- Le cause più comuni
- Sintomi
- Complicazioni
- Quando rivolgersi al medico
- Diagnosi
- Cura
- Fonti e bibliografia
Le cause più comuni
Il prurito oculare è un sintomo relativamente comune che, sebbene sia molto spesso conseguenza di un’allergia o di semplice secchezza oculare, in una minoranza di pazienti potrebbe essere indicativo di disturbi differenti e potenzialmente più severi.
Gli stessi allergeni presenti nell’aria (non solo pollini, ma anche peli di animali, residui di acari della polvere e muffe) che scatenano i classici sintomi di rinite allergica (naso che cola, starnuti, …) possono portare a sviluppare anche una congiuntivite allergica più o meno severa e rappresentano quindi la ragione più comune di prurito agli occhi.
Tra le altre patologie e condizioni responsabili si annoverano inoltre:
- allergie oculari di diversa natura (ad esempio cheratocongiuntivite atopica e dermatite atopica),
- sindrome dell’occhio secco,
- disfunzioni della ghiandola di Meibomio, come il calazio,
- blefarite,
- congiuntivite indotta da lenti a contatto,
- congiuntivite papillare gigante,
- dermatoblefarite da contatto.
In alcuni pazienti è infine possibile osservare reazioni collaterali conseguenti all’applicazione/assunzione di farmaci, talvolta anche a distanza di tempo dall’inizio della terapia (non solo colliri, ma anche farmaci sistemici se causa di reazioni allergiche), oppure l’insorgenza di prurito a seguito del contatto con corpi estranei e sostanze chimiche.
Sintomi
I sintomi associati al prurito oculare sono particolarmente utili in fase di diagnosi: la congiuntivite allergica si presenta ad esempio anche con bruciore, arrossamento, lacrimazione abbondante (ma di un liquido tendenzialmente trasparente), gonfiore della congiuntiva o della palpebra.
L’occhio secco, più comune nelle persone anziane, può paradossalmente presentarsi con una lacrimazione abbondante in risposta ad un’insufficiente lubrificazione dell’occhio (la composizione delle lacrime peggiora con l’età, diventando meno efficace); a differenza della congiuntivite allergica non presenta altri sintomi collaterali (come naso che cola e starnuti).
Più temibili sono invece le infezioni, che possono essere distinte per la presenza di una produzione liquida viscosa-appiccicosa ed eventualmente dolore. Altrettanto indicativi sono la percezione della presenza di “sabbia negli occhi” (anche se in realtà non c’è nulla), fotofobia (sensibilità alla luce).
Complicazioni
Le eventuali complicazioni sono principalmente quelle specifiche della condizione scatenante, ma non dev’essere sottovalutato il rischio di lesioni da grattamento e sovrainfezioni batteriche causate dalla necessità di grattarsi conseguente al prurito (ne sono particolarmente a rischio i bambini, che più difficilmente riescono a resistere alla necessità di toccarsi gli occhi, a prescindere dallo stato di pulizia delle mani).
Le infezioni (che siano di natura batterica o virale ed indipendentemente dal fatto che siano la causa del prurito agli occhi o la conseguenza del grattamento) se non correttamente riconosciute e trattate potrebbero evolvere verso danni permanenti e non devono quindi mai essere trascurate.
Per quanto riguarda le infezioni virali le comuni congiuntiviti non rappresentano in genere un rischio e sono destinate a risolversi spontaneamente entro qualche giorno, mentre più temibili sono le manifestazioni di herpes zoster ed herpes simplex (che richiedono di essere trattate aggressivamente per scongiurare rischi), anche se va detto che è raro che si presentino con prurito.
Quando rivolgersi al medico
Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di qualunque sintomo anomalo od inspiegabile che riguardi gli occhi, ma in particolare se:
- i sintomi non migliorano
- si osservi una produzione di liquido denso e/o appiccicoso
- le palpebre tendano a rimanere incollate tra loro
- si verificano disturbi della vista (ad esempio doppia, offuscata o con presenza di aloni attorno alle luci)
- sono penetrati corpi estranei negli occhi
- fastidio alla luce
- le pupille hanno dimensioni differenti o anomale (miosi/midriasi)
- dolore.
Diagnosi
Sebbene in prima battuta sia possibile rivolgersi con fiducia al medico curante, in caso di situazioni specifiche potrebbe essere opportuno quando non addirittura necessario rivolgersi allo specialista (oftalmologo od oculista).
L’iter diagnostico si basa essenzialmente su
- anamnesi, ovvero una sorta di intervista medico-paziente volta ad evidenziare storia clinica, patologie note ed informazioni più specifiche come tempi di insorgenza, condizioni in cui il sintomo peggiora/migliora, sintomi associati, utilizzo di lenti a contatto, … oltre che a rimedi eventualmente già tentati. Spesso sottovaluto, può essere importante evidenziare al medico un eventuale recente utilizzo di prodotti per la dermo-cosmesi e/o il make-up;
- esame obiettivo, ovvero l’osservazione dell’occhio (o degli occhi, quando coinvolti entrambi, fatto peraltro rappresenta un ulteriore informazione utile alla diagnosi), del margine palpebrale e delle ciglia;
- eventuali esami specifici.
Cura
Per trovare sollievo dal prurito è possibile ricorrere a colliri antistaminici od eventualmente cortisonici, ma quest’ultimi dovrebbero sempre essere prescritti dal medico perché potenzialmente associati ad effetti collaterali anche molto gravi (ad esempio nel caso di infezioni virali non riconosciute). In alcuni pazienti è utile il ricorso agli stessi principi attivi, ma in forma orale (per bocca) per un effetto sistemico e/o più incisivo.
Anche l’applicazione di lacrime artificiali può essere di sollievo a prescindere dalla causa.
Una terapia mirata non può tuttavia prescindere da una diagnosi specifica, ad esempio:
- Dermatite/blefarocongiuntivite: È necessario, quando possibile, evitare ulteriori contatti con l’agente responsabile della reazione infiammatoria; qualora sia stata individuata e poi rimossa in modo puntuale la causa (ad esempio è relativamente comune osservare reazioni allergiche/irritative in pazienti che usino brimonidina collirio, un farmaco contro il glaucoma), è spesso sufficiente il ricorso ad impacchi freschi per favorire una rapida risoluzione dei sintomi, eventualmente associati all’applicazione di lacrime artificiali o, più raramente, antistaminici/cortisonici se la reazione fosse particolarmente severa.
- Congiuntivite allergica: Rappresenta una declinazione specifica del caso precedente, in cui ancora di più può essere richiesto un approccio sistemico (per bocca) od eventuale nasale (spray cortisonico, che ha efficacia anche sui sintomi oculari) per le settimane in cui non sia possibile evitare del tutto il contatto con i pollini se trattasi di allergia stagionale. L’uso di occhiali può facilitare inoltre una riduzione del contatto con gli allergeni aerei.
- Sindrome dell’occhio secco: A seconda della natura del disturbo potrebbe non essere possibile una risoluzione definitiva, diventa quindi necessario ricorrere in modo più o meno cronico a lacrime artificiali ed umettanti.
- Disfunzioni della ghiandola di Meibomio/blefarite. Relativamente a questi disturbi una scrupolosa e corretta igiene delle palpebre è fondamentale, anche ricorrendo ad impacchi caldi e scrub palpebrali due volte al giorno, accompagnati da un delicato lavaggio con detergenti specifici o con shampoo per bambini diluito con acqua. La lubrificazione della superficie oculare con lacrime artificiali può fornire ulteriore sollievo. L’uso a breve termine di un antibiotico topico (spesso vengono utilizzati macrolidi) può essere utile per brevi periodi, se gravati da chiara infiammazione batterica.
Rimedi della nonna
La misura più ovvia da prendere è anche la più complicata: evitare di stropicciarsi gli occhi. Grattarsi non solo non dà sollievo, se non immediato e per pochi secondi, ma può causare un successivo peggioramento, un contatto più intenso e prolungato con gli allergeni (in caso di reazione allergica) e soprattutto predisporre allo sviluppo di sovra-infezioni.
Di grande utilità risultano invece gli impacchi freddi, da applicare rigorosamente interponendo un panno molto pulito, che garantiscono un sollievo abbastanza rapido dal prurito (mentre sono da evitare gli impacchi caldi, che aumenterebbero l’afflusso di sangue e con esso anche di mediatori dell’infiammazione, peggiorando i sintomi).
Lavaggi con acqua fisiologica (che non brucia) consente di rimuovere eventuali allergeni ancora a contatto con la congiuntiva.
Nei periodi di intenso prurito è infine consigliabile evitare l’uso delle lenti a contatto.