Cosa significa tenesmo?
Il termine “tenesmo” indica la sensazione di bisogno costante e fastidioso di urinare o defecare, anche nel caso in cui vescica o retto siano già stati svuotati; si distinguono rispettivamente in
- tenesmo vescicale
- tenesmo rettale.
Sintomi
Il tenesmo rettale è esso stesso un sintomo, che consiste nella fastidiosa sensazione di dover defecare senza tuttavia riuscirci (senso di incompleta evacuazione). Può essere accompagnato da tensione, dolore e crampi, oltre ad eventuali altre manifestazioni dipendenti dalla malattia che ne è la causa.
In caso di tenesmo per quanto ci si sforzi di evacuare non si riuscirà ad espellere nulla o quasi perché, a differenza della stitichezza, l’ampolla rettale è in questo caso vuota (sebbene talvolta possa essere sintomo anche della stessa stitichezza, che tuttavia tenderà alla risoluzione).
Cause
Il tenesmo si verifica tipicamente in conseguenza di infiammazioni dell’intestino, di origine infettiva o meno:
- Infezione del colon (colite infettiva, ad esempio in forma di colite pseudomembranosa, ma anche colera, dissenteria, …)
- Proctite: Infiammazioni della parte terminale dell’intestino
- Ascesso anorettale: cavità infetta piena di pus, in prossimità di retto o ano
- Celiachia
- Malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerosa), patologie ad origine autoimmune che si manifestano con grave infiammazione dell’intestino
- Emorroidi trombizzate
- Infiammazione del colon o del retto da radiazioni, tipicamente in pazienti con diagnosi di tumori a retto, ano o aree vicine all’ultimo tratto del grosso intestino come utero e prostata.
Meno comunemente può essere un sintomo di disturbi della motilità intestinale, patologie in grado di alterare i fisiologici movimenti muscolari intestinali, o essere espressione di cause psicogene (sindrome del colon irritabile).
È infine associato anche ai tumori del colon-retto.
Quando rivolgersi al medico
Il tenesmo di per sé è un sintomo che merita attenzione medica, a maggior ragione quando accompagnato da:
In prima battuta lo specialista a cui rivolgersi è il medico proctologo, il professionista che si occupa della diagnosi e delle cura delle patologie riguardanti l’ultimo tratto dell’intestino (retto e ano).
Diagnosi
L’iter diagnostico non può prescindere da un’approfondita anamnesi, processo che consiste in una sorta di intervista condotta dal medico e volta alla raccolta di tutte le informazioni utili a restringere il novero delle possibili cause, indagando ad esempio:
- comparsa del disturbo
- caratteristiche (frequenza, persistenza o intermittenza, severità, …)
- eventi correlabili all’insorgenza del tenesmo (consumo di specifici alimenti, …) ed eventuali famigliari/amici colpiti
- familiarità per malattie intestinali.
Segue quindi l’esame obiettivo (quello che viene normalmente identificato come visita medica) e, nel caso lo si ritenga necessario, è possibile procedere ad esami strumentali e di laboratorio:
- emocromo completo ed altri esami del sangue (VES, PCR, )
- esame delle feci
- clisma opaco
- colonscopia
- TAC.
Cura
La terapia del tenesmo rettale consiste nella risoluzione della condizione responsabile, a seconda dei casi mediante
- farmaci
- chirurgia.