- Introduzione
- Richiami di anatomia
- Cause
- Sintomi
- Complicanze e prognosi
- Quando rivolgersi al medico
- Diagnosi
- Cura e rimedi naturali
- Prevenzione
- Fonti e bibliografia
Introduzione
I capillari sono i più piccoli vasi sanguigni dell’organismo e fanno parte del sistema della microcircolazione.
La rottura di un capillare dell’occhio è un evento comune che può interessare chiunque, uomini o donne di qualsiasi età, almeno una volta nella vita e, poiché la congiuntiva oculare non è in grado di riassorbire rapidamente il sangue, questo ne rimane intrappolato diventando visibile dall’esterno.

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Spesso il paziente non si rende nemmeno conto di quanto accaduto, almeno finché non gli/le viene fatto notare da un’altra persona o guardandosi allo specchio, questo perché in genere non vengono avvertiti sintomi specifici (prova del fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di un evento innocuo).
Occasionalmente è possibile accusare la sensazione di un leggero fastidio, come se un po’ di polvere fosse intrappolata nell’occhio, ma non c’è calo di visione né dolore; la causa esatta rimane spesso misconosciuta, ma talvolta può essere un evento banale come uno starnuto o un colpo di tosse.
Nonostante l’aspetto talvolta anche piuttosto impressionante dell’occhio, in genere un capillare rotto non necessità di alcun tipo di trattamento ed il sangue è destinato a venire riassorbito completamente nell’arco di circa due settimane.
Richiami di anatomia
L’occhio (o bulbo oculare) è un organo pari del nostro corpo preposto alla vista.
È contenuto all’interno di una cavità ossea, detta cavità orbitaria, ed è formato partendo dall’esterno verso l’interno da 3 tessuti concentrici, chiamate tuniche:
- tunica fibrosa
- tunica vascolare
- tunica nervosa

Anatomia semplificata dell’occhio (iStock.com/solar22)
La tunica fibrosa è formata dalla cornea, una membrana esterna trasparente, e dalla sottostante sclera, una membrana bianca e ricca di vasi sanguigni. Questi vasi sanguigni non sono normalmente visibili, tranne che in particolari circostanze, ad esempio nel caso di arrossamenti o infezioni oculari. Su questa tunica trovano attacco i muscoli che consentono i movimenti degli occhi.
La tunica vascolare, detta uvea, è una membrana ricca di collagene e vasi sanguigni, posta tra sclera e retina della quale ne consente il sostegno e nutrimento. È formata da 3 strutture che procedendo dall’avanti all’indietro, comprendono:
- iride, denota il colore dei nostri occhi. Presenta un foro centrale di colore nero, la pupilla, attraverso cui converge i raggi luminosi verso il cristallino, una lente biconcava con cui entra in contatto
- corpo ciliare, è la parte cieca della retina, priva di fotorecettori
- coroide, è una membrana color ruggine, molto vascolarizzata che assorbe i raggi luminosi e li convoglia nella retina
La tunica nervosa è formata dalla retina, una membrana profonda del nostro occhio, costituita da cellule nervose e fotocettori che consentono la visione crepuscolare (bastoncelli) e dei colori (coni). Le strutture nervose della retina convogliano nella papilla ottica, punto d’emergenza del nervo ottico che porta le informazioni luminose visive fino al cervello, ove vengono rielaborate e trasformate in immagini.
All’interno dell’occhio sono contenuti due liquidi, l’umor acqueo e l’umor vitreo (detto anche corpo vitreo) che danno sostegno e nutrimento a tutte le strutture del bulbo oculare.
La rottura di un capillare può avvenire in una qualsiasi parte dell’occhio, ma generalmente si tratta di un evento che viene percepito dall’esterno quando si verifica nella sclera (la parte bianca dell’occhio) o, meglio, nello spazio sottocongiuntivale tra congiuntiva e sclera, e solo più raramente nel corpo vitreo o nella retina.
Possiamo classificare 3 tipi di rottura dei capillari dell’occhio, in base alla sede:
- Superficialmente si può avere un’emorragia sottocongiuntivale
- Profondamente si può avere
- un’emorragia vitreale
- un’emorragia retinica
Questa classificazione è importante, perché in base alla zona dell’occhio in cui avviene la rottura dei capillari, il paziente può manifestare sintomi più o meno severi o complicanze come un’alterazione del visus e necessitare di cure specifiche.
Cause
In genere quando si verifica una rottura dei capillari dell’occhio il paziente nota semplicemente la comparsa di una macchia rossastra nella sclera, cioè la parte bianca e superficiale dell’occhio. Si tratta ovviamente di sangue, la cui presenza è comprensibilmente sempre motivo di preoccupazione, ma è giusto ricordare che la rottura dei capillari superficiali dell’occhio non riconosce sempre una causa patologica, anzi, generalmente è dovuta ad un motivo innocuo come un piccolo trauma o uno sfregamento insistente dell’occhio, che si risolve spontaneamente senza particolari cure mediche.
Diversa è la storia per un sanguinamento della parte profonda dell’occhio (corpo vitreo o retina), che spesso è spia di una malattia sottostante come ad esempio un deficit della coagulazione del sangue, un danno dell’occhio su base degenerativa o traumatica, o ancora una retinopatia diabetica di cui bisogna informare il paziente e trattare con cure adeguate.
Generalmente se la rottura interessa i capillari della sclera la causa è non patologica, cioè legata ad una condizione favorente di varia natura (traumatica, meccanica, iatrogena, patologie concomitanti, ecc.) come ad esempio:
- traumi dell’occhio da uso prolungato di lenti a contatto, sfregamenti continui dell’occhio, presenza di corpo estraneo o stress ambientali di varia natura (come polvere, luce intensa, …), colpi diretti od incidenti con coinvolgimento dell’occhio
- infezioni oculari (congiuntivite, uveite, …)
- uso abitudinario di alimenti speziati e piccanti, come zenzero, erba di San Giovanni, ginkgo biloba o pepe di Cayenna
- assunzione di alcuni farmaci, come anticoagulanti (ad esempio warfarin o aspirina) o integratori (ginseng)
- diabete
- ipertensione arteriosa
- disturbi della coagulazione
- sbalzo pressorio improvviso dell’occhio, provocato da un colpo di tosse, sollevamento di un carico pesante, vomito, …
- sbalzi ormonali in donne in gravidanza o aumenti di pressione durante il parto
- complicanze post-chirurgia (ad esempio dopo una chirurgia correttiva dell’occhio con miopia, astigmatismo o ipermetropia)
Di contro se la rottura interessa la trama vascolare del corpo vitreo o della retina la causa è quasi sempre patologica, come ad esempio:
- diabete complicato (ossia una retinopatia diabetica)
- distacco di retina
- distacco posteriore del corpo vitreo
- degenerazione maculare
- malattie cardio-circolatorie
- glaucoma
- mieloma multiplo
- traumi cranici
Sintomi
Il primo segno per cui ci si accorge di una rottura dei capillari dell’occhio è la comparsa improvvisa di una macchia rossastra di sangue, più o meno estesa, che spicca nella parte bianca dell’occhio.
Questo segno è presente nel caso di una rottura di piccoli vasi sanguigni nello spazio sottocongiuntivale, con conseguente versamento di sangue tra congiuntiva (parte trasparente dell’occhio) e sclera (parte bianca dell’occhio), ed in molti casi rimane l’unico sintomo/segno manifestato.
Ma se la rottura si verifica a carico di vasi sanguigni del corpo vitreo o della retina, il versamento di sangue può non essere visibile (interessando parti più profonde dell’occhio), mentre si manifestano disturbi di altro genere, come alterazioni della vista o dolore oculare intenso.
Tra i possibili disturbi associati ad una rottura dei capillari dell’occhio ricordiamo:
- sensazione di fastidio oculare (come se ci fosse della sabbia all’interno dell’occhio, arrossamento, gonfiore delle palpebre, secrezioni oculari purulente, lacrimazione abbondante, prurito oculare, …)
- dolore dell’occhio
- mal di testa
- annebbiamento della vista
- vedere mosche volanti (miodesopsia)
- vedere lampi di luce (fotopsia)
- ipersensibilità alla luce (fotofobia)
Riconoscerlo è importante, perché se non curato può causare una perdita permanente della vista.
Complicanze e prognosi
La rottura dei capillari dell’occhio non è quasi mai un evento grave perché riguarda nella maggior parte dei casi piccoli vasi sanguigni superficiali dell’occhio.
Un paziente con una rottura dei capillari della sclera, infatti, ha disturbi lievi (come fastidio lieve dell’occhio o irritazione, …), che generalmente non richiedono cure mediche specifiche e che si risolvono spontaneamente in breve tempo, senza comprometterne la vista.
Un paziente con rottura dei capillari del corpo vitreo o della retina, invece, può lamentare disturbi più gravi (dolore ingravescente dell’occhio, mal di testa forte, comparsa di mosche volanti nella visione, …) fino ad una compromissione della vista ma, per fortuna la rottura dei capillari in queste parti dell’occhio è un evento raro.
Una rottura dei capillari superficiali dell’occhio (emorragia sottocongiuntivale) va infine distinto dall’ifema, un accumulo di sangue visibile tra iride, pupilla e cornea che spesso si accompagna a dolore dell’occhio (non presente in caso di emorragia sottocongiuntivale), annebbiamento della vista e fotofobia.
Quando rivolgersi al medico
Se notiamo una piccola macchiolina rossa nell’occhio e nessun altro disturbo, o fastidi lievi come un po’ di irritazione oculare, possiamo semplicemente aspettare che passi da sola perché con ogni probabilità si tratta di una rottura di qualche capillare della sclera.
Si raccomanda invece di fissare una visita oculistica quando si verifichi uno o più dei seguenti eventi:
- la macchiolina rossa perdura per più di 2 settimane,
- avvertiamo altri disturbi severi come forte dolore all’occhio, mal di testa, visione offuscata, …
- le emorragie ricorrono con eccessiva frequenza.
Solo una visita oculistica approfondita, infatti, ci consente di stabilire la causa e la sede della rottura dei capillari dell’occhio e quindi indicarci quali cure siano eventualmente richieste.
Diagnosi
Per la ricerca della causa il medico interroga il paziente circa le sue abitudini di vita e storia clinica, in particolare:
- uso di lenti a contatto
- abitudini alimentari
- patologie concomitanti (soffre di pressione alta, diabete, malattie cardiovascolari, …)
- assunzione di farmaci
- disturbi riferiti (fastidi più o meno gravi dell’occhio, mal di testa, febbre, …) o segni evidenti alla visita (come ecchimosi o stravasi di sangue in altre parti del corpo indicativi di un’alterazione della coagulazione del sangue)
Per la ricerca della sede, il medico effettua un’accurata visita dei nostri occhi, osservando con opportuni dispositivi ed attraverso l’applicazione di colliri che dilatano la pupilla,:
- dimensioni e sede di una macchiolina rossastra nello spazio sottocongiuntivale o dietro il cristallino al livello del corpo vitreo o ancora nel fondo dell’occhio al livello della retina
- eventuali segni di irritazione, infezione o microtraumi dell’occhio (come occhio arrossato, palpebre gonfie, secrezioni oculari giallognole, verdi o marroni e purulente, dolorabilità, lacrimazione abbondante, prurito oculare, …)
- eventuale aumento della pressione dell’occhio
A completamento della diagnosi, infine il medico può:
- misurare la pressione arteriosa del paziente
- effettuare un’ecografia oculare
- richiedere un emocromo e test della coagulazione del sangue
- richiedere indagini strumentali (TAC o RMN) nel caso di traumi contusivi o cranici accertati
Cura e rimedi naturali
Generalmente la rottura dei capillari dell’occhio non richiede nessuna cura e si risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana.
Alcuni autori ritengono che procedere ad impacchi caldi possa favorire la guarigione.
Nel caso di una rottura dei vasi capillari della sclera possono essere utili per ridurre eventuali sintomi irritativi dell’occhio, colliri a base di
- camomilla, acido ialuronico od altre sostanze naturali
- lacrime artificiali
- antibiotici (nel caso d’infezione)
Ai colliri è possibile associare un farmaco analgesico assunto per bocca e per pochi giorni in caso di dolore o gonfiore all’occhio (ad esempio un FANS o corticosteroidi) ed eventualmente integratori a base di frutti di bosco, vite rossa o agrumi ricchi di flavonoidi che hanno un effetto benefico e protettivo dei nostri vasi sanguigni.
È raccomandato l’uso degli occhiali per proteggere gli occhi da agenti esterni irritativi, come fumo, polvere, polline, cloro, …, oltre che lavarsi spesso le mani ed evitare di sfregarsi gli occhi; nel caso di utilizzo di lenti a contatto potrebbe essere raccomandabile sospenderne temporaneamente l’applicazione.
Potrebbe essere richiesta, solo su parere medico, un’interruzione della terapia anticoagulante assunta per altre malattie (cioè aspirina o warfarin o simili).
Nel caso di una rottura di piccoli vasi sanguigni del corpo vitreo o della retina, potrebbe essere richiesta:
- una cura con farmaci antiemorragici per arrestare l’emorragia dell’occhio
- una chirurgia, generalmente laser, per la riparazione dei vasi sanguigni danneggiati e il drenaggio del sangue in eccesso
Prevenzione
Il rischio di rottura dei capillari dell’occhio può essere ridotto osservando alcune precauzioni, come
- uso di occhiali per riparare gli occhi da agenti esterni irritanti (polvere, luce solare intensa, fumo, cloro, pollini, smog, …)
- in caso di lenti a contatto è preferibile sceglire quelle giornaliere, per garantirne una migliore pulizia. È raccomandato non utilizzare le lenti a contatto per più di 6 ore al giorno e mai durante il riposo notturno!
- sottoporsi annualmente ad una visita oculistica di controllo
- assumere le terapie mediche ed effettuare controlli nel caso di patologie note come ipertensione arteriosa o diabete
Fonti e bibliografia
- Harrison. Principi di Medicina Interna
- L. Liuzzi- F. Bartoli.Manuale di Oftalmologia.
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo