Mal di stomaco: rimedi e cause

Introduzione

Il mal di stomaco è un disturbo estremamente comune, che tutti noi conosciamo e con cui probabilmente, almeno una volta nella vita, abbiamo dovuto confrontarci. Altrettanto noti sono i fattori che possono provocare o peggiorare questo sintomo, come ad esempio

  • pasti troppo abbondanti,
  • bevande alcoliche,
  • caffè,
  • cibi piccanti,
  • o anche semplicemente lo stress.

Non sempre, tuttavia, la causa del mal di stomaco è così immediatamente riconoscibile.

Qualunque sia la sua origine, il mal di stomaco si presenta come una sensazione di

localizzata nella regione epigastrica (cioè la zona superiore e centrale dell’addome, situata immediatamente sotto lo sterno).

Il sintomo è solitamente correlato ai pasti e si modifica con l’assunzione di cibo, cioè quando lo stomaco è chiamato a svolgere le sue funzioni di digestione, aumentando a tale scopo la secrezione di acido. La sua intensità varia a seconda della situazione, da un leggero fastidio che non interferisce con le normali attività quotidiane del paziente, fino a dolori continui e lancinanti.

Nella stragrande maggioranza dei casi, comunque, il mal di stomaco è un evento che

  • si risolve spontaneamente,
  • non necessita di particolari trattamenti, se non un miglioramento dello stile di vita e/o delle abitudini alimentari.

Tuttavia, pur raramente, può essere il segno di una situazione più grave e meritevole di terapia farmacologica o addirittura chirurgica.

Lo scopo di questo articolo è fornire una panoramica sul mal di stomaco, indagando quali sono le cause principali di tale sintomo e quali sono i trattamenti e le strategie di prevenzione ad oggi disponibili. Il presente scritto non rappresenta in nessun modo un’alternativa all’assistenza del proprio medico curante, al quale consigliamo di rivolgersi in caso di dubbio.

Primo piano di un uomo che si stringe la pancia a causa di dolore

iStock.com/ipopba

Cause

Lo stomaco è un organo cavo, all’interno del quale avviene una gran parte dei processi di digestione degli alimenti grazie ad un ambiente caratterizzato da un pH molto basso, che corrisponde a una condizione di elevata acidità. I composti acidi sono ovviamente nocivi per gli organi e i tessuti, ma la mucosa dello stomaco (ovvero lo strato di cellule che ne riveste internamente la parete) ha la capacità di resistere anche a queste condizioni estreme grazie alla secrezione di muco protettivo.

Esiste dunque un delicato equilibrio fra la quantità di acidi e di muco prodotti dalle cellule dello stomaco, che garantisce l’efficacia dei processi di digestione senza causare danno all’organo stesso.

Il dolore allo stomaco può essere causato dal sovvertimento di questo equilibrio, con un’eccessiva produzione di acido e/o una carenza di muco protettivo. Alternativamente, il sintomo può essere dovuto a eccessiva distensione dell’organo o all’irritazione della parete da parte di sostanze provenienti dall’esterno. Ciò può avvenire nel corso di diverse patologie, come ad esempio:

  • Gastrite: La gastrite è l’infiammazione delle cellule dello stomaco, che a sua volta può essere dovuta a diverse cause (per esempio infettive, autoimmuni, da agenti irritanti e altro ancora).
  • Ulcera gastrica: L’ulcera gastrica è l’erosione della parete dello stomaco, causata nella maggior parte dei casi dall’infezione da parte di Helicobacter pylori (vide infra) o dal persistere per lungo tempo di uno stimolo gastrolesivo. È caratterizzata da dolore continuo di grande intensità e, se non trattata, da un elevato rischio di complicanze come il sanguinamento e la perforazione del viscere.
  • Ernia iatale: L’ernia iatale è una situazione patologica caratterizzata dalla parziale dislocazione dello stomaco dalla cavità addominale (sua sede abituale) a quella toracica, attraverso una fessura nel muscolo diaframma. Una delle manifestazioni dell’ernia iatale è appunto il dolore allo stomaco, che è dovuto sia all’eccessiva distensione del viscere sia all’azione costrittiva del diaframma.
  • Tumore gastrico: Il dolore allo stomaco può anche essere causato da un tumore. Si tratta di un sintomo tardivo, che insorge solo nel momento in cui la neoformazione ha raggiunto dimensioni tali da erodere la mucosa dello stomaco; si presenta infatti in maniera molto simile all’ulcera gastrica, con la quale può essere confuso se non vengono effettuati adeguati accertamenti diagnostici.
  • Gastrinoma: Una causa più rara di dolore allo stomaco è il gastrinoma, cioè una neoplasia solitamente localizzata nel pancreas caratterizzata da una esagerata secrezione dell’ormone gastrina (da cui il nome). Lo scopo di questa sostanza è quello di aumentare la secrezione di acido dello stomaco: il dolore nel corso di gastrinoma, quindi, è dovuto proprio all’eccessiva acidità, che favorisce l’insorgenza di ulcere. L’associazione di questi sintomi e di dolore addominale in presenza di aumento della produzione di gastrina è definita sindrome di Zollinger-Ellison.

Questi quadri clinici, pur accomunati dalla presenza di dolore, sono molto diversi fra loro. Sono qui riportati esclusivamente a titolo di esempio, per far comprendere come il mal di stomaco non sia una patologia, ma un sintomo che normalmente si presenta all’interno di un quadro più grande. Una descrizione dettagliata di ciascuna malattia, comunque, può essere ritrovata negli articoli a loro dedicati.

Fattori di rischio

Possiamo considerare cause di mal di stomaco essenzialmente tutti gli agenti potenzialmente irritanti per la mucosa di questo organo. Il sintomo è solitamente dovuto alla coesistenza di più fattori, fra i quali ricordiamo:

  • Abitudini alimentari scorrette: È probabilmente la causa più importante in termini di frequenza di osservazione. Gli alimenti incriminati sono, per esempio, i cibi piccanti, i fritti, i cibi molto grassi, i cibi acidi (come gli agrumi), ma anche le bevande gassate o contenenti caffeina. Inoltre occorre ricordare che anche lunghi periodi di digiuno o pasti troppo abbondanti possono irritare lo stomaco e quindi sono considerati fattori di rischio.
  • Eccessivo consumo di alcol: Fra i vari problemi causati dall’assunzione di alcol vi è anche un danno diretto alla mucosa dello stomaco. È noto infatti che il consumo smodato di bevande alcoliche è causa di gastrite cronica e quindi di mal di stomaco (anche un eccessivo consumo occasionale può diventare causa di fastidi).
  • Fumo di sigaretta: Il fumo non irrita direttamente lo stomaco, ma sembra sia in grado di aumentare la produzione di gastrina, quindi la secrezione di acido.
  • Farmaci: I farmaci che hanno effetto sullo stomaco sono molti, ma fra questi meritano particolare attenzione i FANS (acronimo che sta per Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei); questa categoria, infatti, comprende principi attivi molto utilizzati (e purtroppo abusati), come l’aspirina o l’ibuprofene. L’effetto gastrolesivo di tali farmaci è noto da anni ed è il motivo per cui essi dovrebbero essere assunti solo a stomaco pieno. L’insorgenza di sintomi o un paziente particolarmente sensibile potrebbero richiedere l’utilizzo di un gastroprotettore per evitare lo sviluppo di una gastrite o addirittura di un’ulcera.
  • Infezione da H. pylori: Helicobacter pylori è un batterio che colonizza la mucosa dello stomaco, annidandosi fra le sue cellule al di sotto dello strato di muco protettivo. È ormai noto come l’infezione da parte di questo batterio, che è presente in una grande percentuale della popolazione, aumenti il rischio di sviluppare gastrite e ulcera peptica e, nel lungo periodo, possa predisporre all’insorgenza di tumori dello stomaco.
  • Stress: Un tempo, quando le nostre conoscenze mediche erano più arretrate, si credeva che gran parte delle ulcere gastriche fosse dovuta al semplice stress. La scoperta di fattori come Helicobacter pylori o il ruolo del fumo nella patogenesi dell’ulcera hanno molto ridimensionato l’importanza dello stress, che tuttavia è ancora considerato un fattore di rischio per questa patologia.

Descrizione del sintomo

Le percezioni provenienti dagli organi interni del corpo, cioè quelle viscerali, sono caratterizzate dal fatto di avere una localizzazione incerta, al contrario per esempio di quelle che avvertiamo sulla nostra pelle. Il dolore allo stomaco non fa eccezione: anche se solitamente è situato nella regione epigastrica (ovvero la zona superiore e centrale dell’addome) può essere che venga percepito in altre aree limitrofe, il che dipende soprattutto dalla variabilità anatomica individuale.

Anche la qualità del dolore può variare a seconda di quale sia la causa scatenante: nella gastrite si presenta tipicamente come una sensazione di bruciore, mentre in caso di ulcera si tratta di un dolore trafittivo, solitamente molto più intenso. Il male di norma è più gravoso nelle forme acute e più sopportabile nelle forme croniche.

Importante è anche l’associazione con i pasti: in queste occasioni lo stomaco non solo viene riempito, provocando la distensione delle sue pareti (potenzialmente dolorosa), ma è chiamato ad aumentare la secrezione di acido per svolgere le funzioni digestive e a contrarsi per permettere la progressione del bolo alimentare. Tutti questi meccanismi contribuiscono in vari modi alla comparsa o al peggioramento del dolore. Se il sintomo sembra essere slegato dall’assunzione di cibo è giustificato pensare a una situazione già in fase avanzata (come un’ulcera) o una causa più grave (ad esempio un tumore gastrico).

Prognosi e complicazioni

Il mal di stomaco è nella maggior parte dei pazienti una situazione relativamente banale, che si viene a creare a seguito dell’assunzione di determinati cibi o bevande e che regredisce normalmente nel corso di qualche ora.

La prognosi, dunque, è quasi sempre ottima.

Rappresentano un’eccezione a quanto detto sopra situazioni quali:

  • ulcere: il rischio è rappresentato da complicanze come il sanguinamento (che può portare, nel tempo, ad un’anemia con carenza di ferro) o la perforazione dell’organo (eventualità più grave e meritevole di terapia chirurgica);
  • tumore, in cui la prognosi dipende dall’aggressività della neoplasia e dalla presenza di metastasi a livello linfonodale o in altre regioni dell’organismo.

Diagnosi

Come si può facilmente prevedere non tutti gli episodi di mal di stomaco arrivano all’osservazione del curante e nella maggior parte dei casi, quindi, non è neanche necessario effettuare un vero e proprio procedimento diagnostico. Nei pazienti che richiedono assistenza medica si possono invece effettuare diversi esami. Vediamo alcuni fra i più usati.

  • Anamnesi ed esame obiettivo: Con anamnesi ed esame obiettivo intendiamo l’insieme delle informazioni che il medico riesce a ricavare, rispettivamente, dal colloquio con il paziente e dalla visita. Sono particolarmente rilevanti per indirizzare il sospetto diagnostico le modalità di insorgenza del dolore, le sue caratteristiche, i sintomi associati ed eventuali fattori allevianti o aggravanti. Se, al termine di queste indagini, permane ancora incertezza si potrà quindi ricorrere ad altri esami.
  • Endoscopia: L’endoscopia consiste nella visualizzazione delle vie digestive attraverso una sonda dotata di telecamera, che viene introdotta dalla bocca del paziente e poi fatta discendere attraverso l’esofago, lo stomaco e (se necessario) la prima parte dell’intestino. Questo esame prende il nome di EGDS (Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia, o più semplicemente gastroscopia) ed è estremamente utile perché permette di visualizzare direttamente la mucosa gastrica, valutando lo stato delle pareti e l’eventuale presenza di ulcere o neoplasie al suo interno.
    Consente inoltre l’asportazione di piccoli campioni di tessuto (biopsia) che vengono analizzati in laboratorio per escludere la presenza di cellule tumorali. Si tratta di una proceduta dalla elevata accuratezza diagnostica, ma non priva di difetti e limiti: deve essere eseguita esclusivamente dallo specialista e può essere spiacevole per il paziente (fino a richiedere un certo grado di sedazione).
  • Test per H. pylori: Esistono diversi test che hanno lo scopo di individuare la presenza del batterio H. pylori nello stomaco.
    La metodica principale consiste nel dosare nel sangue del paziente gli anticorpi diretti contro questo microrganismo (indicativi di infezione in atto), ma ne esistono anche altre: il batterio infatti può essere ricercato nelle feci del paziente o essere individuato dal test del respiro (breath test), che si basa sull’analisi dell’aria espirata dal paziente dopo aver fatto ingerire una sostanza che reagisce alla presenza dell’Helicobacter nello stomaco. Anche l’EGDS è utile per la diagnosi di questa infezione.
  • Risposta al trattamento: In assenza di elementi che facciano sospettare una causa grave di dolore allo stomaco è possibile anche giungere a diagnosi attraverso la risposta ad un trattamento empirico (si prescrive un farmaco ipotizzando ad esempio un quadro di gastrite e, nel caso di successo terapeutico, viene confermata a posteriori l’ipotesi diagnostica).

Rimedi e cura

Il trattamento del dolore allo stomaco non è sempre necessario, molto spesso questo sintomo è di lieve entità e regredisce spontaneamente nel giro di qualche ora. Quando tuttavia il fastidio persistesse la terapia dipende, evidentemente, dalla causa che ha scatenato il quadro.

Poiché molti degli antidolorifici comunemente utilizzati hanno un effetto lesivo nei confronti dello stomaco, il loro utilizzo in una situazione di dolore gastrico potrebbe essere non solo inutile, ma addirittura dannoso.

Le possibilità di trattamento comprendono:

  • Farmaci antiacidi: A questa categoria appartengono farmaci che proteggono lo stomaco dall’eccessiva acidità al suo interno. Ne esistono diversi tipi, ma i più utilizzati sono sicuramente gli Inibitori di Pompa Protonica (meglio conosciuti con la sigla IPP): questi agiscono bloccando direttamente la produzione di acido da parte della mucosa gastrica e sembra che abbiano anche un ruolo nel promuovere la rigenerazione delle sue cellule. Pur essendo farmaci di provata efficacia è consigliabile limitare il loro utilizzo a periodi di tempo inferiori ai tre mesi per evitare l’insorgenza di effetti collaterali. Esempi di inibitori di pompa protonica sono l’omeoprazolo e il pantoprazolo.
  • Antibiotici: Qualora, in presenza del sintomo, venisse dimostrata un’infezione da H. pylori si consiglia l’eradicazione del batterio. Questo obiettivo può essere facilmente raggiunto attraverso una breve terapia antibiotica: gli studi clinici dimostrano che in questi casi sono particolarmente utili le associazioni di due farmaci (ad esempio amoxicillina e claritromicina) accompagnati da un inibitore di pompa protonica.
  • Trattamento chirurgico: Il trattamento chirurgico è riservato ad una estrema minoranza di casi, ma può rendersi necessario in caso di tumori allo stomaco, ulcere persistenti o in presenza di complicanze come la perforazione del viscere. L’intervento e le modalità di esecuzione dipenderanno ovviamente dalla patologia di base.

Prevenzione

La prevenzione del mal di stomaco si basa essenzialmente su modifiche dello stile di vita e delle abitudini alimentari del paziente. Risultano efficaci:

  1. Smettere di fumare.
  2. Evitare l’assunzione di bevande alcoliche.
  3. Evitare alimenti irritanti, come
    1. cibi fritti,
    2. alimenti grassi,
    3. piatti piccanti o acidi
    4. e le bevande gassate o contenenti caffeina.
  4. Privilegiare pasti frequenti e poco abbondanti.
  5. Limitare l’utilizzo di farmaci gastrolesivi e, quando necessario, assumerli secondo le loro indicazioni ed eventualmente in associazione ad un gastroprotettore.

 

A cura del dottor Daniele Busatta, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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