troppo secca: La permanenza in ambienti troppi secchi può disidratare le mucose delle vie aeree superiori. Poiché lo strato di liquido che normalmente le riveste ha anche funzione protettiva, il venir meno dello stesso aumenta il rischio di infiammazione e infezione.
  • Immunodepressione: L’immunodepressione è una condizione in cui le funzioni del sistema immunitario vengono compromesse. In una situazione simile l’organismo è più esposto al rischio di infezione, fra cui anche faringite e laringite.
  • Contatto con persone ammalate: Quando la causa è infettiva il contatto con persone malate ovviamente facilita il contagio.

Trasmissione e contagiosità

La trasmissione è possibile qualora la causa del mal di gola sia di natura infettiva (sia virale che batterica) e avviene principalmente per via aerea (cioè attraverso microscopiche particelle di liquido sospese nell’aria che respiriamo).

È comunque possibile che il contagio sia mediato da una superficie (trasmissione indiretta), ad esempio la cute o oggetti che vengono in contatto con la saliva (posate, bicchieri e via dicendo), soprattutto quando non vengono rispettate le adeguate norme igieniche.

Sintomi

Come già accennato nella sezione introduttiva, i sintomi che si accompagnano al mal di gola sono diversi a seconda della causa:

  • Nelle patologie di origine infettiva la sintomatologia, oltre al dolore, può comprendere febbre, tosse, malessere generale e debolezza muscolare. L’infezione di tipo batterico, oltre a essere più grave, è solitamente accompagnata da placche bianco-giallastre in gola e adenopatia cervicale (ingrossamento e dolorabilità dei linfonodi del collo). L’interessamento delle tonsille, qualora tali organi raggiungessero dimensioni particolarmente grandi, può portare anche a rinolalia (voce nasale) e necessità di respirare con la bocca aperta.
  • Il mal di gola causato da agenti irritanti, invece, si associa ad un quadro più lieve, dove il dolore è accompagnato solitamente alla sola tosse o alla raucedine. L’insorgenza di altri sintomi dovrebbe far sospettare una sovra-infezione, cioè il sovrapporsi di un quadro infettivo.
  • In corso di malattia da reflusso gastro-esofageo, infine, la sintomatologia comprenderà tipicamente pirosi (sensazione di bruciore o dolore, solitamente localizzata dietro lo sterno), sensazione di rigurgito acido e sarà associata ai pasti. Anche in questo caso, comunque, è possibile la presenza di tosse per irritazione delle vie aeree (fa parte dei cosiddetti sintomi atipici).

I sintomi possono infine variare a seconda di quale sia la struttura prevalentemente interessata:

  • il coinvolgimento della laringe causa infatti raucedine o, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie,
  • mentre la faringite si associa più frequentemente a dolore nell’atto della deglutizione.

Complicazioni

Le laringiti e le faringiti virali sono caratterizzate da una prognosi ottima: solitamente si risolvono nel giro di qualche giorno anche in assenza di trattamento e nella maggior parte dei casi non giungono neanche all’attenzione del medico curante.

Le forme batteriche, invece, sono di norma più gravi e anche se la maggior parte di esse guarisce senza sequele è altresì possibile l’instaurarsi di complicanze come l’ascesso o la cronicizzazione della malattia.

Particolare attenzione merita la faringite (o la faringotonsillite) da Streptococco nei bambini: l’infezione di questo patogeno, infatti, nei pazienti più giovani può portare a delle complicanze come la glomerulonefrite post-streptococcica (infiammazione a carico dei reni) e la febbre reumatica (malattia che interessa molti organi, ma che colpisce in particolar modo il cuore e le articolazioni). Entrambi questi quadri subentrano a distanza di una o due settimane dall’infezione, anche dopo la risoluzione della stessa, e non sono causati direttamente dallo Streptococco, bensì dalla risposta immunitaria verso il batterio.

Infine, le faringiti e le laringiti dovute a agenti irritanti esterni (fumo, inquinanti ambientali) o al reflusso gastro-esofageo hanno buona prognosi, ma è necessario rimuovere la causa per essere certi che la patologia non evolva verso una forma cronica.

Diagnosi

La diagnosi del mal di gola è nella maggior parte dei casi banale. Nei pazienti che arrivano all’attenzione del curante (spesso i sintomi non sono tali da richiedere assistenza medica) una breve visita è solitamente sufficiente per comprendere la causa del sintomo. Segni quali

  • febbre,
  • malessere generale,
  • debolezza muscolare,

deporranno a favore di un’origine infettiva e, qualora fossero particolarmente debilitanti o si accompagnassero alla presenza di placche in gola o ingrandimento dei linfonodi del collo, ad una causa batterica.

La presenza di agenti irritanti o di reflusso gastro-esofageo sono normalmente indagabili semplicemente attraverso il colloquio con il paziente.

Ulteriori esami diagnostici, pur possibili, sono riservati ai casi in cui non si riesca a porre una diagnosi certa, se i sintomi sono particolarmente gravi o nel sospetto di altre patologie concomitanti.

Diagnosi differenziale

Posto che il mal di gola è un sintomo e non una malattia di per sé, se nella maggior parte dei casi si tratta di un’espressione di una sindrome parainfluenzale o di un’altra infezione virale destinata a risolversi spontaneamente entro una decina di giorni, è di grande importanza riconoscere due casi particolari:

  • Qualora si sospetti la presenza di uno Streptococco è possibile effettuare un test rapido, che consiste nello sfregare un tampone sulla faringe del paziente per poi metterlo in contatto con degli appositi reagenti. Si tratta di un test sicuro, molto sensibile e soprattutto rapido (dà una risposta nell’arco di alcuni minuti). La positività al test con un quadro clinico compatibile è sufficiente per instaurare una terapia antibiotica.
  • I sintomi causati dalla mononucleosi possono durare per 4 settimane o più e, sebbene non esistano farmaci specifici, è di grande importanza ridurre l’attività fisica per il tempo necessario alla ripresa per evitare pericolose complicazioni (come la rottura della milza).
  • Nei casi di tonsillite ricorrente o di ascesso peritonsillare (una complicanza della tonsillite) potrebbe essere necessario ricorrere ad un approccio chirurgico.

Rimedi

Prima di elencare i farmaci potenzialmente utili nel trattamento delle varie forme è importante sottolineare che

non tutti i mal di gola necessitano di trattamento farmacologico.

La maggior parte delle faringiti o delle laringiti sono infatti autolimitanti, cioè si risolvono spontaneamente, e non durano più di qualche giorno. Se non vi sono elementi che fanno sospettare una forma batterica o sintomi particolarmente gravi, quindi, è giustificato limitare la terapia al riposo e all’evitamento dei fattori di rischio, aggiungendo eventualmente un antidolorifico al bisogno.

Rimedi naturali

Esiste una serie quasi infinita di rimedi naturali proposti dalla tradizione popolare e, più di recente, dal web, alcuni dei quali sono oggi anche commercializzati. Nonostante ciò, gli approcci che hanno dimostrato una reale efficacia o quantomeno un razionale di utilizzo, sono davvero pochi e comprendono sostanzialmente

  • riposo,
  • abbondante idratazione (bere molto),
  • gargarismi con acqua tiepida e bicarbonato (o sale da cucina),
  • umidificazione dell’aria,
  • caramelle dure, non tanto per eventuali principi attivi contenuti, ma perché in grado di stimolare la salivazione.

Antinfiammatori

Quelli più utilizzati sono i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (spesso abbreviati con l’acronimo FANS), molecole con effetto antinfiammatorio e antidolorifico. A questa categoria appartengono principi attivi molto noti, come ad esempio l’ibuprofene e l’acido acetilsalicilico (meglio conosciuto col nome commerciale di Aspirina). Anche se il loro utilizzo è molto diffuso, questi farmaci devono essere assunti con cautela per evitare i loro effetti collaterali (soprattutto a livello dello stomaco, motivo per cui sono spesso associati ad un gastroprotettore). Per quel che riguarda l’Aspirina, inoltre, vale la pena ricordare che non deve mai essere somministrata ai bambini perché potrebbe causare un disturbo molto grave: la sindrome di Reye.

Si raccomanda di verificare con il medico o con il farmacista se eventuali altri FANS disponibili in casa siano compatibili con gli stati influenzali, perché alcune molecole sono controindicate in caso di febbre (o di una sua potenzialmente comparsa), tra cui nimesulide e diclofenac.

Anche il paracetamolo (per esempio come Tachipirina) viene talvolta prescritto/usato per il mal di gola; seppur privo di effetto antinfiammatorio, è in grado di esplicare un soddisfacente effetto antidolorifico e antifebbrile (quando necessario).

Antibiotici

La terapia antibiotica deve essere riservata ai pazienti che presentano un’infezione batterica; l’utilizzo di tali farmaci al di fuori di questa eventualità è da considerarsi improprio e potenzialmente dannoso, perché favorisce l’insorgenza di ceppi di batteri resistenti ai farmaci ed espone il paziente agli eventuali effetti collaterali.

Fatta questa doverosa premessa sottolineiamo che la terapia antibiotica deve essere instaurata rapidamente se la patologia sembra essere di origine batterica, soprattutto nel sospetto di infezione da Streptococco β-emolitico: il trattamento precoce, infatti, scongiura l’instaurarsi delle sue complicanze a lungo termine (vide infra). Il farmaco più utilizzato è l’amoxicillina, spesso in associazione con l’acido clavulanico. In caso di controindicazioni (ad esempio l’allergia al principio attivo) è comunque disponibile una vasta gamma di antibiotici.

In caso di errore diagnostico, la somministrazione di amoxicillina a pazienti affetti da mononucleosi conduce allo sviluppo di un rush cutaneo (che tende alla risoluzione senza sequele alla sospensione del farmaco).

Farmaci anti-reflusso

A questa categoria appartengono farmaci inibitori della secrezione acida dello stomaco (come gli inibitori di pompa protonica, meglio conosciuti con la sigla PPI) e altri farmaci gastroprotettori. Il loro utilizzo è ovviamente limitato ai casi in cui il mal di gola sia causato dal reflusso gastro-esofageo.

Tonsillectomia

L’intervento di tonsillectomia, cioè la rimozione delle tonsille, può essere utile nel caso di tonsilliti recidivanti nel tempo o particolarmente gravi.

Prevenzione

Le strategie di prevenzione per il mal di gola sono molteplici e riflettono la numerosità delle possibili cause e dei fattori di rischio di questa condizione. Esse comprendono:

  • smettere di fumare ed evitare il fumo passivo;
  • proteggersi dal freddo;
  • moderare il consumo di bevande alcoliche;
  • lavare spesso le mani;
  • utilizzare un umidificatore se gli ambienti di casa sono troppo secchi;
  • limitare il contatto con persone ammalate;
  • evitare di sforzare la voce;
  • prevenire l’insorgenza o trattare il reflusso gastro-esofageo.

Fonti e bibliografia

  • Longo et al. Harrison – Principi di medicina interna. Milano, Casa editrice Ambrosiana; 2016.
  • Murray P., Rosenthal K. S., Pfaller M. A. Microbiologia clinica. Milano, Elsevier; 2010.

A cura del dottor Daniele Busatta, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.