Cos’è il nistagmo
Il nistagmo consiste in oscillazioni involontarie e ripetitive di uno od entrambi gli occhi, che tenderanno a muoversi secondo diverse direzioni:
- da sopra a sotto, o viceversa (verticale)
- da destra a sinistra, o viceversa (orizzontale)
- in modo circolare (torsionale)
- in modo non individuabile (misto)
Esiste un nistagmo fisiologico, ed è la condizione che ci permette di vedere gli oggetti in movimento (ad esempio quando osserviamo il paesaggio dal finestrino di un treno): in questo caso gli occhi compiono fisiologicamente una fase di movimento più lenta, seguita da una fase di movimento rapida con ciclicità.
Ma se questi cicli di movimento sono anomali, ed allontano l’oggetto che stiamo osservando dalla zona della retina predisposta alla visione distinta (detta fovea retinica), siamo in presenza di un nistagmo patologico che va diagnosticato quanto prima e, se possibile, curato.
Il nistagmo patologico, infatti, proprio perché caratterizzato da movimenti incontrollati ed anomali, può causare disturbi della vista (anche gravi) e non solo, può interferire infatti anche con l’equilibrio o la capacità di coordinazione.
Per compensare al nistagmo chi ne è affetto tende a mantenere la testa in posizioni strane od annuire costantemente.
Stress e affaticamento possono peggiorare una condizione di nistagmo, ma non esserne la reale causa che resta ad oggi spesso sconosciuta (nistagmo idiopatico).
Cause
Oltre al nistagmo fisiologico, esistono almeno altri 3 tipi di nistagmo patologico, distinguibili in base all’età d’insorgenza e ad alcune caratteristiche cliniche:
- infantile
- spasmus nutans
- acquisito
La prima forma, il nistagmo infantile, compare nei primi mesi di vita, tipicamente in associazione a difetti congeniti come albinismo o malformazioni a carico degli occhi (assenza dell’iride, cataratta congenita, retina e/o nervi ottici poco sviluppati, …) o malattie cerebrali; entrambi gli occhi tendono a muoversi in direzione orizzontale (vanno alternativamente da destra a sinistra), il movimento è pendolare, cioè mantiene una velocità costante, ma talvolta può presentarsi con un movimento a scosse: in questo caso spesso riguarda un solo occhio, è associato a strabismo o visione doppia, è latente (cioè evidente tappando un occhio con una mano).
La seconda forma, lo spasmus nutans, è raro e caratterizzato da movimenti involontari degli occhi che possono muoversi in qualsiasi direzione; altri disturbi caratteristici sono ciondolamento del capo e torcicollo; generalmente scompare crescendo ed i bambini ne soffrono solo per i primi anni di vita
La terza forma, il nistagmo acquisito, può manifestarsi in giovane età o colpire gli adulti; in questo caso le cause possono essere molteplici, ma non sempre vengono individuate.
Le cause possono quindi essere così schematizzate:
- nistagmo congenito, presente cioè fin dalla nascita, ed in tal caso svilupparsi già nei primi mesi o anni di vita, come conseguenza o accompagnato da
- albinismo
- glaucoma congenito
- cataratta congenita
- strabismo
- occhio pigro (ambliopia)
- labirintite
- disturbi della rifrazione visiva
- anomalie di sviluppo del sistema nervoso che controlla la motilità degli occhi, del sistema vestibolare dell’orecchio o degli occhi
- sindrome di Down
- nistagmo acquisito, che si manifesta nel corso della vita in età adulta o anziana, in conseguenza di:
- otiti od altre malattie a carico del sistema vestibolare (quindi dell’orecchio interno)
- miopia
- astigmatismo
- effetto collaterale di alcuni farmaci, ad esempio antidepressivi o antiepilettici
- assunzione di alcool o droghe
- sclerosi multipla
- trauma cranico
- ictus
- tumori cerebrali
- sindrome di Meniere
Alcune forme riconoscono una certa familiarità, mentre quando la causa del nistagmo resta ignota, si parla infine di forma idiopatica.
Sintomi
Il nistagmo è un sintomo in cui gli occhi (od un solo occhio) si muovono in modo involontario e ripetitivo in senso orizzontale, verticale o rotatorio.
In conseguenza di questo il paziente può lamentare:
- visione sfocata, gli oggetti possono apparire con forme ed aspetto tremolante, mentre la percezione della profondità può apparire ridotta
- peggioramento della visione di notte o in ambienti bui
- vertigini e perdita di equilibrio
- fotofobia (ossia maggiore sensibilità visiva alla luce)
- affaticamento, per gli sforzi compiuti a rendere la visione più distinta
Non è di per sé causa di dolore.
Stress, nervosismo o stanchezza, così come ritrovarsi in un ambiente non famigliare, sono tutti fattori che possono peggiorare il nistagmo ed i sintomi ad esso correlati.
Per compensare alle difficoltà della vista e ridurre i movimenti degli occhi, il paziente con nistagmo tende ad inclinare la testa o ad assumere posizioni anomali del capo e del collo, come annuire ripetutamente: il mantenimento di tali posizioni, specie se protratte, possono comportare torcicollo o dolore alle spalle.
Nei bambini con nistagmo il deficit visivo può comportare difficoltà nell’apprendimento e ritardi nello sviluppo relazionale.
I pazienti con nistagmo sono spesso considerati ipovedenti, condizione che influisce negativamente anche sulla vita sociale, di relazione e lavorativa degli adulti.
Diagnosi
In presenza di nistagmo, che è un sintomo, l’obiettivo del medico è quello di individuarne la causa; il processo di diagnosi inizia con la raccolta della storia clinica del paziente (ossia dell’anamnesi) con particolare interesse per:
- i sintomi ed eventuali fattori di rischio peggiorativi dei disturbi descritti (come periodi di forte stress o nervosismo)
- eventuali malattie note
- eventuali farmaci assunti od abusi di sostanze nocive (alcool, droghe)
- età anagrafica
- familiarità.
Il medico oculista esegue quindi un’accurata visita degli occhi:
- annota quanto il paziente vede bene o no (ossia la sua acuità visiva) sia in condizioni di luce che di buio
- rileva eventuali disturbi di rifrazione visiva (come miopia, astigmatismo, ipermetropia)
- esamina il fondo dell’occhio
- registra i movimenti degli occhi, singolarmente ed insieme, facendo eseguire al paziente vari test (come far girare il paziente su sé stesso per mezzo minuto, fermarlo ed osservare i suoi occhi mentre gli si chiede di fissare un oggetto; o ancora versare acqua fredda o tiepida dentro l’orecchio del paziente e valutarne la risposta vestibolo-oculare)
Talvolta a completamento della diagnosi e per stabilire la causa del nistagmo riscontrato, può essere richiesta:
- un’elettrooculografia
- lo studio dei potenziali evocati visivi
- una visita otorino per evidenziare eventuali disturbi a carico dell’orecchio interno
- un esame neurologico
- una TAC o una Risonanza Magnetica cerebrale
Una diagnosi precoce di nistagmo nei bambini è fondamentale per migliorarne la vista e la crescita intellettiva e di relazione.
Cura
Per alcune forme di nistagmo acquisito il problema può essere risolto eliminandone la causa scatenante (alcool, droghe, farmaci) o trattando, ove possibile, la patologia di base. In tal caso per a cura può essere richiesto il supporto del medico di base, o preferibilmente di uno specialista, come un neurologo od un otorino.
La vista può essere migliorata:
- con l’uso di occhiali o lenti a contatto per correggere eventuali difetti di rifrazione visiva
- studiare su libri a caratteri grandi
- illuminare la stanza in cui ci si trova
- usare dispositivi d’ingrandimento
Il nistagmo congenito è invece permanente, mentre una forma di nistagmo infantile (lo spasmus nutans) può migliorare con il tempo, senza particolari cure.
Farmaci per rilassare temporaneamente la muscolatura degli occhi, come la tossina botulinica, sono di raro utilizzati a causa degli effetti collaterali che possono indurre.
La chirurgia, praticata sui muscoli degli occhi in modo da modificarne la posizione o per correggere errori di rifrazione della vista, possono migliorare ma non risolvere il nistagmo.
Fonti e bibliografia
- Linee guida dell’American Optometric Association
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo
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