Perdite marroni durante, dopo o al posto del ciclo… quando preoccuparsi?

Introduzione

Il colorito marrone delle perdite vaginali è dovuto alla presenza di sangue che, essendo in quantità piuttosto esigue all’interno delle secrezioni vaginali, non genera un vero e proprio flusso mestruale ed anche per questo permane più a lungo all’interno dell’ambiente vaginale andando incontro a fenomeni di ossidazione e assumendo così un colorito scuro; questo fenomeno di solito non si verifica in concomitanza delle mestruazioni, ma tra un ciclo mestruale e l’altro o poco prima dell’inizio del flusso.

Si tratta di un sintomo particolarmente frequente nelle donne, che nella maggioranza dei casi non è preoccupante ma riconducibile ad un momento fisiologico della vita delle pazienti (periodo fertile, gravidanza, ovulazione, menopausa); più raramente è possibile ricondurre il fenomeno a condizioni patologiche sottostanti, nonché a periodi di forte stress, squilibri ormonali od abitudini alimentari scorrette, che si ripercuotono sul benessere femminile.

In ogni caso, in presenza di secrezioni vaginali marroni, è sempre buona norma rivolgersi ad un ginecologo, affinché questo disturbo possa essere inquadrato e gestito in maniera corretta.

Donna preoccupata seduta su un divano

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Cosa indica il colore marrone? Perché le perdite sono scure?

Quando la perdita di sangue è limitata, la fuoriuscita attraverso la vagina è rallentata; durante questo tempo l’emoglobina, la proteina contenuta all’interno dei globuli rossi e responsabile della capacità di legare l’ossigeno,  va incontro ad un processo di ossidazione che ne cambia il colore da rosso vivo a nero.

Il colore di per sé non è quindi un indice di gravità del sintomo, ma solo indicativo del fatto che sia passato un certo lasso di tempo tra la fuoriuscita di sangue e l’effettiva espulsione verso l’esterno.

Cause

La presenza di secrezioni vaginali marroni è attribuibile a numerose condizioni cliniche, sia patologiche che non patologiche, suddivisibili in:

  • Alterazioni disfunzionali, generalmente reversibili, come:
    • Periodi di stress, tensione emotiva o stanchezza psico-fisica, in concomitanza dei quali si verificano aumenti dei livelli di cortisolo (ormone di risposta allo stress) e di adrenalina (neurotrasmettitore responsabile dello stato di reattività dell’organismo); l’aumentata produzione di queste sostanze può ripercuotersi sull’attività dell’ipotalamo, una struttura del sistema nervoso centrale, responsabile anche della regolarità del ciclo mestruale (in questo caso le perdite marroni tenderanno a comparire poco prima del ciclo mestruale, il quale generalmente risulterà in anticipo o in ritardo rispetto alla norma).
    • Cattive abitudini alimentari: possono rappresentare un fenomeno occasionale, dovuto all’adozione di un regime dietetico poco equilibrato o inserirsi all’interno di patologie più serie, come i disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità); in questi casi, il regime dietetico sregolato è in grado di favorire l’instaurarsi di alterazioni ormonali che facilitano la comparsa di un ciclo mestruale irregolare, con produzione di secrezioni vaginali marroni tra un ciclo e l’altro o in concomitanza dell’ovulazione.
    • Metodi contraccettivi ormonali: la produzione di secrezioni vaginali marroni può essere un effetto collaterale correlato all’utilizzo di diversi metodi contraccettivi ormonali, come pillola, anello, spirale o cerotto; in particolar modo durante i primi mesi di utilizzo, l’adozione di questi metodi contraccettivi estro-progestinici, può determinare una risposta ”fisiologica” dell’organismo, che si adatta alla variazione ormonale indotta dal farmaco causando, talvolta, un sanguinamento di colorito marrone, anche in giorni diversi da quelli previsti di ciclo mestruale. Questo disturbo tende ad essere presente soltanto nei primi mesi di assunzione della terapia ormonale e a risolversi poi spontaneamente, tuttavia, se dovesse persistere oltre, è necessario consultare un ginecologo perché possa modificare o sospendere la terapia in atto.
  • Alterazioni organiche, più spesso patologiche, come:
    • Cisti ovariche: possono essere isolate o inserirsi nel contesto di una sindrome dell’ovaio policistico; in questo caso, le perdite vaginali marroni compariranno più spesso nel periodo che intercorre tra un ciclo mestruale e l’altro o in concomitanza dell’ovulazione;
    • Ectropion cervicale: anomalia della cervice uterina, di solito presente fin dalla nascita, caratterizzata dalla fuoriuscita delle cellule che costituiscono il canale cervicale situate internamente, al di fuori dell’orifizio uterino esterno; in questo caso le secrezioni vaginali marroni tendono a comparire dopo i rapporti sessuali o in maniera sporadica non necessariamente a ridosso del ciclo mestruale;
    • Fibromi o polipi uterini: tumori di natura benigna dell’apparato genitale femminile, che possono causare sanguinamenti veri e propri o perdite vaginali di colorito marrone;
    • Patologie neoplastiche o alterazioni pre-cancerose: le perdite vaginali marroni, pur essendo un riscontro frequentemente di natura benigna, possono rappresentare la spia di un processo tumorale localizzato a livello dell’apparato genitale femminile; nel caso in cui non costituissero un fenomeno isolato e si associassero ad altri sintomi (dolore pelvico, dimagrimento inspiegabile, sudorazioni notturne) è buona norma rivolgersi tempestivamente ad un medico, per eseguire tutti gli accertamenti del caso.

Perdite marroni in gravidanza

La comparsa di perdite vaginali marroni, infine, è un riscontro frequente durante le prime settimane di gestazione o nel periodo ovulatorio; in questo caso è probabile che il fenomeno sia di natura fisiologica, ma è sempre opportuno ricevere conferma da un ginecologo, indagando anche su eventuali disturbi della coagulazione e altre patologie che potrebbero indurre una sintomatologia simile.

Per approfondire si segnala l’articolo dedicato: Perdite marroni in gravidanza

Sintomi associati

La presenza di secrezioni vaginali marroni può accompagnarsi o meno ad altri sintomi, in base alla causa sottostante; tra le manifestazioni eventualmente associate si annoverano

Quando contattare il medico

Qualora la presenza di secrezioni vaginali marroni non costituisse un disturbo occasionale, ma tendesse a perpetuarsi nel tempo o si accompagnasse a sintomi di maggiore entità, è sempre opportuno consultare rapidamente un ginecologo, al fine di stabilire la natura della condizione clinica che ne è alla base.

Eventuali perdite in menopausa sono invece da segnalare sempre, anche se sporadiche.

Diagnosi

L’iter diagnostico, a seconda dei casi e del sospetto clinico emerso durante il primo consulto medico, può prevedere uno o più dei seguenti step:

  • Visita ginecologica con raccolta della storia clinica della paziente;
  • Valutazione del pH vaginale (nel sospetto di eventuali infezioni);
  • Ecografia pelvica o transvaginale (per valutare la morfologia degli organi genitali e degli annessi);
  • Esecuzione di Pap test, colposcopia e biopsia del collo uterino (questi ultimi due esami, sono eseguiti per approfondire la valutazione delle pazienti il cui pap test abbia fornito un riscontro anomalo);
  • Esami del sangue (valutazione degli ormoni sessuali e tiroidei, dosaggio dei fattori di coagulazione, assetto marziale);
  • Isteroscopia (esame endoscopico eseguito a scopo diagnostico per individuare patologie che colpiscono l’utero, l’endometrio o la cervice uterina, come polipi, iperplasie o processi tumorali).

Rimedi e trattamento

La necessità e l’eventuale trattamento necessario in caso di perdite marroni è strettamente dipendente dalla patologia di base (possono essere richiesti interventi chirurgici o farmacologici); individuare e curare la malattia che ha determinato la comparsa di secrezioni vaginali marroni, consente infatti di risolvere questa problematica nella maggior parte dei casi.

Qualora invece le perdite marroni fossero dovute ai più comuni fattori di stress o a disturbi di natura alimentare, sarà possibile trarre beneficio dall’adozione di alcuni accorgimenti, come:

  1. Adottare un regime dietetico equilibrato, che preveda il consumo di frutta e verdura;
  2. Dormire regolarmente;
  3. Praticare attività fisica, in base alle proprie esigenze, evitando inutili eccessi;
  4. Ridurre l’esposizione a fattori stressanti;
  5. Assicurarsi un adeguato riposo notturno, sia in termini di qualità che di durata.

 

A cura della Dott.ssa Chiara Russo, medico chirurgo

 

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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