Introduzione
Le smagliature sono segni frastagliati che possono comparire su
- addome
- glutei
- cosce
- schiena
- seno
- ascelle
- ed inguine.
Si tratta di disturbi tanto comuni, quanto difficili da trattare, in genere prive di un reale significato patologico e purtuttavia fonte di grande stress da un punto di vista estetico.
Cause
Le smagliature sono una forma di cicatrizzazione della pelle conseguente ad un processo di stiramento del derma, lo strato immediatamente sotto all’epidermide (cute visibile).
Tra le cause più comuni si annoverano
- gravidanza, in cui l’aumento del volume di addome (a causa dello sviluppo del feto) e del seno (in preparazione all’allattamento) provoca lo stiramento della cute (senza dimenticare l’influenza degli ormoni tipici della gravidanza),
- rapido cambiamento di peso (principalmente in direzione di un aumento),
- scatti di crescita in età puberale,
- aumento volumetrico legato alla massa muscolare (ad esempio nelle spalle dei body-builder).
Meno comuni sono invece le smagliature associate a specifiche condizioni di salute (o ai necessari trattamenti):
- Sindrome/malattia di Cushing e farmaci correlati (tipicamente cortisone, sia applicato sulla pelle che assunto per bocca)
- sindrome di Marfan,
- anoressia nervosa,
- malattie epatiche croniche.
- medicinali:
- chemioterapia,
- terapia antibiotica prolungata,
- contraccettivi
- e neurolettici.
La loro comparsa è più comune nelle donne rispetto agli uomini; sono più visibili nei soggetti di carnagione scura e la familiarità ne rappresenta un fattore di rischio.
Durante la gravidanza ne è più probabile lo sviluppo in donne giovani, rispetto ad età più avanzate; diversi studi hanno infine rilevato una maggiore prevalenza nelle donne con ampia circonferenza addominale ed un più spiccato aumento di peso
Uno studio ha infine rilevato come siano più comuni nei fumatori.
Sintomi
Le smagliature compaiono in genere come linee frastagliate di colore rosa-violaceo in leggero rilievo (striae rubrae), che tendono poi a sbiadire nel corso di mesi o anni diventando cicatrici chiare, atrofiche e rugose (striae albae).
Si sviluppano in genere in direzione perpendicolare alla direzione della tensione cutanea (sulla pancia, se la tensione tende ad agire in senso verticale, le smagliature compaiono in senso orizzontale), lunghe diversi centimetri e larghe 1-10 mm (se legate al cortisone possono avere dimensioni maggiori ed interessare anche il viso).
In gravidanza sono tipiche su addome, seno e cosce, mentre in adolescenza su cosce, glutei, seno (femmine) e schiena (maschi).
Le striae rubrae (di colore rosso) potrebbero essere causa di leggero prurito, ma è l’unico sintomo che eventualmente possono causare.
Cura
Lo terapia delle smagliature ha ragioni esclusivamente estetiche, con l’obiettivo di ridurre la visibilità del difetto riducendo rossore, gonfiore ed eventuale irritazione; per farlo si cerca di
- aumentare la produzione di collagene e fibre elastiche,
- migliorare l’idratazione della pelle
- e ridurre l’infiammazione.
L’applicazione di creme ed altre preparazioni semisolide è l’approccio in assoluto più comune, tanto in forma di prevenzione che di trattamento, ma purtroppo le reali prove di efficacia sono minime nella migliore delle ipotesi, con un studi clinici giudicati di scarsa qualità e con il coinvolgimento di un numero limitato di soggetti.
Secondo l’associazione dei dermatologi americani volendo ricorrere a questi prodotti, per aumentare la possibilità di efficacia sarebbe preferibile
- Iniziare il trattamento il più precocemente possibile.
- Non sottovalutare l’utilità del massaggio necessario all’applicazione.
- Essere costanti, applicando il prodotto ogni giorno per settimane.
- Olio di mandorle, burro di cacao e olio d’oliva non sembrano essere utili.
Utile ricordare che, mentre l’abbronzatura può rendere più evidenti le smagliature, un autoabbronzante può in parte camuffarle, ridurne l’impatto estetico.
Soprattutto in caso di gravidanza si raccomanda di utilizzare esclusivamente prodotti che siano espressamente formulati per questa delicata fase (il fatto che una crema si applichi sulla pelle non significa necessariamente che sia innocua); creme a base di tretinoina (usate anche per l’acne) potrebbero essere utili nel caso di striae rubrae (rosse), ma non sono prive di effetti indesiderati (irritazione, arrossamento e desquamazione) e sono assolutamente controindicate in gravidanza.
Alcuni autori suggeriscono il ricorso a peeling chimici (che sfruttano l’azione di principi attivi acidi) e trattamenti fisici di vario genere, che tuttavia trovano poche prove di efficacia in letteratura:
- Il massaggio richiesto da alcuni oli naturali è parte integrante del trattamento (viene utilizzato anche nella gestione delle cicatrici).
- L’esposizione a radiazioni ultraviolette a banda larga potrebbe indurre un certo recupero del colore naturale nelle smagliature più chiare, ma sembra che possa avere un effetto solamente temporaneo.
- Le terapie con luce/laser hanno permesso miglioramenti nell’aspetto estetico, ma non c’è ancora unanimità sul modalità, tempi e tipologia del trattamento. Sono in genere ben tollerati (possono causare arrossamento e gonfiore, ma solo a breve termine), ma dovrebbero essere evitati nelle tipologie di pelle più scusa a causa del rischio di alterazioni indesiderate del colore.
- Il ricorso alla radiofrequenza (mediante dispositivi che emettono corrente elettrica alternata ad alta frequenza producendo calore sulla pelle trattata) è spesso utile per rassodare il derma, ridurre le rughe e migliorare la cellulite grazie alla stimolazione di processi riparativi della cute (neocollagenesi, neoelastogenesi e consolidamento della struttura) e potrebbe quindi teoricamente migliorare anche l’estetica delle smagliature.
- Tra gli altri approcci proposti figurano infine
- microdermoabrasione,
- elettrolifting,
- needling,
- magnetoterapia (campi magnetici pulsati),
- ultrasuoni.
Sono infine allo studio anche iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP), un approccio mutuato dall’ortopedia.
Nel complesso si tratta quindi di un mondo in cui l’offerta commerciale è molto ampia (essendo un problema particolarmente sentito a livello emotivo), ma in cui la letteratura scientifica di supporto è purtroppo estremamente ridotta; a complicare ulteriormente una valutazione quanto più obiettiva possibile subentra l’estrema variabilità tanto in termini di paziente (tipo di smagliatura, tipo di pelle, età, cause, …) quanto di approccio (ad esempio limitandosi ai soli approcci laser possono cambiare i dispositivi, la durata dell’impulso, la dimensione, la frequenza, il numero di sedute, …).
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che sia possibile ricorrere ad approcci combinati ecco che le possibili variazioni sono sostanzialmente infinite.
Il consiglio finale è quindi di rivolgersi a professionisti (dermatologi, chirurghi estetici, …) di comprovata esperienza ed affidabilità, che possano garantire non solo un risultato finale significativo, ma anche un ragionevole margine di sicurezza per quanto riguarda i possibili effetti indesiderati.
Quando si valutano i risultati di uno qualsiasi di questi approcci è importante tenere a mente che, anche senza considerare l’ipotesi di manipolazioni fraudolente delle fotografie, sarebbe opportuno che le immagini fossero prese in condizioni di luce identica prima e dopo, oltre a riportare il tempo trascorso dal trattamento (6 mesi, 12 mesi, …) per chiarire la durata dei risultati.
Fonti e bibliografia
- Stretch Marks – Amanda M. Oakley; Bhupendra C.
- DermNet NZ
- AAD