Introduzione
Il prurito anale è descritto come la necessità di grattarsi, in maniera impellente, in corrispondenza dell’ano (l’ultimo tratto dell’apparato digerente attraverso il quale avviene l’espulsione delle feci) e a livello della cute che lo circonda; non sempre questa spiacevole sensazione di solito riconosce una vera e propria causa scatenante, ma tra le ragioni più comuni ricordiamo:
- Patologie che interessano specificatamente la regione ano-rettale
- Patologie infettive
- Patologie della cute
- Uso di farmaci
- Assunzione di particolari alimenti
- Fattori di natura psicologica
- Abitudini igieniche.
La diagnosi è basata sull’anamnesi (la raccolta della storia clinica dei pazienti e dei dettagli riguardanti la sintomatologia in atto) e sull’esecuzione di un esame obiettivo (con valutazione dell’ano e della cute perineale); solo successivamente, in base a quanto emerso nell’iter valutativo del paziente, potranno essere eventualmente prescritti esami specifici, volti a confermare il sospetto clinico.
Il trattamento prevede, laddove possibile, la cura del disturbo che è alla base del prurito anale e l’adozione di corrette misure igieniche e comportamentali.
Cause
Il prurito anale può scaturire da molteplici fattori, sia patologici che non; tra le cause principali è possibile annoverare:
- Patologie che interessano specificatamente la regione ano-rettale, come:
- Diarrea in genere, che può infiammare la regione anale e causare così prurito.
- Emorroidi: suddivisibili in “emorroidi interne”, caratterizzate per lo più dalla presenza di tracce di sangue a livello della carta igienica o nel wc ed “emorroidi esterne”, identificabili dalla presenza di una protuberanza nodulare in corrispondenza della regione anale.
- Malattie infiammatorie intestinali (Morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, proctite, …): si caratterizzano per la presenza di dolore addominale e\o rettale, che si accompagna a scariche di diarrea con presenza di muco e sangue; possono causare irritazioni a livello della regione anale con frequente comparsa di prurito.
- Fistole anali: lesioni di forma tubulare che mettono in comunicazione la parte terminale dell’intestino con la cute perianale; rappresentano, generalmente, l’evoluzione di un ascesso dovuto a infezione delle ghiandole localizzate nel canale anale, con tentativo di drenaggio del pus verso l’esterno mediante il tramite fistoloso.
- Ragadi anali: profonde lesioni cutanee descrivibili come “taglietti” localizzati in corrispondenza dell’ano; si caratterizzano per il dolore molto intenso al momento della defecazione.
- Tumore al retto.
- Patologie infettive, tra cui:
- Infezioni batteriche: si caratterizzano per la presenza di rigonfiamenti e lesioni da grattamento in corrispondenza dell’ano e della cute circostante; nella maggior parte dei casi si accompagnano alla presenza di ascessi anorettali dovuti all’invasione, da parte del batterio, delle ghiandole secernenti muco localizzate nell’ano e nel retto. Si tratta ad esempio di malattie sessualmente trasmesse, come la gonorrea o le verruche genitali.
- Infezione da Candida: infezione micotica caratterizzata dalla presenza di eruzioni cutanee a livello della regione perianale.
- Scabbia: infestazione cutanea da parte dell’acaro Sarcoptes scabiei che si caratterizza per la presenza di un prurito incontrollabile che peggiora tipicamente di notte.
- Ossiuri: parassiti vermiformi lunghi circa un centimetro che causano, specialmente nei bambini, un’infestazione del canale anale che li induce a grattarsi continuamente.
- Infezioni batteriche: si caratterizzano per la presenza di rigonfiamenti e lesioni da grattamento in corrispondenza dell’ano e della cute circostante; nella maggior parte dei casi si accompagnano alla presenza di ascessi anorettali dovuti all’invasione, da parte del batterio, delle ghiandole secernenti muco localizzate nell’ano e nel retto. Si tratta ad esempio di malattie sessualmente trasmesse, come la gonorrea o le verruche genitali.
- Patologie della cute, quali:
- Dermatite atopica: infiammazione cronica pruriginosa dello strato superficiale della cute; è caratterizzata dalla presenza di eruzioni cutanee pruriginose, con arrossamenti locali e formazioni di croste.
- Psoriasi: malattia infiammatoria cronica della pelle ad andamento cronico e recidivante; può interessare la regione anale causando la comparsa di chiazze pruriginose e dolenti.
- Uso di farmaci (principalmente antibiotici).
- Assunzione di particolari alimenti, come cioccolata, peperoncino, birra, latticini, spezie, agrumi, noccioline, pomodori; in questo caso il prurito insorge tipicamente dopo l’ingestione dell’alimento implicato.
- Abitudini igieniche: una sudorazione eccessiva, associata all’uso di biancheria intima sintetica o non traspirante può favorire l’insorgenza di prurito anale; anche la scarsa igiene personale o, contrariamente, una pulizia eccessivamente meticolosa e particolarmente aggressiva della regione ano-rettale, possono favorire irritazioni con conseguente comparsa di prurito.
- Fattori di natura psicologica: vengono presi in considerazione una volta escluse altre cause di prurito anale e richiedono l’attenzione di uno psicologo.
Sintomi
Il prurito anale può associarsi ad altri sintomi tra cui, principalmente:
- Dolore o irritazione anale (in particolar modo durante la defecazione);
- Comparsa di lesioni da grattamento.
Prurito anale notturno
Il prurito anale è un sintomo che tende spesso ad esacerbarsi di notte e questo può accadere principalmente per due ragioni:
- Durante la notte molte condizioni correlate allo sviluppo di prurito (a prescindere quindi dal distretto interessato) tendono a peggiorare, presumibilmente a causa del ritmo circadiano dei mediatori biochimici del prurito.
- In alcuni pazienti, soprattutto in giovane età, il fastidio si acuisce durante la notte quando è causato da un’infezione intestinale da ossiuri, a causa della ricorrente migrazioni nelle ore buie di parassiti femmina che scendono verso l’ano a depositare le uova.
Quando contattare un medico
Talvolta il prurito anale è occasionale, transitorio e indicativo di un disturbo non preoccupante che tende a risolversi spontaneamente nell’arco di poco tempo.
Alcuni fattori, tuttavia, possono essere indicativi di una condizione clinica più seria che richiede l’immediata attenzione di un medico, tra questi:
- Presenza di diarrea sanguinolenta;
- Presenza di materiale purulento che drena attraverso la cute della regione anale;
- Emorroidi sporgenti all’esterno del canale anale;
- Ispessimento o indurimento della regione perianale.
Diagnosi
L’iter diagnostico prevede in prima istanza:
- Esecuzione di un’accurata anamnesi (patologie pregresse e in atto, entità e carattere della sintomatologia, abitudini alimentari, attività sessuale, uso di farmaci);
- Valutazione dell’ano e della cute perianale mediante esame obiettivo (ispezione visiva ed esplorazione digitale rettale).
Una volta elaborato un sospetto clinico, sarà poi possibile procedere attraverso l’esecuzione di esami specifici a seconda dei casi (prelievi ematici, raccolta delle feci, esami istologici, …).
Rimedi e cura
In considerazione della molteplicità delle patologie in grado di determinare la comparsa di prurito anale, ne consegue che il trattamento specifico della malattia di base, consenta di risolvere, nella maggior parte dei casi, questo fastidioso disturbo.
Alcuni rimedi di carattere generale, tuttavia, possono risultare utili in caso di prurito anale, specialmente laddove non sia possibile identificare chiaramente la causa scatenante; tra questi:
- Adottare un regime dietetico sano che preveda l’assunzione di fibre (cereali integrali, verdura, frutta fresca) in modo da prevenire la stitichezza ed evitare l’assunzione di alimenti il cui consumo è correlato all’aumentata comparsa di prurito anale (cioccolata, peperoncino, birra, latticini, spezie, agrumi, noccioline, pomodori).
- Praticare una corretta igiene intima, effettuando lavaggi a base di acqua tiepida con detergenti delicati e specificatamente formulati, asciugando con un panno morbido o mediante cotone assorbente, evitando sfregamenti della regione anale.
- Se possibile, non grattarsi, per evitare la comparsa di lesioni in grado di aggravare ulteriormente i fenomeni di irritazione; per alleviare la sintomatologia è possibile utilizzare pomate a base di corticosteroidi (per esempio, idrocortisone all’1%) e/o anestetici locali, applicate localmente.
- Utilizzare una biancheria intima leggera, traspirante (cotone) e sufficientemente larga.
- Per eliminare l’umidità eccessiva, riferita a livello anale, è possibile avvalersi di amido di mais non medicato o di polvere di talco.
- In caso di lesioni da grattamento, soprattutto conseguenti al fastidio notturno, è possibile indossare guanti di cotone (o più artigianalmente delle calze) in modo da ridurre l’impatto delle unghie sulla delicata mucosa anale.
A cura della Dott.ssa Chiara Russo, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- MSD
- Harrison, Principi di medicina interna, Edizione 2017.
- Semeiotica medica nell’adulto e nell’anziano. Metodologia clinica di esplorazione morfofunzionale, Giovanni Fradà, Piccin, VI ed.