- Introduzione
- Richiami di anatomia e fisiologia
- Cause
- Sintomi
- Quando rivolgersi al medico
- Diagnosi
- Cura
- Fonti e bibliografia
Introduzione
Lo starnuto è un atto respiratorio riflesso, ovvero un’azione non controllata dalla nostra volontà, che consiste in un’emissione rapida ed improvvisa di aria, muco, batteri e altre particelle attraverso il naso e in piccola parte attraverso la bocca.
Questo meccanismo fisiologico di difesa s’innesca ogni qualvolta sia necessario allontanare particelle ed altri agenti esterni dalle prime vie aree (naso e rinofaringe), mantenendone così la naturale pervietà.
Anche se fisiologico, lo starnuto può presentarsi frequentemente come sintomo di affezioni patologiche delle prime vie aree: in tal caso si attiva una serie di starnuti continui (anche quattro o cinque atti in pochi secondi) che si ripetono frequentemente nel corso della giornata e per diversi giorni.
È frequente ritrovare gli starnuti continui, associati ad altri sintomi, in condizioni morbose quali:
- Rinite allergica
- Rinite infettiva (principalmente raffreddore)
- Rinite vasomotoria
- Sinusite
- Presenza di corpi estranei a livello delle cavità nasali
- Influenza e sindromi parainfluenzali
I sintomi che più frequentemente si associano agli starnuti continui, nelle varie patologie, sono:
- Sensazione di naso chiuso
- Rinorrea, ovvero emissione eccessiva di liquido e muco dal naso; in gergo si parla di “naso che cola”
- Lacrimazione (in medicina si parla di epifora)
- Prurito nasale e oculare
- Mal di testa (cefalea)
- Astenia, malessere generalizzato e senso di spossatezza
- Tosse e febbre
La diagnosi della causa che sta portando a continui starnuti, si avvale di anamnesi ed esame obiettivo con i quali il medico riesce ad inquadrare il sintomo degli starnuti frequenti nell’ambito delle patologie delle prime vie respiratorie più frequenti, come una rinite allergica o una rinite infettiva. Per la diagnosi di certezza ci si può avvalere di alcune indagini strumentali come la rinoscopia, e delle prove allergologiche standard.
Il trattamento degli starnuti continui può prevedere una terapia medica sintomatica (mirata a risolvere semplicemente il sintomo) ed una terapia eziologica (mirata a risolvere la causa sottostante).
Richiami di anatomia e fisiologia
Il meccanismo fisiologico dello starnuto prevede che questo venga preceduto da una sensazione di vellichio intenso (sensazione di prurito) all’interno del naso; in pochi secondi si sviluppa una profonda inspirazione seguita da un’espirazione brusca e violenta a bocca chiusa, che permette l’espulsione rapida e violenta del materiale contenuto nelle cavità nasali e nel rinofaringe, accompagnata dal rumore caratteristico. In questo modo l’organismo raggiunge lo scopo di allontanare muco e particelle irritanti dalle cavità nasali, risolvendo in tal modo la causa che ha scatenato tale riflesso.
Uno starnuto può espellere le sostanze irritanti o microrganismi come batteri, assieme a particelle di muco, ad una velocità che può raggiungere i 150 km/h.
Il nervo trigemino (quinto nervo cranico) emana terminazioni nervose che si ramificano nella mucosa nasale e rinofaringea: esse rappresentano il sistema afferente che raccoglie le informazioni dalla periferia (in questo caso l’irritazione dovuta ad uno stimolo meccanico, chimico o biologico) e le trasporta al sistema nervoso centrale dove vi sarà l’elaborazione del segnale e da cui partirà il sistema efferente che raggiungendo svariati muscoli respiratori (faringei, laringei, diaframma e muscoli intercostali) e del volto permetterà di scatenare l’arco riflesso dello starnuto.
Spesso l’organismo necessità di più di uno starnuto per allontanare lo stimolo irritativo che l’ha causato, perciò si sviluppa una serie di starnuti ripetuti in breve tempo: si parla in tal caso di “starnuti a salve”.
Cause
Lo starnuto è un atto riflesso delle prime vie aree dell’organismo che si sviluppa quando vi sia una stimolazione irritativa delle terminazioni nervose presenti sulla mucose che riveste le cavità nasali e il rinofaringe (porzione superiore del faringe).
Tale irritazione può essere provocata dall’inalazione di particelle o di un determinato corpo estraneo che entrano in contatto con la mucosa nasale e faringea, quindi in maniera generica, da stimoli di tipo meccanico, chimico o biologico:
- Allergeni, come polline, peli di animali o acari della polvere, che attivano un’infiammazione locale di tipo allergico mediata dalle IgE (una classe di anticorpi)
- Agenti patogeni come virus e batteri che provocano una flogosi (infiammazione) della mucosa nasale con quadro di rinite acuta o cronica
- Particelle e microparticelle, come il pulviscolo ambientale o altre polveri sottili
- Sostanze irritanti, come lo smog o altre sostanze inquinanti, il fumo di tabacco, il cloro o l’ammoniaca, il pepe o altre spezie.
Gli starnuti sono un sintomo della COVID?
Ad oggi non si ritiene che l’infezione da nuovo coronavirus possa essere legato ad uno sviluppo sistematico di starnuti.
Perché si starnutisce guardando il sole o altre fonti di luce?
In alcuni soggetti la visione di fonti luminose intense, come la luce del sole, può provocare una serie di starnuti continui, in quello che viene chiamato “riflesso fotico” o “riflesso elio-cilio-sternuteogenico”.
Si rileva nel 30% della popolazione quando si passa dall’oscurità ad una luce piuttosto intensa e si pensa che tale riflesso sia legato ad una maggiore sensibilità ed attivazione della corteccia visiva e di altre parti della corteccia cerebrali implicate nel meccanismo dello starnuto.
Sintomi
Gli starnuti continui sono un sintomo che si presenta in diversi quadri clinici, tutti correlati ad una qualche affezione delle prime vie respiratorie. Nella maggior parte dei casi ritroviamo condizioni morbose quali:
- Rinite allergica, infiammazione locale legata alla presenza di allergeni come il polline, gli acari della polvere, farina ed altri allergeni che vengono inalati da soggetti suscettibili. Rappresenta il quadro clinico dove più frequentemente si assiste alla produzione di starnuti continui, spesso associati a colpi di tosse, naso che cola (rinorrea, in forma acquosa e trasparente), e a lacrimazione per irritazione della congiuntiva (si parla di rinocongiuntivite allergica). La rinite allergica si presenta nel corso delle stagioni in concomitanza con la fioritura di determinate piante, responsabili dell’emissione nell’aria di notevoli quantità di polline che trasportato per mezzo del vento, viene poi inalato dai soggetti allergici, provocando il tipico quadro clinico.
- Rinite infettiva, può essere di tipo batterico o virale (il tipico “raffreddore”): in questo caso sono tali agenti patogeni a provocare la flogosi delle mucose nasali e rinofaringee, con lo starnuto che sarà necessario per allontanare gli stessi patogeni immersi in un muco nasale molto più denso e vischioso, raramente anche verdognolo e maleodorante. La rinite infettiva è tipicamente presente nella stagione invernale.
- Rinite vasomotoria: forma particolare di rinite che presenta un quadro simile alla forma allergica ma in assenza di allergie note. La mucosa nasale va incontro a vasodilatazione con produzione di muco e sensazione di naso chiuso; gli stimoli che provocano tale forma di rinite possono essere gli sbalzi di temperatura con passaggio rapido da ambienti caldi a freddi e viceversa, inalazione di sostanze irritanti come inquinanti atmosferici o fumo di tabacco, traumi nasali, presenza di corpi estranei o alcuni farmaci.
- Sinusite: si intende l’infiammazione dei seni paranasali, cavità ossee del cranio e del massiccio facciale ricoperte da mucosa respiratoria che possono considerarsi un’estensione della mucosa nasale, e che presentano la medesima funzione. Anche la sinusite può avere una natura allergica od infettiva.
- Corpi estranei che si incastrano a livello delle cavità nasali ostruendole; spesso vengono inalati dai bambini sottoforma di piccole parti di giocattoli o residui alimentari. In questo caso lo starnuto anche se continuo, difficilmente riesce ad espellere il corpo estraneo e quindi è necessario rivolgersi ad un medico competente (specialista in otorinolaringoiatria) per la loro individuazione e rimozione.
- Polipi nasali: escrescenze di mucosa nasale che provocano sensazione di naso chiuso e difficoltà alla respirazione nasale. Sovente provocano la produzione di muco piuttosto denso e quindi possono essere responsabili di starnuti continui apparentemente sine causa.
- Influenza e sindrome parainfluenzale: infezione di natura virale che prevede oltre agli starnuti anche sintomi quali tosse, febbre, mal di testa, astenia e malessere generalizzato, inappetenze, dolori muscolari ed articolari.
Quando rivolgersi al medico
Se nella maggior parte dei casi lo stimolo a starnutire è associato a condizioni temporanee e lievi, si raccomanda di rivolgersi al medico in presenza di:
- starnuti continui ed altri sintomi che persistono nel tempo
- dispnea, ovvero difficoltà respiratoria con sensazione di mancanza d’aria (in casi gravi rivolgersi in Pronto Soccorso)
- asma bronchiale con stridore espiratorio, legato ad una broncocostrizione (spesso di natura allergica, ma non per questo da sottovalutare).
Diagnosi
Il percorso diagnostico inizia con una dettagliata anamnesi, che permette al medico, attraverso una sorta di intervista, di ricostruire l’intera storia clinica del paziente. In corso di anamnesi è importante indagare diversi aspetti, quali:
- Eventuale presenza di allergia conosciuta
- Presenza di uno stato influenzale con i tipici sintomi che si assoceranno ai continui starnuti
- Sospetto di rinite vasomotoria o presenza di polipi nasali
- Correlazione degli starnuti continui all’esposizione a luci luminose intense come quella solare, tipica del riflesso fotico
- Descrizione del tipo di muco emesso con gli starnuti (più denso e vischioso nelle forme di rinite infettiva, rispetto alle forme allergiche)
L’esame obiettivo mira al riconoscimento dei sintomi riferiti dal paziente e dei segni clinici oggettivi, che associati agli starnuti aiuteranno il medico nella diagnosi della patologia sottostante.
Dal punto di vista diagnostico strumentale è possibile effettuare una serie di indagini, quali:
- Rinoscopia anteriore o fibrolaringoscopia: utili per l’esplorazione delle prime cavità nasali e del rinofaringe; saranno dirimenti per la verifica dello stato della mucosa nasale e nella diagnosi di corpi estranei o di polipi nasali.
- Test allergologici nel sospetto di rinite allergica e per l’esclusione di una rinite vasomotoria (che condivide il medesimo quadro clinico ma in assenza di una nota allergia)
Effettuati tali esami, quasi sempre si sarà giunti ad una diagnosi di certezza, e si potrà instaurare la terapia più adeguata ed efficace.
Cura
Il trattamento per gli starnuti continui è mirato alla rimozione della causa sottostante (terapia eziologica) o alla risoluzione dei sintomi nei casi più semplici che si autorisolvono (terapia sintomatica).
Ci si può avvalere di diversi rimedi, farmacologici o meno.
In caso di starnuti dovuti ad una rinite allergica si utilizzano gli antistaminici e i cortisonici, sotto forma di spray nasali. Ovviamente sarà opportuno evitare il più possibile il contatto con l’antigene allergico responsabile.
In caso di raffreddore (rinite virale), influenza o infezione delle prime vie respiratorie, si utilizzano i farmaci antinfiammatori come l’ibuprofene (Moment, Brufen), il ketoprofene sale di lisina (Oki), l’acido acetilsalicilico (Aspirina o Vivin C) o il paracetamolo (Tachipirina). Nel caso di rinite infettiva può occasionalmente essere utile anche il ricorso a farmaci antibiotici (per le forme più serie, che non riescono ad autorisolversi, o in pazienti a rischio di complicazioni).
L’intervento chirurgico è da effettuare in caso di poliposi nasale, poiché non esiste una terapia farmacologica in grado di risolvere il problema.
Una procedura non propriamente chirurgica ma endoscopica permette la rimozione di eventuali corpi estranei.
Rimedi pratici
Per quanto riguarda la terapia sintomatica, ovvero quella che permette di far regredire i sintomi senza agire sulla rimozione della causa sottostante, si possono utilizzare diversi spray nasali che prendono il nome di “decongestionanti nasali”. Molto utili nelle riniti allergiche o infettive, permettono di ridurre la produzione di muco e quindi la sensazione di naso chiuso, facendo venire meno la condizione che porta al riflesso degli starnuti continui. È importante ricordare che questo rimedio deve necessariamente essere limitato ad un breve periodo di tempo, 6-7 giorni, perché un abuso può indurre lo sviluppo di atrofia della mucosa nasale e sviluppo della “sindrome del naso vuoto”.
Per quanto riguarda i rimedi non farmacologici, sono molto utili in caso di starnuti frequenti alcuni accorgimenti:
- Praticare suffumigi con bicarbonato o sostanze balsamiche
- Soffiare il naso regolarmente ma senza troppo vigore (per evitare il rischio di rottura dei capillari e conseguente epistassi, oltre che di congestione da rebound)
- Effettuare lavaggi nasali con acqua fisiologica o soluzione salina (importante nei bambini molto piccoli per drenare il muco)
- Umidificare gli ambienti chiusi in ci si soggiorna o si dorme
- Assumere bevande calde come brodo, cioccolata, thè, che aiutano a sciogliere il muco rendendolo più fluido e più facilmente drenabile con pochi fisiologici starnuti.
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- Otorinolaringoiatria – Roberto Albera, Giovanni Rossi. Editore: Minerva Medica.
- Semeiotica medica. R. Muti. – ed. Minerva Medica.
- Semeiotica medica: G. Fradà & G. Fradà. Ed. Piccin
Articoli ed approfondimenti
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