Perdite di sangue dall’uretra (uretrorragia): cause, pericoli e cura

Introduzione

L’uretra è un canale che collega la vescica al meato urinario per l’eliminazione dell’urina dall’organismo.

Viene definita uretrorragia la perdita di sangue dall’uretra non accompagnata dalla minzione, bensì spesso dalla disuria, ossia la difficoltà ad urinare.

La condizione riguarda prevalentemente gli uomini a causa della maggiore esposizione dei distretti colpiti, dunque la perdita di sangue dal pene non necessariamente accompagnata da dolore; viene infatti individuato tramite le macchie di sangue presenti sugli slip o alla fuoriuscita dello stesso successivamente alla minzione. distinta da:

Le condizioni possono presentarsi contestualmente anche senza dipendere l’una dall’altra.

Nelle donne deve invece essere distinta dallo spotting vaginale (perdita di sangue dalla vagina); ricordiamo infatti che la fuoriuscita dell’urina nella donna avviene dall’uretra, che trova lo sbocco verso l’esterno poco sopra alla vagina.

È frequente nei bambini e negli adolescenti, dove tuttavia risulta tipicamente essere un disturbo transitorio e privo di complicazioni; di norma all’ecografia non emergono rilievi degni di nota tendendo poi alla risoluzione spontanea e definitiva nell’arco di pochi mesi al massimo.

Negli adulti è invece più importante approfondire con scrupolo, perché l’uretrorragia può assumere carattere cronico e recidivare frequentemente, spesso associata ad altri sintomi tra cui bruciore e fastidio.

Le possibili cause sono da riferire a patologie tra cui processi infiammatori, calcolosi, tumori e traumi esterni, ad esempio quelli causati dal cateterismo o da altre procedure mediche.

Nella donna può presentarsi anche a causa della dilatazione del plesso venoso periuretrale (caruncola uretrale) o per la presenza di un diverticolo nell’uretra (siringocele).

Lo specialista di riferimento per la diagnosi di uretrorragia è in genere l’urologo o il ginecologo, che si possono avvalere quando necessario di esami di laboratorio (sangue ed urine) e strumentali (ecografia, radiografia e TAC).

La terapia è strettamente dipendente dall’individuazione della causa che, una volta sottoposta al trattamento, porta all’estinzione delle problematiche ad essa correlate.

Cause

Nei soggetti più giovani la condizione può essere idiopatica, ovvero priva di causa nota, mentre, le cause dell’uretrorragia negli adulti possono essere molteplici:

  • Traumi uretrali (più frequenti negli uomini):
    • fratture pelviche
    • frattura del pene
    • lesioni del perineo
    • calcoli renali
  • Conseguenze iatrogene:
    • cateterismo (inserimento di un catetere urinario)
    • cistoscopia (esame invasivo delle vie urinarie)
    • resezione vescicale transuretrale TURB (intervento usato ad esempio in caso di tumore alla vescica)
  • Tumori maligni o benigni dell’uretra
  • Cancro alla prostata o alla vescica
  • Stenosi dell’uretra (restringimento del canale uretrale)
  • Iperplasia prostatica benigna e prostatite (proprie solo dell’uomo)
  • Infezioni sessualmente trasmesse come papillomi o condilomi
  • Uretrite (infiammazione dell’uretra, tipicamente di origine infettiva)
  • Rottura di una vena peniena

Nella donna può inoltre presentarsi come conseguenza di:

  • Caruncola uretrale: piccolo tumore benigno vascolarizzato
  • Siringocele: dilatazione cistica delle ghiandole o dei dotti di Cowper

Sintomi

L’uretrorragia è spesso asintomatica quando si presenta in bambini e adolescenti, ma può essere accompagnata da una fastidiosa sintomatologia se tende a recidivare e ad assumere un carattere di cronicità.

Il segno per eccellenza è appunto il sanguinamento stesso, che viene notato per lo più sugli indumenti intimi dove è possibile scoprire macchie di sangue, oppure osservando tracce ematiche fuoriuscire successivamente al flusso urinario durante la minzione o dopo l’eiaculazione nel caso dell’uomo.

La condizione può presentarsi come conseguenza di un’altra patologia, situazioni in cui la sintomatologia sarà quindi riferita alla condizione sovrastante; tra i sintomi di accompagnamento più frequenti, utili al medico in fase di diagnosi, è possibile annoverare:

Diagnosi

La diagnosi avviene presso il pediatra di riferimento se l’uretrorragia si presenta in bambini o in ragazzi in età preadolescenziale, viene valutata la necessità di una visita specialistica insieme al proprio medico di base quando invece riguarda i soggetti adulti, sulla base della quantità e della frequenza degli episodi di uretrorragia: qualora il curante lo ritenga opportuno, diagnosi e disposizione del trattamento vengono quindi eventualmente demandate allo specialista (urologo o eventualmente ginecologo).

L’osservazione clinica, la valutazione della sintomatologia, la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo (che comprende l’esplorazione rettale per valutare le condizioni della prostata) precedono le molteplici possibili indagini strumentali:

Cura

Il trattamento dell’uretrorragia dipende strettamente dalla causa primaria che ha provocato la fuoriuscita ematica. Poiché la presenza di sangue è di per sé solo un sintomo, una volta che la causa sia stata individuata la cura viene rivolta a quest’ultima.

In caso di infezioni è ovviamente comune l’utilizzo di antibiotici, mentre il trattamento di elezione per i tumori è, quando possibile, la chirurgia.

Poiché non esiste un trattamento specifico per l’uretrorragia, in caso di esclusione delle principali patologie potenzialmente responsabili possono venire consigliati integratori volti a garantire il benessere del del tratto urinario limitando infezioni,infiammazioni e relativa sintomatologia. Tra i più comuni si trovano

  • Ortica a foglie
  • Mirtillo rosso (cranberry)
  • D -mannosio
  • Zinco
  • Semi di pompelmo
  • Uva ursina

Va purtroppo detto che le evidenze scientifiche relativamente all’efficacia di questi rimedi sono nella migliore delle ipotesi ancora controverse.

Prevenzione

È difficile prevenire l’uretrorragia, in quanto manifestazione di una patologia sottostante, è quindi consigliabile adottare uno stile di vita volto semplicemente al mantenimento del benessere dell’organismo e delle vie urinarie nel caso specifico, avendo ad esempio cura di:

  • Bere abbondantemente tutti i giorni.
  • Evitare rapporti sessuali occasionali ed usare il preservativo per ridurre il rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmesse.
  • Praticare regolare attività fisica.
  • Adottare una dieta sana e varia, ricca di frutta e verdura.
  • Smettere di fumare.

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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